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Il ricorso della Cgil per le progressioni orizzontali: la “vittoria di Pirro” ?

Questa O.S. afferma il pieno sostegno ad ogni iniziativa volta alla tutela dei diritti del personale, tanto più a quelle, come in questo caso specifico, approvate democraticamente dopo un partecipato referendum dei lavoratori. Lasciamo, quindi, ad ogni singolo iscritto la scelta autonoma di decisione, sulla firma alla diffida.

Invitiamo, però, l’Amministrazione a rispettare gli accordi presi riguardo le progressioni orizzontali che, si ricorda, dovrebbero essere a costo zero, senza cioè dare maggiori emolumenti ai dipendenti. Atte solo consolidare parte dello stipendio accessorio e soprattutto in chiave di riconoscimento giuridico, utile anche per eventuali futuri avanzamenti di carriera.

Facciamo presente, tuttavia, che tale azione di pressione sull’Amministrazione avrebbe avuto senza altro tutt’altro effetto se fosse stata condotta aggregando le forze di tutti coloro che l’accordo lo hanno firmato, invece di procedere isolati ed agiti dalla solita “Sindrome da Primadonna”, tra l’altro correndo il rischio di trasformare una giusta causa in mera propaganda elettorale.

Nell’attuale contesto, inoltre, esprimiamo quantomeno qualche dubbio rispetto alla reale efficacia della procedura suggerita, fino a che nelle sedi opportune, ovvero in contrattazione decentrata prima che nelle aule dei tribunali, non sarà tolto ogni dubbio su una interpretazione che la Delegazione Amministrativa ha avanzato circa le recenti disposizioni governative sul contenimento della spesa pubblica.

La USB più volte aveva sottolineato la sua preoccupazione e il suo dissenso sulle argomentazioni utilizzate dall’Amministrazione in sede di trattativa e che si sono sempre risolte con un nulla di fatto o, nelle migliori delle ipotesi, con fumose spiegazioni e richieste di attesa di riscontro da parte dei Revisori e/o degli Ispettori.  Posto che i comunicati emessi da tutte le OO.SS. fanno riferimento a tale empasse (da alcune strumentalmente usata nel fare “da spalla” ad una amministrazione inadempiente) siamo dell’avviso che,  in base al principio di responsabilità da tutti e in molteplice occasioni evocato, ai lavoratori si deve necessariamente fornire una informazione completa, a 360 gradi.

La  questione interpretativa che deve essere risolta prima dell’avvio delle procedure.

Entriamo nel merito: oltre a riferire della mancata approvazione dei Revisori dei Conti,  l’Amministrazione  ha citato il dettato della circolare del MEF n.12/2011 sulle modalità di applicazione delle norme che hanno riflesso sul trattamento economico dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche (dal 2011 contenimento  dei fondi accessori e degli emolumenti individuali percepiti al 2010, blocco dei rinnovi contrattuali, progressioni solo con valore giuridico, etc..)

In particolare l’art.9 c.2bis recita:  “….in sede di utilizzo delle risorse per il trattamento accessorio per ciascuno degli anni 2011-2012-2013, qualora le Amministrazioni intendano programmare – sia pure ai fini giuridici stante il blocco degli effetti economici disposto dal comma 21 dello stesso art.9 – progressioni economiche all’interno delle aree professionali, le stesse dovranno quantificare i relativi oneri finanziari rendendo indisponibili le necessarie risorse certe e stabili fino a tutto il 2013. Soltanto a decorrere dal 1 gennaio 2014 le progressioni potranno produrre anche gli effetti economici, beninteso senza il beneficio della retroattività….”

Ora ci chiediamo quali sono queste risorse indisponibili? E cosa comporta il loro accantonamento?

Secondo l’Amministrazione, dato che i fondi resi indisponibili” per le progressioni orizzontali andrebbero reperiti – secondo l’accordo integrativo – dall’indennità di professionalità e da quella di posizione, sarebbe costretta a far rientrare in questa riserva la parte dell’indennità mensile necessaria a finanziare le progressioni orizzontali, congelandola fino al 2014.    I lavoratori non solo non avrebbero la stabilizzazione di una parte del salario accessorio (e con il referendum questa evenienza è stata accettata con la maggioranza dei lavoratori), ma se fosse attuata la tesi della “indisponibilità” dei fondi per le progressioni orizzontali, potrebbero trovarsi addirittura con  meno soldi in busta paga fino al 2014, proprio grazie a questa manovra, che in teoria dovrebbe favorire i lavoratori.

Prima di arrivare al ricorso (che potrebbe essere intentato anche soltanto dal sindacato per trattamento antisindacale), pensiamo che valga la pena di pretendere un definitivo chiarimento dall’Amministrazione su questo delicato passaggio, al di là di isolate, pur legittime, iniziative a cui ogni lavoratore è libero di aderire.

La  nostra responsabilità nei confronti di tutti i lavoratori ci impone, dunque, di considerare e verificare attentamente un passaggio, che potrebbe rivelarsi soltanto una “vittoria di Pirro”.  

Roma, 13 febbraio 2012                                             Coordinamento USB PI Tor Vergata

 

 

 

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