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 Colpo di scena nelle relazioni sindacali a Tor    Vergata? 

 

Dopo mesi di contrattazione e tavoli tecnici le OO.SS. e la RSU si sono rifiutate di sottoscrivere l’ultima versione dell’accordo integrativo 2013, ritenendo inaccettabile l’introduzione della valutazione per l’erogazione dell’IMA (indennità mensile accessoria). L’Amministrazione ha deciso, quindi, di agire applicando unilateralmente la proposta presentata alla delegazione sindacale.

Sembrerebbe un atto volto a sbloccare una situazione di stallo, ma a quale prezzo per i lavoratori e per il sindacato?

La procedura dell’azione unilaterale (che non  risulta sia stata mai applicata in altre università) è prevista dall’art. 54 del Dlgs. 150/2009, la famigerata riforma Brunetta. Un atto che determina, da una parte, un’azione forte e decisa dell’Amministrazione versus il Sindacato e i lavoratori, dall’ altra una particolare  acquiescenza a favore di richieste, infondate e quindi illegittime, del  Collegio dei Revisori. Oltre le ordinarie procedure di controllo di compatibilità economico-finanziaria, il Collegio dovrà certificare la relazione dettagliata che l’Amministrazione  è obbligata a produrre riguardo le motivazioni del fallimento della contrattazione (allegato 1).

Rammentiamo che per le modalità di costituzione del Fondo Salario Accessorio 2012, lo stesso Collegio è stato smentito dal MEF (con il risultato di un incremento del fondo di circa 100.000,00 euro). Anche adesso, basterebbe “ricordarsi” della circolare n. 21/2013 del MEF che indica le modalità di compilazione della tabella T15 relativa al Conto Annuale 2012.   Nulla di nuovo rispetto agli anni precedenti: in un campo l’amministrazione ha dovuto inserire gli importi relativi alle risorse erogate nell’ambito del sistema di valutazione della performance e in un altro campo l’importo erogato per l’IMA, indennità mensile fissa e continuativa.

E’ pacifico, dunque, che l’erogazione dell’IMA, così come prevista dal vigente CCNL, “tecnicamente” non è soggetta a valutazione. Come finalmente dovrebbe essere evidente a chi ha beneficiato dell’ultima progressione orizzontale del vantaggio acquisito, dato che una parte del salario accessorio è stata stabilizzata con lo spostamento di una quota dell’IMA allo stipendio tabellare.

Oggi per tutti, ma in particolar modo per gli  esclusi dalla 2^tornata di progressioni, l’indennità mensile è diventata “precaria”.

Ormai nella pubblica amministrazione si relega sempre più la contrattazione sul trattamento accessorio dei lavoratori a una questione “tecnica”, per mascherare quella che, a vari livelli, in realtà è una “scelta politica” che utilizza la  “valutazione”  non come uno strumento di miglioramento e valorizzazione della professionalità del personale per un migliore raggiungimento degli obiettivi istituzionali (considerando anche la valutazione sul potenziale del lavoratore con percorsi di mobilità e di carriera equi e trasparenti), ma come un adeguamento  ad una sorta di ideologia dominante fine a sé stessa.

Ciò che veramente si prospetta è una valutazione soprattutto ipotetica, perché tra l’altro priva dell’apporto di fattori imprescindibili previsti da norme e criteri che dovrebbero conferire validità al processo di valutazione (come un programma di formazione, la verifica del benessere organizzativo, dei carichi di lavoro, piani di azioni positive etc.). Tanto quanto basta, però, per controllare la spesa e i lavoratori, divisi nella  competizione con i propri compagni di lavoro.

Un impianto virtuale che cozza contro un sistema reale di compressione dei diritti e di attacco al salario che colpisce direttamente le condizioni materiali di vita dei lavoratori.  La continua posticipazione del rinnovo contrattuale (si parla di  possibile sblocco del CCNL, ma solo per la parte giuridica e non quella economica), la riduzione degli stipendi e del reddito complessivo (diminuzione dei servizi e aumento delle tariffe), sono aggravati da una crisi finanziaria sistemica imposta dalle Banche.

Ci chiediamo quale sarà il prossimo scenario per i lavoratori a Tor Vergata. La materia del contendere non riguarda solo la valutazione dell’IMA, ma un contratto integrativo completo in cui è prevista l’attuazione di procedure nuove e articolate. In un momento come questo, fino a che punto l’Amministrazione è disposta a rinunciare ad ulteriori tentativi per trovare la composizione degli interessi dove possibile?

Il Sindacato, inoltre, non dovrebbe avere la forza  e la capacità  di compattare unitariamente il personale e  mettere in campo quei rapporti di forza che dovrebbero essere esercitati, prima ancora di valersi del ricorso?

Roma, 10 luglio 2013                                                                                               USB PI Università  Tor Vergata

 

Allegati:  

proposta Amministrazione- Contrat.Integr.2013

♦ Comunicato sindacale unitario 31.05.2013

♦ DOCUMENTO SINDACALE UNITARIO DEL 28 GIUGNO 2013

♦ Richiesta USB relazione 2012-13-Collegio dei Revisori

♦ Sollecito USB  parere Collegio dei Revisori-1

 

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