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 PERCHE’ SIAMO CONTRARI AL DDL GELMINI

  1. 1. perché umilia il ruolo e la dignità del lavoro tecnico-amministrativo, espellendo il personale dal diritto a essere rappresentati negli organi accademici

2. perché affidando l’Università Pubblica al rettore e ai suoi “esperti” la consegna a una casta che porta la responsabilità della crisi dell’Università

3. perché ridimensionando e smantellando didattica, ricerca e servizi dell’Università Pubblica nega il diritto allo studio, impedisce la mobilità sociale, disconosce il merito, favorisce la “fuga dei cervelli ” e mette a rischio il futuro di chi resta

4. perché se il merito consiste nel riconoscere più fondi agli atenei virtuosi si fanno pagare ai lavoratori, agli studenti, ai precari le colpe di quanti hanno malgovernato gli atenei e le conseguenze delle politiche dei tagli

5. perché sancisce la definitiva trasformazione dell’Università Pubblica in fabbrica della precarietà per intere generazioni di figli dei lavoratori

6. perché precarizza il lavoro tecnico-amministrativo o direttamente o attraverso appalti, esternalizzazioni, fusioni, federazioni di atenei, costituzione di fondazioni, ridimensionamento di corsi, sedi, strutture, didattica, ricerca, servizi, ecc. ecc.

7. perché la riduzione della spesa pubblica attraverso lo smantellamento e la privatizzazione di Scuola, Sanità, Università, Ricerca, Previdenza ecc. non porta al risanamento dei conti pubblici e nemmeno a migliori servizi per i cittadini ma solo potere e profitti a bancarottieri, imprenditori senza scrupoli, politicanti trombati, caste impunite

8. perché devono essere ritirati i tagli ai bilanci prima della discussione di una vera riforma condivisa dalla comunità universitaria che faccia dell’Università italiana una Università Pubblica, Libera e Aperta.

Roma, 24 novembre 2010                                                               RdB USB Università

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