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Per la cancellazione del debito, il potenziamento delle funzioni pubbliche e dei servizi sociali, l’apertura immediata dei rinnovi contrattuali

 

MARTEDI 6 SETTEMBRE

 

 SCIOPERO INTERA GIORNATA

  con manifestazioni regionali:

Roma, Largo Ricci (Fori imperiali, ang. Via Cavour) – ore 9,30

I LAVORATORI PUBBLICI IL 6 SETTEMBRE SCIOPERANO CON IL SINDACALISMO DI BASE

 CONTRO LA PIU’ PESANTE MANOVRA ECONOMICA DAL DOPOGUERRA A OGGI

  E’ una manovra repressiva e  criminale, oltre che recessiva e depressiva !  Una manovra che impone sacrifici solo per “contenere” un debito destinato a crescere sempre di più, perché frutto di questo sistema liberista. 

  “Dopo” non ci saranno tempi migliori, ma solo altre e continue manovre, come la storia degli ultimi vent’anni dimostra.  E’ dal 1992 che i lavoratori italiani subiscono attacchi pesantissimi al salario e ai diritti in nome dell’entrata dell’Italia nell’Unione Europea; cgil, cisl uil hanno contribuito fortemente a questo passaggio sottoscrivendo accordi con governi e Confindustria, fino a quello sottoscritto lo scorso 28 giugno!

  E’ una manovra che secondo  l’ imposizione liberista – meno spesa pubblica e più mercato, rafforzamento dei privilegi colpendo in basso – vuole cancellare lo stato sociale nel nostro Paese; cancellare i diritti a cominciare dal contratto nazionale di lavoro;  rapinare il  futuro e le risorse ai cittadini, ai lavoratori, ai giovani per destinarle al pagamento degli interessi sul debito pubblico, come ordinato  dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea!

  L’attacco alle residue conquiste sociali ed economiche dei lavoratori e delle loro famiglie è senza precedenti!

  Invece di attaccare la corruzione, l’evasione, gli sprechi e le assurde spese militari, invece di investire sui giovani e creare occupazione, si creano le condizioni per  aumentare la forbice tra pochi ricchi sempre più ricchi e la massa sempre più impoverita del paese che non riesce più a dare speranze ai propri figli. Si continua ad ipotecare il futuro dei giovani costretti a condizioni di sfruttamento, precarietà e disoccupazione permanente.  

  PER l’unica manovra possibile che possa far uscire il Paese dalla crisi:

 per la cancellazione del debito, il potenziamento delle funzioni pubbliche e dei servizi sociali, per l’apertura immediata dei rinnovi contrattuali, per fermare la politica dei tagli e passare a quella degli investimenti a cominciare dall’istruzione, la formazione e la ricerca e quindi difendere e rilanciare l’Università Pubblica, lo sciopero generale e generalizzato del 6 settembre diventa la prima giornata di una nuova stagione di lotte che attraversando l’autunno possa mandare a casa questa classe politica non più degna di governare in nome del Popolo Italiano.

  Prime manifestazioni regionali confermate:

  Lazio > Roma. Largo Corrado Ricci (Fori Imperiali, ang.via Cavour), ore 9,30

 Lombardia > Milano. Largo Cairoli, ore 9,30

 Toscana > Firenze. Piazza SS.Annunziata, ore 9,00

 Emilia R. > Bologna. Piazza XX Settembre (vicino Stazione FS), ore 9,00

 Campania > Napoli. Piazza Cavour, ore 10,00

 Veneto > Mestre. Piazzale Stazione FS, ore 9,00

 Piemonte > Torino. Piazza XVIII Dicembre (Stazione Porta Susa)

 Puglia > Lecce. Piazza Sant’Oronzo, ore 10,00

 Sicilia > Palermo. Piazza Giulio Cesare, ore 9,00

 Liguria > Genova. Largo Lanfranco (davanti Prefettura), ore 9,00

 Marche > Ancona. Piazza del Plebiscito, ore 10,30

 
Abruzzo > Pescara. Corso V. Emanuele II (davanti Banca d’Italia), ore 9,30
Calabria > Lamezia Terme. Piazza Italia, ore 09,30

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