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   In arrivo il decreto taglia posti nell’ Università

Nelle prossime settimane in applicazione di un decreto di cui pochi parlano, il Decreto delegato 29/03/12, n. 49, sarà previsto quale deve essere il rapporto ottimale tra personale tecnico-amministrativo (lettori compresi) da un lato, e professori e ricercatori universitari dall’altro.

In pratica, con questo decreto si stabilirà quanti di noi per ogni docente universitario.

Questo vuol dire che le università devono attendere il suddetto decreto per poi vedere se noi TA e lettori siamo “in troppi” oppure no.

Se saremo considerati “troppi”, l’art. 2 del recente decreto sulla cosiddetta “revisione della spesa” ci indica la strada di quello che potrebbero fare: riduzione del personale.

Difficile che per gli atenei non valga ciò che vale (e sempre più varrà nel futuro, a meno di un serio cambio di rotta dei lavoratori) per gli altri settori della pubblica amministrazione (a parte i soliti professori, ricercatori universitari e pochi altri).

Comunque sia, dobbiamo – sin d’ora – considerarci in guerra.

Certo, una guerra non dichiarata apertamente, ma praticata nei fatti:

a) aumento dell’età per la pensione a livelli insopportabili (oltre i 70 anni), tali da parlare di abrogazione, di fatto, del sistema pensionistico pubblico;

b) ennesima e devastante controriforma del diritto del lavoro, iniziata almeno nei primi anni ’90, che determina la trasformazione del lavoratore da uomo libero in “schiavo”;

c) passaggio dal sistema sanitario pubblico a quello privato (ulteriori distruzione degli ospedali pubblici tramite tagli dei posti letto, mancata sostituzione del personale, tagli delle risorse per ricerca e strumentazione). Tutto come prima per le cliniche convenzionate.

d) Il sistema fiscale poggia sempre più sui soliti ignoti: i furbetti del quartierino continuano a portare i soldi nei vari paradisi fiscali (altro che abolire i contanti!);

e) Si continua a sprecare soldi pubblici per opere devastanti per l’ambiente e la salute dell’uomo (TAV, 3° e 4° corsie autostradali, aerei cacciabombardieri in un Paese la cui Costituzione afferma che “ ripudia la guerra ”.

f) corruzione endemica che non si vuole combattere, rapporti Stato-criminalità organizzata fino ai più alti livelli istituzionali che gettano un’ombra inquietante sul nostro passato e determinano il nostro futuro;

g) “fabbrica del consenso” fatta di giornalisti, sindacati compartecipi (certi sindacati sono interessati solo a garantirsi le generosissime entrate dei loro Patronati\CAF e i permessi sindacali) e intellettuali a libro paga, proni ad ogni richiesta pur di continuare a camminare su ponti d’oro, banderuole abilissime a fiutare il vento e a seguire la voce del padrone…

Fino a quando consentiremo

il furto di futuro perpetuato sulla vita dei nostri figli?

Fino a quando continueremo a delegare decisioni che dobbiamo prendere noi, in prima persona?

 

USB – Unione Sindacale di Base

Allegati:

http://universita.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=46534&cHash=f0b8b89631&MP=63-217

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