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Fondi Pensione, perchè USB dice di NO

USB ha sempre messo al centro dell’iniziativa sindacale il contrasto al disegno di smantellamento del Welfare che passa anche attraverso l’affossamento della previdenza sociale pubblica a favore della previdenza complementare privata.

L’informazione è essenziale per capire: alleghiamo un documento USB Pubblico Impiego prodotto per la campagna “Boicottiamo i fondi integrativi” e riportiamo di seguito i punti salienti del NO ai Fondi:

  – i fondi integrativi nascono dal preciso disegno di smantellare definitivamente la previdenza pubblica a favore della speculazione di banche e assicurazioni con i soldi dei lavoratori;

 – i fondi integrativi non hanno un rendimento definito: si sa quanto si versa ma non si sa quanto rendono, perché il rendimento dipende dall’andamento del mercato finanziario;

 – i fondi integrativi non garantiscono un rendimento sicuro come il  TFR, proprio perché dipendono dal mercato finanziario;

 – i fondi integrativi, per generare capitale da investire, richiedono, oltre al furto del TFR e la partecipazione economica delle amministrazioni (per l’Università è pure esclusa questa condizione), la contribuzione “volontaria” che il lavoratore deve sottrarre dallo stipendio. Più anni di lavoro garantiscono maggiori versamenti e trasferiscono più capitale dal lavoratore ai grandi speculatori finanziari, si spiega così l’innalzamento dell’età pensionabile (riforma Monti/Fornero).

 

TANTE BUONE RAGIONI PER DIRE

CON USB PUBBLICO IMPIEGO

NO ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

 IN DIFESA DI QUELLA PUBBLICA!

 

ALLEGATO: ♦ 20120525_libretto_NO_fondi_pensione

 

 

Aprile 2013                                                                                          USB Pubblico Impiego

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