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POST ELETTORALE

 

Nella nostra Università, almeno nella nostra tradizione, anche se con vicende e dinamiche non sempre comprensibili e condivisibili, i sindacati hanno cercato di dare risposta alle aspettative, ai disagi, alle ambizioni  dei lavoratori che dovrebbero rappresentare.  Come in una commedia alla Guareschi si sono fronteggiati, scherniti, derisi, attaccati sul piano del metodo e delle strategie. Una forte competizione che non metteva in discussione il fatto che alla fine i beneficiari sarebbero stati tutti i colleghi. Perchè una cosa è sempre stata chiara e condivisa: “il bene comune”.  Chiariamo,  non vogliamo dire che i sindacati abbiano sempre agito nel migliore dei modi e che non abbiano mai fallito, tuttavia non hanno perso di vista i valori fondamentali che devono ispirare e guidare ciascuno di noi quando assume un incarico sindacale nei vari organi e nelle varie Commissioni della nostra Università.

Negli ultimi anni questa certezza sta vacillando e i risultati delle  elezioni  per il rinnovo delle RSU ce ne danno la conferma. Potrà sembrare strano che a denunciare questa deriva siamo proprio noi che, in realtà, potremmo sentirci soddisfatti per il semplice dato di aver confermato i seggi che già avevamo all’interno delle RSU, ma la nostra coscienza non ci permette di sottacere un fenomeno che non poco influisce sul benessere e la correttezza dei rapporti tra le varie forze sindacali.

iL NUOVO CHE AVANZAIl ‘nuovo che avanza‘,  brillantemente e con tecniche che scardinano quelle regole non scritte, ma che per noi non saranno mai in discussione, ha ribaltato questi valori, conducendo una attività sindacale che si svolge fuori dai tavoli . Recentemente abbiamo assistito ad azioni sindacali condotte a suon di richieste dirette, proposte sottoposte agli organi di governo ancor prima che sul tavolo della contrattazione. A questo punto ci chiediamo: perché questi sindacalisti concorrono per far parte delle RSU se ne ignorano in pratica anche le più elementari regole di governo?

Questa riflessione non è rivolta ai colleghi sindacalisti, ma a quei colleghi che non si sono riconosciuti e sentiti tutelali dalle storiche sigle di Tor Vergata. Forse questo è un dato che ci dovrebbe far riflettere, ma non è questa la sede. La cosa che invece ci ha colpito è che molti colleghi si identificano con una condotta sindacale che predica il “rinnovamento”, che però adotta tattiche che saranno pure vincenti (per le elezioni …vecchie come il cucco) ma che rafforzano ancora una volta  l’idea di un riscontro in termini di benefici personali, con il risultato di frammentare e contrapporre il personale sempre di più,  come se ogni gruppo sindacale fosse un nucleo a sè e non parte del personale nella sua interezza.

Noi crediamo che i sindacati si dovrebbero far promotori di politiche atte a risolvere i problemi e i disagi di tutti e non solo piccoli benefici che avrebbero ricadute su gruppi ristretti, ricorrendo nuovamente a quelle pratiche di benevolenza clientelare che viene accordata a pochi per il semplice fatto di essere dipendente di un Ente o iscritto ad un determinato sindacato.

Non è più il momento di chiedere benefici a discapito della collettività, semmai bisogna lavorare perché i nostri salari aumentino e vengano riconosciuti i nostri diritti. Solo attraverso uno status economico dignitoso potremo ottenere questi benefici senza doverci sentire ‘privilegiati’ perché questo o quel Rettore di turno ci hanno elargito un ‘benefit’.

Il valore del “bene comune” ha ispirato la nostra azione sindacale nel tempo, con risultati concreti verificabili .  Probabilmente nell’era dell’individualismo e del culto dell’apparenza, noi di USB siamo destinati a rimanere minoritari. Ma per noi, non è questo che  conta, ma la coerenza  a quei  principi, che molti colleghi condividono, e che  nel procedere  ad un  sano “rinnovamento”  (anche se  l’esperienza ci insegna che spesso non si sa dove porti) dovrebbero rimanere dei  capisaldi imprescindibili.

 

Roma, 16 marzo 2015                                                                                           USB PI – Università Tor Vergata

 

 

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