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Le giornate di mobilitazione dei mesi di febbraio, marzo ed aprile del 2008 ci hanno consentito di ottenere dei risultati.

Grazie ad una battaglia condotta unitariamente, siamo riusciti ad imporre all’Amministrazione la riapertura degli spazi della contrattazione decentrata – ferma da mesi – e a far accogliere due importanti punti presenti nella piattaforma rivendicativa pubblicamente concordata nel corso di una sostanziale assemblea generale del personale del 14 febbraio 2008 (http://rdb.uniroma2.it/?m=200802).

I risultati di questa mobilitazione sono sotto gli occhi di tutti, tanto è vero che con l’ipotesi di accordo del 21 maggio 2008 abbiamo ottenuto:

  1. il consolidamento dell’incremento dell’indennità di professionalità;
  2. l’incremento del numero di posti e l’avvio dei bandi per le progressioni verticali;

Un risultato del quale dobbiamo essere tutti orgogliosi e rivendicare con piena legittimità la paternità.

Ma, purtroppo, siamo solo “a metà del guado”, in quanto la stessa piattaforma rivendicativa prevedeva altre motivate e fondamentali priorità da raggiungere.

Il famoso documento unitario, chiaro ed eloquente, poneva in risalto la forte mortificazione del personale dal punto di vista del riconoscimento professionale, del reddito percepito e, contestualmente, esigeva che fossero regolamentate le relazioni sindacali in Ateneo al fine di ottenere una maggiore trasparenza nelle attività politico-gestionali dell’Università.

Per cui, alla luce dei fatti, constatiamo che una parte cospicua delle nostre rivendicazioni non ha trovato accoglienza presso l’ amministrazione: ciò equivale a dire che dalla mobilitazione, in termini professionali ed economici, una fetta consistente di lavoratori dell’Ateneo non ha ottenuto nessun beneficio.

Diventa allora prioritario ed urgente rilanciare un’azione sindacale in Ateneo, per incalzare l’Amministrazione affinché inauguri nuovi margini di contrattazione per:

  1. l’avvio delle procedure, previste dal CCNL, dei passaggi economici all’interno della categoria;
  2. la trasparenza nella gestione di tutte le questioni che riguardano il personale: regole per la pari opportunità nella mobilità interna; criteri di riconoscimento delle indennità; valutazione certa delle risorse finanziarie disponibili; verifica dotazione organica e carichi di lavoro;
  3. criteri e rivalutazione delle indennità accessorie bloccate al 1997;

Esortiamo tutti i lavoratori a impegnarsi presso i loro rappresentanti per chiedere e pretendere momenti di discussione pubblica su questi ed altri argomenti, dirimenti per la vita professionale, al fine di individuare un percorso efficace ed unitario di mobilitazione.

Rilanciamo l’azione sindacale

Richiesta progressioni orizzontali

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