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 per una nuova primavera_università

 

 

 

La CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ormai ci ha abituati a periodiche quanto inconsistenti levate di scudi (sempre e solo di cartone) nei confronti delle manovre di smantellamento dell’Università Pubblica messe in campo dai vari  Governi a braccetto con la Confindustria.

Forse anche l’iniziativa messa in campo dalla CRUI  per il 21 marzo in diversi Atenei (“Per una nuova Primavera delle Università Italiane”) si tradurrà nella solita operazione di facciata o magari solo per offrire a qualche candidato una comoda tribuna elettorale.

Intanto prendiamo atto positivamente che, forse  per la prima volta, i nostri Rettori si ricordano che negli Atenei esistono anche 50.000 Tecnici Amministrativi e Bibliotecari che hanno consentito in questi anni alle Università di reggere e di continuare a fornire un servizio pubblico fondamentale!

Ci risulta, però, ancora poco credibile questo atteggiamento di “ribellione”, dato che abbiamo ben presente la loro remissività al momento dell’approvazione e dell’attuazione della legge Gelmini (L.240/10) e dei vari “patti di stabilità” che hanno tagliato progressivamente i fondi alle Università.

Li rende poco credibili anche la supina accettazione della cosiddetta “meritocrazia” imposta dal M.E.F. e applicata dall’ANVUR che è servita solo per giustificare la continua riduzione delle risorse. In nome di un fantomatico piano delle performance si sta spianando la strada ad una divisione progressiva tra Atenei ricchi (e quindi “eccellenti”) ai danni degli altri, incrementando la disomogeneità dell’offerta formativa presente sul territorio nazionale. Si dividono gli Atenei per poi dividere gli studenti sulla base della loro condizione sociale e tornare ad una università rigidamente classista.

Oltre ad opporsi a queste strategie, i nostri Rettori potrebbero essere credibili se, dopo aver evidenziato – come fanno nel documento – che il personale Tecnico Amministrativo ha i salari bloccati dal 2009 e con un organico sempre più insufficiente a fornire servizi adeguati, decidessero:

–  di aumentare le risorse per il salario accessorio;

–  svincolarle dal piano delle performance imposto dall’ANVUR;

–  mettere a disposizione risorse per assumere nuovo  personale Tecnico Amministrativo e stabilizzare quello

precario dove presente.

Sono interventi poco costosi e tutt’ora possibili grazie al grado di autonomia rimasta agli Atenei. Interventi che però richiedono  un impegno politico che renderebbe certamente più credibile la loro – finora solo presunta – opposizione alle strategie di privatizzazione e di precarizzazione perseguite dal Governo Renzi.

Solo a queste condizioni IL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO E BIBLIOTECARIO DELL’UNIVERSITA’ potrà essere al loro fianco,  insieme a  Ricercatori precari e  Studenti per fermare l’impoverimento dell’ Università Pubblica e per rifiutare la logica della competizione ad armi impari imposta  dal M.E.F. e dall’ANVUR.

Finora la CRUI ha solo accompagnato il lungo Inverno delle Università italiane. Se vuole davvero contribuire ad una nuova Primavera deve cominciare a dimostrarlo con i fatti e non solo con le parole.

LA MORTE DELL'UNIVERSITA

 

18 Marzo 2016                              USB PI – Università

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