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Dopo
l'enorme risposta politica di massa del Movimento No-global europeo di Firenze,
scatta puntuale un' altra grossolana provocazione poliziesco-giudiziaria ai
suoi danni, nel tentativo schizofrenico e pericoloso di ridurre quel
meraviglioso patrimonio di riflessione e proposte a contenzioso repressivo.
Dall'alba
del 15/11 sono in corso numerose perquisizioni e arresti ai danni di compagni/e
meridionali, ordinate dagli inquirenti di Cosenza, Plastina/Fiordalisi, per i
reati di "cospirazione politica e propaganda sovversiva" attribuiti
alla rete meridionale del Sud Ribelle, durante le giornate di NAPOLI e GENOVA
2001.
Sin
dall'alba sono state effettuate 42 perquisizioni in tutta Italia con metodi
spesso forzosi e violenti; gli arresti sono 20 di cui 13 in stato di detenzione
e 8 agli arresti domiciliari.
La
situazione degli arrestati è la
seguente:
1.
11 in stato di
detenzione nel carcere speciale di Trani.
2.
2 in stato di
detenzione nel carcere speciale femminile di Latina:
3.
7 in stato di
arresti domiciliari:
Tra
gli arrestati i militanti della Confederazione COBAS sono:
Stasi Salvatore e Campenni Antonino dell'Esecutivo Nazionale, Giancarlo Petruzzi, Fonzino Giuseppe e Gianluca, Antonio Brunetti della sede di Taranto.
Il
voluminoso mandato di cattura, 357 pagine, è fatto soprattutto per impressionare
stante la mancanza di contenuto e di prove, costituite esclusivamente da
intercettazioni telefoniche e telematiche.
La
tipologia dei reati di cospirazione politica e propaganda sovversiva è quella
da cui non ci si può difendere.
Il
fascismo coniò nel Codice Rocco questi "reati" per sconfiggere e
sottomettere l'opposizione politica a Regime. Nella Repubblica sorta dalla
Resistenza, non essendo stati cancellati questi "reati" dai codici,
negli anni '70 la DC per mantenersi al potere li rispolverò e la parte più
ideologica della Magistratura se ne servě e ne abusò con i famigerati teoremi
accusatori nei confronti della sinistra antagonista. Ben poche volte, però,
questo duplice arbitrio -quello degli arresti e dei processi- ha retto di
fronte ai Tribunali della Libertà e dei Giudici di Merito.
Per
il potere costituito battersi contro la globalizzazione capitalistica è
un reato, non lo hanno ancora sanzionato nei codici, ma intanto operano
di conseguenza, sequestrando centinaia di attivisti antiliberisti, antirazzisti,
antimilitaristi che promuovono a Taranto, Cosenza, Benevento, Napoli, in tutte
le periferie del Sud e nelle metropoli del centro-nord, la possibilità che un
mondo alternativo al sistema capitalista, si avveri.
Quanto
alla rete Sud Ribelle, questa è la fioritura solare dell'articolato e plurale
popolo no-global che l'inquirente non riesce a cogliere perché intriso solo di
mentalità persecutoria e di categorie irregimentate.
Siamo
tutti/e sud-ribelle in quanto la questione meridionale è sempre di contingente
attualità:
-
sia per la
costante marginalità e precarietà sociale che costringe la popolazione all'arte
di arrangiarsi e alla sudditanza alle cosche criminali;
-
sia per la
perdita di quel poco di occupazione stabile che c'è, i casi FIAT (Termini
Imerese) ed ENI (Gela) sono emblematici di tutto il Sud;
-
sia per il
mercato degli schiavi che si rinnova con l'immigrazione forzata della
catastrofe liberista e con la perdita di identità dell'immigrato considerato
dalla Bossi-Fini solo un articolo del Codice Penale;
-
sia per le
servitù militari (Basi NATO-USA) e inquinanti (Fabbriche, Discariche) che
impongono al Sud perenne sottosviluppo e immobilità.
Rivogliamo subito liberi/e tutti/e.
Pronta mobilitazione in tutto il Paese per sventare l'ennesima provocazione ai danni del Movimento contro la Globalizzazione Capitalistica, dei COBAS,
e di tutti i Sud-Ribelli.
Roma,
15.11.2002
Confederazione COBAS