Un bilancio
di tre anni di RSU
e
la nostra proposta
L’esperienza di questi
tre anni di RSU si chiude con un bilancio fortemente critico dell’attività di
quello che doveva essere il “nuovo” modello di rappresentanza dei lavoratori.
Nelle Università dove
sono presenti, fin da subito, la RdB è riuscita a capire quale doveva essere il
ruolo assegnato alle RSU da parte di CGIL, CISL e UIL.
Un
ruolo subalterno e marginale destinato ad “amministrare” negli atenei i danni
dei contratti nazionali, per svolgere davanti ai lavoratori il compito notarile
di chi continua a definire diritto
contrattuale anche norme
inique solo perché sottoscritte e accettate dai firmatari nazionali.
Contratti
che si decidono a prescindere dalle richieste e dalle esigenze dei lavoratori,
secondo logiche di compatibilità economiche che tutelano sempre meno i salari e
sempre più le esigenze di flessibilità delle amministrazioni.
Una logica che non è mai
appartenuta alle RdB che sono, anzi, nate proprio in opposizione al modo
“accomodante e concertativo” dei
sindacati confederali.
L’opera di continua
informazione e di denuncia che le RdB hanno svolto con costante impegno ha però
messo a nudo le contraddizioni di questo modo “utilitaristico” di intendere la
rappresentanza, dando voce al malcontento ed al dissenso del personale.
Di
questo ci hanno dato atto poi i
lavoratori quando sono stati chiamati nel segreto delle urne ad indicare chi
secondo loro merita fiducia nel ruolo di rappresentanza, come è stato nel
passato per le elezioni del Consiglio di Amministrazione e recentemente per
quelle del Senato Accademico della
nostra Università.
E’
per questo che vogliamo riproporci alle elezioni di un organismo che di per sé
non produrrebbe molto. Vogliamo rafforzare la nostra presenza per riuscire ad
ampliare quegli spazi di partecipazione ed iniziativa che grazie al nostro
sindacato i lavoratori hanno potuto apprezzare.
E’ nostra intenzione eleggere delegati
nelle RSU che siano disposti ad operare con gli altri eletti su un terreno
paritario, ma non asserviti alle logiche del sindacalismo concertativo che
ha mostrato con tutta evidenza di
non aver fatto tesoro dell’esperienza fallimentare della “Politica dei
Redditi”, inaugurata con i famigerati accordi del Luglio ’93, e di non sapere,
né volere tenere in conto il malessere generale della nostra categoria. Governo
e baronia, dal canto loro, alzano muri sempre più alti contro i diritti e le
giuste richieste dei lavoratori.
Vogliamo che le RSU si
esprimano sui contenuti delle battaglie contro la privatizzazione, contro la
precarizzazione e la flessibilizzazione dei rapporti di lavoro come noi già da
tempo facciamo, e non siano il luogo di accettazione passiva e “concertata”
delle scelte dell’Amministrazione.
E’ chiedere troppo? Lo
lasciamo giudicare a Voi colleghi.
Il
vostro voto alle elezioni per il rinnovo delle RSU di Novembre ha il potere di
rafforzare il ruolo della RdB a livello locale e di raggiungere la
rappresentatività a livello nazionale.
Come si sa i risultati di queste elezioni
decideranno anche chi accederà a diritti ed agibilità sindacali ed in definitiva chi rappresenterà ai tavoli
nazionali, oltre che locali, i lavoratori del comparto Università.
Dunque anche le
elezioni RSU assumono una grande importanza.
Coscienti più che mai dei limiti e della
blindatura di cui le RSU sono permeate, ma altrettanto consapevoli che la
battaglia per una reale democrazia nei luoghi di lavoro non può prescindere da
questo contesto, Vi chiediamo di aiutarci a rafforzare l’unico sindacato
indipendente e conflittuale,
votando RdB!!!