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RAPPRESENTANZE SINDACALI DI
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Settore Università
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ELEZIONI RSU: UNA PROPAGANDA ALLA ROVESCIA
per bloccare la partecipazione
democratica dei lavoratori
In merito alle contestazioni mosse
dalla CISL Università sulle modalità di elezione per il rinnovo delle RSU, la RdB
Università precisa che concorda sull’esigenza di chiarezza
sulla natura e modalità di gestione dell’ Azienda Policlinico Tor Vergata e
la relativa interconnessione con l’Università
Tor Vergata. Conserva, invece, qualche dubbio sulla elezione di una RSU unica,
stante l’attuale situazione di estrema confusione e che merita maggiore
approfondimento. Non sicuramente prendendo a pretesto queste elezioni RSU e
senza il coinvolgimento degli altri sindacati – sicuramente non della RdB – che avrebbero trasformato un’iniziativa strumentale
in una battaglia vincente. E di questo ne siamo certi.
La RdB,
tramite i suoi delegati e in tutte le sedi possibili, ha sempre contestato e
contrastato la presunta
compatibilità di un intero sistema di
gestione del Policlinico, cosiddetto “sperimentale”, che ha supportato, in
primo luogo, il precariato diffuso - funzionale alla costituenda “Fondazione
pubblica” - e penalizzato il personale dell’ateneo, a cui non è riconosciuta la
funzione assistenziale svolta. Eppure, dobbiamo ricordare ai lavoratori che, in
una delle ultime sedute di Senato Accademico dell’ Ateneo, una delle ragioni
portate dal Presidente a sostegno dell’approvazione della cosiddetta Fondazione
“Pubblica” è stato il preventivo assenso concertativo delle OO.SS.
territoriali confederali, CISL compresa.
La RdB
Università, presentatrice di lista presso l’ateneo, ribadisce
tuttavia in modo netto la sua contrarietà
all’intervento della CISL, per le dinamiche e il tempismo scelti e che, fino
all’ultimo, hanno messo in rischio le elezioni presso questa università, con conseguenti riflessi per i risultati elettorali a livello
nazionale.
La RdB Università rileva, inoltre, che i comunicati allarmistici
della CISL Università inviati in una fase avanzata delle procedure - il giorno precedente l’inizio
delle votazioni - non possono che
produrre strumentalmente confusione e allarmismo tra i lavoratori e non
favorire un clima sereno per la libera formazione della volontà degli
stessi lavoratori.
Questa O.S., in attesa delle decisioni che verranno prese
nelle sedi istituzionali competenti,
invita tutti i lavoratori ad esercitare con serenità il proprio diritto
alla partecipazione democratica, esprimendo la propria preferenza alla lista
sindacale e ai candidati da loro
prescelti.
Auspica, infine, che l’elezione
per il rinnovo delle RSU possa segnare l’avvio di un metodo diverso nelle
relazioni intersindacali per l’individuazione di obiettivi e modalità comuni
nell’interesse VERO dei lavoratori.
Per chi vuole approfondire e
capire, la RdB Università mette a conoscenza di
alcuni aspetti che gettano una luce diversa su accuse rivolte indebitamente
verso chi sta lavorando, volontariamente, affinché – nonostante tutto – le
elezioni siano portate a termine e nel miglior modo possibile:
- Sono inutili le richieste di parere rivolte
all’Aran (l’Agenzia di negoziazione delle Pubbliche Amministrazioni), la
quale non esprime e mai rilascerà pareri sulla questione posta, perché non
è tenuta a farlo. L’Aran può convocare le parti interessate per un accordo
di interpretazione autentica. Il Comitato dei Garanti può esprimere un
parere sul ricorso opposto alle decisioni autonomamente prese della Commissione
Elettorale. Ulteriore ricorso contro la delibera del Comitato può essere
presentato dinanzi al Giudice del lavoro.
- Affermare che l’unicità delle sedi di
amministrazione, e quindi unica sede di elezione RSU, è conseguente
all’appartenenza del personale dipendente PTV al “comparto università” è
improprio e fuorviante. Se il motivo fosse questo, allora potremmo
unificarci con la Sapienza o con la III Università per la elezione di un’ unica RSU,
diciamo territoriale!! Dagli accordi e regolamenti si evince
che l’elemento distintivo è l’autonomia di gestione dell’Amministrazione,
individuata come sede di RSU.
- La Commissione Elettorale
non può entrare nel merito della questione e non risulta a questa O.S. che la stessa abbia operato illegittimamente,
essendosi attenuta scrupolosamente ai Regolamenti e norme contrattuali: ha
depennato i candidati che non erano inclusi negli elenchi dei dipendenti
dell’Università. Non poteva fare altrimenti e nulla di più. Con il
successivo ricorso volto alla riammissione dei candidati, la Cisl ha
implicitamente rinunciato a eventuali correzioni della lista che,
peraltro, attengono a errori “formali” e non di sostanza.
- Gli elenchi dell’elettorato attivo erano da
considerarsi “provvisori” non rispetto alle contestazioni sindacali, ma in
rapporto alle successive integrazioni di nuovi elettori assunti,
trasferiti o in comando, intercorsi tra la consegna degli elenchi e
l’inizio delle votazioni. Le integrazioni, in ogni caso, non producono
modifiche alle liste dell’elettorato passivo consegnate
dall’Amministrazione alla Commissione all’avvio delle procedure elettorali
(art. 3 del Reg.to Elettorale).
- La Commissione Elettorale
non ha annullato alcuna lista, difatti, sul sito web di ateneo sono state
pubblicate le liste presentate e
ammesse, compresa quella della Cisl.
- Agli iscritti e simpatizzanti della Cisl non è
stato mai impedito di esprimere la propria preferenza, come pure ai
lavoratori del PTV, dove la Cisl Funzione Pubblica
ha presentato un’altra lista: forse il sindacato Cisl avrebbe dovuto innanzitutto
interloquire e chiarirsi al suo interno!!
- E’ vero, invece, che la Commissione Elettorale
è stata costretta ad operare tra vari impedimenti ed ostacoli frapposti
dalla Cisl, non ultimo la mancata designazione formale degli scrutatori, cioè secondo
le regole, che ha messo a rischio l’insediamento dei seggi elettorali.
Roma, 20 novembre 2007
RdB-CUB
PI Università
Esecutivo
Nazionale
f.to Anna Maria Surdo