Vogliamo un sindacato diverso

 

Ancora una volta, e proprio a ridosso delle elezioni RSU, un sindacato di questa Università ed in particolare una persona che sempre in questi anni si è distinta per le sue polemiche e mai per i suoi tentativi di intesa e di conciliazione con le altre forze sindacali d’Ateneo, ci costringe a posizioni di parte.

 

Lo volete sapere? Ne siamo lieti: perché con un grande senso di liberazione siamo ora in grado di spiegare ai colleghi, a volte increduli, cosa vuol dire fare sindacato in questo Ateneo e perché siamo a volte costretti a delle scelte anche spiacevoli…oppure a tacere.

 

Nonostante le varie forze sindacali possano essere portatrici di punti di vista diversi sulle cose da fare e su come condurre la contrattazione o l’iniziativa sindacale in genere, le loro posizioni dovrebbero comunque essere funzionali all’interesse dei dipendenti. Sembrerebbe logico, quindi,  che si senta l’esigenza di trovare un’intesa “PRIMA”delle contrattazioni proprio per essere più forti “POI”,  davanti all’Amministrazione. Capiamo dunque perfettamente quei dipendenti – tanti – che ci esortano a non far polemiche con le altre sigle, a non rispondere se chiamati in causa, ecc ecc: sono dipendenti dalla mentalità onesta, che in genere, e ne siamo fieri, ci danno il voto

 

Abbiamo sempre difficoltà a spiegare che da sempre proviamo a chiedere agli altri incontri preventivi senza riuscire a nulla, se non per miracolosi brevissimi periodi, e che molto spesso in contrattazione il primo nemico da superare è l’opposizione durissima delle altre sigle che ci disarma, ancora prima di tentare di strappare qualche concessione all’Amministrazione…e non aggiungiamo altro.

 

Perché dunque la contrattazione non approda a nulla? Ecco, adesso i dipendenti possono toccare con mano (leggendo l’ultima polemica contenuta nei volantini Cisl) la situazione che ne determina la paralisi, come, del tutto inopinatamente, si volevano paralizzare anche le elezioni RSU, con un’iniziativa a ridosso del loro avvio e  alla quale noi, come sempre non interpellati, avevamo il dovere di opporci.

 

Ora, e se abbiamo avuto un comportamento sufficientemente leale in questi anni potete crederci, vi assicuriamo che quanto ora affermeremo non lo diciamo a fini elettorali, ma come logica conclusione del nostro discorso:

 

solo i dipendenti possono modificare questa situazione di debolezza sindacale dovuta alla scelta di alcune sigle di perseguire interessi di parte, e lo possono fare dando forza a coloro che hanno sempre perseguito l’unità di azione sindacale  come mezzo per essere, tutti, più forti in contrattazione.

 

L’RdB Tor Vergata ha sempre operato in tal senso e cosě si impegna a continuare a fare.

 

L’RdB invita tutti coloro che credono in questo valore ed in questa strategia a togliere forza a quei dirigenti sindacali che non sono coerenti con questa scelta

 

Roma, 20 novembre 2007                        Il Coordinamento   RdB-CUB Università Tor Vergata