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Al Magnifico
Rettore
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Al Direttore
Amministrativo
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Al Delegato
del Rettore per
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Al Dirigente
della II Div.
Loro Sede
Oggetto:
Bilancio di previsione 2006 e contrattazione decentrata
In riferimento alla seduta di contrattazione decentrata fissata per la data
odierna, riprendo le argomentazioni trattate
e le richieste formulate ieri in seduta di Senato Accademico per
l’approvazione del Bilancio di Previsione 2006, ritenendo i due contesti
speculari tra loro: l’allocazione e la consistenza dei fondi stanziati nelle voci di Bilancio determinano e
condizionano la possibilità di contrattare iniziative a favore del
personale.
Nonostante
la migliore condizione finanziaria determinata nel secondo semestre per
l’incasso di consistenti risorse aggiuntive (il Rettore riferisce per il 10%
circa dell’intero bilancio) e nonostante “le promesse” per il personale, fatte
in contrattazione decentrata, nelle voci
di Bilancio relative al
personale non si rilevano incrementi visibili;
in alcune al contrario si registrano riduzioni (salario accessorio,
ticket mensa, fondo di solidarietà);
altre voci che contribuiscono alla costituzione delle competenze
accessorie sono azzerate (fondo comune
d’ateneo, entrate dai master e da altre attività economiche), non è
incrementata la previsione per le competenze fisse del personale (assunzioni e
passaggi verticali??) , mentre aumentano notevolmente quelle per il personale a
tempo determinato.
L’unica
nota positiva è l’allocazione di risorse nell’apposito capitolo per
l’accantonamento dei fondi per i rinnovi contrattuali.
L’insieme delle voci mostra, dunque, un
quadro generale di sofferenza o
penalizzazione per il personale che continuerà a perdurare nel 2006.
Dall’amministrazione
in risposta sono state date garanzie sull’incremento dei fondi per le
competenze accessorie che verranno determinate in sede di bilancio consuntivo
2005 per cui, risultando in pareggio dopo anni di sbilancio, dovrebbe essere
assegnato quell’1,55% negato dal 2003 per i rilievi dei Revisori dei Conti e la
definizione nel prossimo CDA delle quota parte delle entrate derivanti da tutte
le attività economiche, che andrebbero ad incrementare il salario accessorio.
Il Rettore, inoltre, ha rimandato alla trattativa decentrata, in programmazione per
oggi, la definizione certa del
Regolamento per l’avvio delle procedure di verticalizzazione del personale,
sollecitando tra l’altro l’indicazione del parere da parte dei sindacati per la
definizione del propedeutico Regolamento.
Rispetto
agli impegni presi dall’amministrazione in Senato Accademico, intendo ribadire
le richieste inoltrate a conclusione del
mio intervento:
1) Per la seduta
di contrattazione, chiedo che gli importi di incremento dell’indennità di
professionalità, definiti nella preintesa di accordo, siano rimodulati,
affinché tutti i dipendenti abbiano lo stesso aumento, come peraltro concordato
nelle precedenti riunioni di contrattazione;
2) in considerazione dell’avvenuto accantonamento in
Bilancio dei fondi per i rinnovi contrattuali e per fronteggiare il mancato
rinnovo contrattuale, visto che
3) per evitare che le nuove consistenze si riducano ad
importi irrisori, chiedo che per la
definizione
della percentuale di accantonamento delle entrate dei master ed attività
economiche
varie sia tenuto in debito conto il criterio applicato con il precedente
Regolamento: la quota parte era calcolata
in percentuale sull’intero
finanziamento;
4) per consentire certezza di finanziamento in
contrattazione decentrata, chiedo che le
maggiori entrate previste per il salario accessorio siano allocate con
delibera di variazione, contestualmente
all’approvazione del Bilancio Consuntivo 2005.
Colgo
l’occasione per riportare alla Vs. attenzione una sintesi delle osservazioni
formulate in sede di Coordinamento sindacale RdB sulla bozza di Regolamento per
le progressioni verticali, inviata dalla parte amministrativa alle
rappresentanze sindacali:
premesso che il Regolamento di Ateneo per le progressioni verticali deve
individuare regole coerenti all’esigenza di partecipazione alla selezione da
parte di tutti i dipendenti e, per ragioni di trasparenza,
deve determinare i criteri per la valutazione dei titoli, si segnala che
a differenza di Regolamenti in vigore in altre università,
nella bozza proposta la prova di esame presenta maggiore incidenza rispetto
alla valutazione dei titoli, (professionali e formativi);
tale maggiore
incidenza potrebbe favorire una
“soggettiva” discrezionalità a
svantaggio di situazioni oggettivamente
valutabili. E’ da tenere anche in considerazione che, nell’ambito dei
titoli, i “crediti formativi” non sono stati mai determinati con
un Regolamento contrattato con le
rappresentanze dei lavoratori, come non sono mai stati
discussi i criteri e gli indirizzi di una programmazione generale per la
formazione. Per ovviare, basterebbe intervenire con un modesto
correttivo sulle percentuali dei valori
attribuiti alle fasi della procedura di selezione;
Bisogna
introdurre nel regolamento la norma contrattuale che, per le procedure di
progressione verticale, ricostituisce l’anzianità di servizio nella
categoria (L. 808/77) per il raggiungimento dei cinque anni di anzianità, in
assenza di titolo di studio prescritto;
E’ essenziale che
siano definiti nel Regolamento i titoli valutabili e i punteggi ad essi
attribuiti;
In particolare si
segnala l’art. 12 che, a parità di punteggio, rimanda per l’anzianità alla
normativa vigente: non risulterebbe coerente la precedenza alla minore
anzianità in un procedimento che
dovrebbe tenere in debito conto la professionalità acquisita dal dipendente.
Ovviamente tali osservazioni e richieste dovranno essere confrontate, ed eventualmente
integrate, con tutte le componenti in
contrattazione decentrata.
Distinti
saluti
Roma, 14.12.05
Anna Maria Surdo
Rappresentante del personale in
Senato Accademico
Rappresentante sindacale in Ateneo