Buoni
pasto:
un pasto minimo garantito
I nostri buoni pasto dal 1997 hanno sempre lo stesso
valore: 9.900 (ora 5 euro e 11 centesimi) che, secondo il contratto, dovrebbe
rispondere al valore di un pasto-tipo. E’ evidente ormai che il valore è assolutamente insufficiente, visto
che con l’azione combinata di inflazione ed effetto euro, oggi possiamo
comprare circa un terzo di ciò che potevamo comprare allora….
…..Una dieta straordinaria alimentata (si fa per
dire..) dai miseri aumenti stipendiali che si ottengono con i rinnovi
contrattuali: la questione del buono pasto – come voce di salario differito -
si inserisce, difatti, nel peggioramento complessivo della condizione dei
lavoratori, a cui contratti da fame, rinnovati con anni di ritardo non danno risposta.
Con l’ipotesi di rinnovo dell’ultimo biennio del
Contratto Nazionale, sottoscritto il 10 Gennaio, si sancisce contrattualmente
l’ aumento del valore del buono pasto, ma si sono accontentati di fissarlo … a partire da 7,00 Euro.
Un valore che, grazie alla
fiscalità, di fatto fa realizzare un
aumento di circa solo 1 Euro e non permette
assolutamente il recupero del valore d’acquisto.
E nessuno, allo stesso tavolo, sembra aver
chiesto la defiscalizzazione, come noi continuiamo a fare, che ci farebbe
recuperare circa il 39% del valore eccedente i 5,29 Euro (le vecchie 10240
lire).
Il tutto,
naturalmente, senza informare i lavoratori, e senza far tesoro delle esperienze
di successo di quanto avvenuto in alcuni atenei dove, grazie i lavoratori che
hanno partecipato e sostenuto le spinte rivendicative, il valore dei buoni pasto è stato fissato a
12,00 Euro (Reggio Calabria), a 10,32 Euro (Bologna) e in molti altri atenei e
amministrazioni pubbliche i buoni pasto da tempo raggiungono o superano i 7,00
Euro lordi.
Anche in questa università
da tempo
Tutti i rappresentanti sindacali rifiutarono la
proposta, considerandola del tutto inadeguata ai valori dell’inflazione, che
galoppa a velocità ben superiore alla cifre “programmate” e “concertate”:
DOPO DIECI ANNI
i lavoratori dell’ateneo hanno diritto
SUBITO
ALL’AUMENTO
DEL BUONO PASTO,
al
di là della firma e dei contenuti
inadeguati del contratto
Oggi
un euro vale mille lire di dieci anni fa e solo per garantire lo stesso valore
di allora
chiediamo
ALMENO il RADDOPPIO
del BUONO
PASTO
ed invitiamo
i lavoratori a sostenere questa richiesta.
Roma, 3 febbraio 2006 RdB-CUB PI
Università Tor Vergata