Gestione amministrativa a TRIPLA velocità :
ACCELERAZIONE per la riorganizzazione degli uffici centrali
RALLENTAMENTO per (alcune)
progressioni di carriera del personale,
SOSTA
per la legge
63/bis
“Anno nuovo, vita nuova”, dice un detto popolare che a “Tor Vergata” sembra applicabile, ma solo in parte. Di nuovo, infatti, pare che ci sia da registrare solo una fervida attività amministrativa con la nomina di due nuovi dirigenti nell’ambito della riorganizzazione degli uffici amministrativi centrali (la seconda o la terza? Si è perso il numero esatto ..) che sulla carta ha soppresso o spostato interi uffici centrali insieme a parte del personale, come in una sorta di “gioco dei quattro cantoni”. Ma vista la velocità dell’iniziativa, è sembrata questa più un blitz dell’amministrazione che un provvedimento organizzativo di routine.
I tempi stretti, tra l’altro, non
hanno permesso il perfezionamento del
contestuale trasferimento delle Segreterie Studenti alle relative Presidenze,
che sarà attuato in un futuro (crediamo abbastanza prossimo) provvedimento. Più che un trasferimento si potrebbe
parlare di “dismissione” di interi
settori, la cui importanza nell’attività istituzionale è inutile
sottolineare, e che vengono ceduti alle
Presidenze apparentemente senza alcun aggravio per le strutture di
destinazione in termini di risorse umane ed economiche e per il personale
addetto in termini di carichi di
lavoro e quindi di qualità di lavoro, dato che oltre della parte
amministrativa dovrà occuparsi anche della didattica.
Quindi l’esigenza istituzionale di rispondere a riforme
dell’ordinamento didattico, richiamata dall’amministrazione, si attiva su percorsi inversamente
proporzionali: nell’ultimo anno per il solo personale docente ha comportato
l’incremento di quasi, se non di più,
un centinaio di nuove assunzioni, per lo più geneticamente meritevoli, mentre per i non docenti la soluzione è
sempre la stessa: aumento dei carichi di lavoro assegnati, ma correlata riduzione
del personale, chiamato a nuove organizzazioni
di lavoro senza alcun aggiornamento, e disincentivato per il mancato
riconoscimento del diritto alla carriera
e della professionalità acquisita sul campo.
In merito agli impegni presi con il personale tecnico amministrativo, infatti, l’Amministrazione cambia velocità e non riesce a rispettare in tempo gli accordi da lei stessa imposti.
Confermata la possibilità (?) di completare le procedure di valutazione per il passaggio di categoria oltre il 31 dicembre '01, l’Amministrazione se la prende comoda, per cui ormai la scadenza fissata dal contratto appare come una garanzia persa per i lavoratori interessati.
Nell’ultimo incontro sindacale (18 dicembre) la parte amministrativa ha rifilato ai sindacati, che chiedevano spiegazioni circa i ritardi per le procedure delle prove valutative e della Legge 63/bis, la storiella della difficoltà a costituire le Commissioni valutative. Se non che il 31 dicembre hanno preso servizio, oltre ad alcuni nuovi docenti e ricercatori, anche alcune unità di personale non docente, vincitrici di concorsi pubblici esterni, banditi a novembre ’01, (e non si sa in base a quale programmazione) ed in alcuni bandi il giorno della prova coincideva con il giorno successivo all’ultimo giorno di presentazione delle domande. QUANDO SI VUOLE SI PUO’!
I sindacati confederali dopo più di un mese si risvegliano, pur cercando in tutti i modi di far ancora dormire le RSU alla faccia di chi li ha votati e dei valori democratici espressi con il voto, e chiedono un incontro con l’Amministrazione per “informazioni”. Intanto questa va avanti per la sua strada, ma appunto a velocità diversificata ... secondo gli interessi in campo. Noi della RdB aspettiamo sempre che il personale si risvegli dall’incantesimo.
Roma, 28 gennaio 2002 Le RSU della RdB