Informativa dalla trattativa decentrata del 7 febbraio 2006

 

 

In trattativa decentrata sono stati discussi diversi argomenti: modifica dell’incremento dell’indennità di professionalità, costituzione fondo salario accessorio 2006, progressioni verticali, accesso alle progressioni orizzontali per i lavoratori 63/bis, incremento buono pasto, convenzione Banca di Roma.

La delegazione sindacale ha invitato ancora una volta l’amministrazione a definire una calendarizzazione per le date e gli argomenti della contrattazione. La parte amministrativa ha risposto di  poter fissare di volta in volta gli argomenti e la data.

 La prossima contrattazione si terrà il 14 marzo.

 

Indennità di professionalità e fondo salario accessorio 2006: gli argomenti sono collegati tra loro e non essendo stato ancora certificato il fondo dai Revisori dei Conti, non si è potuto parlare della quota di incremento per l’indennità di professionalità. Si è registrato un tentativo dell’amministrazione di arretramento rispetto agli accordi presi. Hanno tentato, infatti, di far passare questo incremento solo per il 2006, invitando la delegazione sindacale  ad esprimere un loro parere. La  delegazione sindacale ha risposto che la richiesta sindacale è stata già inoltrata ed accettata nella Commissione tecnica di giugno 2005 e prevedeva l’incremento “a partire dal 2006”. Non si avevamo, quindi, altre differenti proposte da fare. L’amministrazione  ha  preso atto e ha assicurato che, non appena i Revisori dei Conti certificheranno il fondo per il salario accessorio, sarà convocata la  Commissione Tecnica per concordare le due questioni.

 

Progressioni verticali: la discussione è stata lunga e faticosa.

La tesi dell’amministrazione è che comprende le “ forti” ragioni esposte dalla parte sindacale, ma ha le mani legate poiché, anche se si decide di aumentare i posti, dando  in prima istanza l’avvio alle progressioni interne,  obbligatoriamente nella Programmazione dovrà essere inserito anche il numero corrispondente di posti a concorso esterno. Questa programmazione non è comunque approvata dal MIUR poiché la nostra università ha speso già tutta la quota spendibile del fondo ordinario (che non deve superare il 90% del Fondo Ordinario) per gli stipendi del personale. Ha invitato i rappresentanti sindacali a ragionare su quello che si può fare e non su un “libro dei sogni” immaginando l’ università che dovrebbe essere…..

E’ stata contestata questa tesi, poichè va in contraddizione con l’azione portata avanti dal Rettore, che in Senato Accademico  ha affermato la volontà di contrastare nei fatti la mancata approvazione del Piano Triennale da parte del MIUR, portando avanti le assunzioni programmate affinché il nostro ateneo sia dotato dei docenti necessari a farne una università di qualità,  in espansione e concorrenziale, coerentemente  con il programma che si è dato. Eè stato sottolineata, quindi, che la questione è di scelta “politica” e non tecnica e in questo la parte amministrativa è stata invitata a dare le risposte adeguate alle aspettative del personale tecnico che in questi anni ha pazientemente aspettato.

E’ stato affrontato anche l’aspetto tecnico, confutando la questione dei limiti fissati dai parametri dati dal Miur per la Programmazione triennale (31 marzo 2005), poiché se al fondo ordinario sono stati assegnati a  fine 2005 consistenti  fondi aggiuntivi  (i famosi 18.000.000 di euro), gli stessi parametri si sono innalzati e quindi dovrebbero rendere possibili le assunzioni che erano state negate a marzo.

Il problema sta in questi termini: che cosa si vuole fare?   

 

 

 

 

Si vuole continuare ad assumere altri docenti o si vuole programmare l’assunzione di nuovi tecnici amministrativi che, oltre a dare risposte al personale precario, renderebbe possibile anche la programmazione dei passaggi interni?

Dopo molteplici interventi, la parte amministrativa ha comunicato di rendersi disponibile a verificare la quantità di spesa ancora possibile (i cosiddetti Punti Organici) per le assunzioni e di darne relazione all’incontro di Commissione Tecnica.

 

Accesso alle progressioni orizzontali. E’ stata chiesta la possibilità di far accedere alle progressioni orizzontali chi aveva inoltrato domanda con riserva all’atto dell’avviso, cioè i colleghi 63/bis., e che hanno maturato adesso i tre anni di anzianità. Il Prof. Vallebona, delegato del Rettore, ancora una volta, ha negato questa possibilità poichè gli interessati, avendo chiamato in giudizio l’amministrazione, hanno possibilità di risolvere solo in sede di transazione.

Si sottolinea un’altra risposta data dal prof. Vallebona in riferimento dei  colleghi “63/bis” che hanno fatto richiesta di accesso richiedendo la ricostruzione di carriera.

Innanzitutto il delegato del Rettore  ha chiesto alla dott.ssa Quattrociocche di dare una risposta ai richiedenti. Ha sottolineato, però, che prima si riserva di verificare la sussistenza del “diritto”  per la particolare richiesta. Quindi non è stata subito esplicitata una risposta positiva,  ma neanche negativa.

 

Convenzione con Banca di Roma. Sono state illustrate alcune situazioni di dubbia applicazione della convenzione in atto con la Banca di Roma per i dipendenti universitari. Tale ultima convenzione sembrerebbe anche contenere condizioni meno favorevoli di quelle applicate ad altri correntisti, come per i dipendenti della Sapienza e della III Università. Sono state  prospettate anche particolari situazioni penalizzanti per alcuni dipendenti dell’università.

Tutti ci siamo associati alle rimostranze Il prof. Vallebona ci ha invitato a presentare una segnalazione formale per verificare quanto esposto.

 

Buono pasto. La delegazione sindacale ha richiesto l’aumento del ticket raddoppiandone il valore attuale (come avevano proposto nel nostro volantino). L’amministrazione ha dichiarato la propria disponibilità ad accettare la richiesta, prospettando il nuovo valore del ticket a  10 euro.   Spieghiamo che il ticket fino a 5,26 euro non è tassabile, mentre la tassazione scatta per la quota eccedente a tale importo. La discussione si è  bloccata, però, sulle modalità di fruizione, poiché successivamente è stata richiesta l’applicazione delle norme contrattuali già in vigore nel precedente contratto che, in regime di articolazione oraria su cinque giorni, stabilisce che se l’orario di lavoro supera le sei ore, e si effettua la pausa  pranzo, si ha diritto al buono pasto. Sono state eccepite motivazioni di mancata convenienza per l’amministrazione e cose simili. Essendo a fine trattativa, tra l’altro il prof. Vallebona già era andato via, l’argomento è stato rinviato all’incontro della Commissione tecnica.

 

 

Roma, 14 febbraio 2006

                                                       RdB-CUB PI  Università Tor Vergata