INCREMENTO SALARIO
ACCESSORIO:
I mal di pancia delle RdB sono contagiosi
Riprendiamo l’informativa sindacale, relazionando
sulla trattativa che si è tenuta il 14 dicembre.
Non è stato un incontro tranquillo e non poteva
essere diversamente, considerando le vicende accadute nel mese precedente:
- Subito dopo la sottoscrizione dell’ipotesi
d’accordo, come RSU-RdB avevamo chiesto all’amministrazione un incontro urgente
di trattativa o di Commissione Tecnica per poter concordare la modifica degli
incrementi per l’indennità di professionalità corrisposta a partire dal 2006.
Ad una successiva verifica ci eravamo accorti,
infatti, che quasi la metà dei lavoratori avrebbe percepito una indennità
inferiore a quella pagata nel 2005 con
la distribuzione dei fondi residuali destinati al Salario Accessorio.
Si trattava, quindi, di sistemare una questione
tecnica per evitare penalizzazioni e discrimazioni tra i lavoratori, ma in
tempi rapidi per poter consentire il pagamento con lo stipendio di dicembre.
- L’amministrazione,
però, non risponde. Passano i giorni e
il 6 dicembre – ultimo giorno tecnico per la predisposizione degli stipendi -
tutta la delegazione sindacale è formalmente invitata a recarsi, entro e non
oltre quel giorno, presso l’Ufficio Relazioni Sindacali per sottoscrivere in
via definitiva il medesimo accordo.
Le RSU-RdB non hanno firmato
l’accordo definitivo
perché ritengono che
gli accordi per essere dignitosi e
sostenibili debbano predisporre situazioni di maggior favore e per tutto il
personale.
Abbiamo ritenuto di non accettare il ricorso
ricattatorio a motivazioni tecniche per la predisposizione degli stipendi, teso a
condizionarci alla firma di un accordo che prevede per il 2006
un incremento risibile per le professionalità più alte all’interno delle
categorie B e C che,
paradossalmente, per il 2005 prenderanno
meno soldi.
Il nostro Salario Accessorio, che è parte integrante
dello stipendio, è fermo dal 1997 e il 6 giugno 2005 in Commissone tecnica abbiamo presentato la proposta che ha trovato tutti d’accordo.
Abbiamo aspettato tanto ….potevamo aspettare ancora un altro mese. Non avremmo
perso niente.
Infine non accettiamo il NUOVO METODO che si sta
cercando di introdurre nelle relazioni
sindacali: gli accordi si discutono tra le parti , si CONTRATTANO. Non siamo disponibili a firmare testi in un Ufficio, decisi solo da una parte o concertati con chi e dove vuole lei!!
Il Sindacato
non può permettersi di rinunciare alle regole democratiche che consentono la
pluralità delle posizioni, sia esse maggioranza o minoranza, comunque tutte elette democraticamente e rappresentative
di parte del personale!!
E’ bene pure che il personale apra occhi ed orecchi
e faccia le sue scelte: la delega in bianco o il mancato coinvolgimento nelle
scelte sindacali a lungo andare porta a queste situazioni e alla condizione
penalizzante che TUTTI, peraltro, lamentano.
Il 14 dicembre ci siamo presentati, dunque, con il mal
di pancia , ma determinati a riprendere e portare la discussione sulla
parte al ribasso dell’accordo firmato dagli altri RSU, da CGIL e CISL.
Insieme
alla Uil abbiamo discusso su quello che non è stato fatto, ma che si poteva
fare.
Il delegato del Rettore, che inizialmente non
voleva affrontare l’argomento perchè “non si era informato”, alla fine ha
convenuto sul probabile errore fatto, da entrambi le parti però, dato che “i
numeri” non erano stati da lui analizzati. Sicuramente neanche da noi,
altrimenti non avremmo firmato l’ipotesi!
Ma il mal di pancia evidentemente era
contagioso, poiché tutta la delegazione sindacale alla fine conveniva sulla
stessa richiesta.
Negli ultimi dieci minuti della trattativa il
delegato del Rettore ha riportato l’offerta dell’amministrazione per le progressioni verticali: 25 posti
per la categoria C-pos.1 e 12
per la categoria D-pos1 (per le progressioni verticali, come per i
concorsi esterni, da contratto i
vincitori sono collocati nella 1^ posizione della categoria).
Spieghiamo il significato di questi numeri: nei due precedenti
incontri sindacali per aggirare la
norma contrattuale, secondo cui il 50% dei posti individuati
dall’amministrazione con il Piano Triennale deve essere bandito a concorso
pubblico e il 50% a progressione interna, abbiamo chiesto di aumentare i posti
per le progressioni interne aggiungendo
ad essi il numero dei concorsi pubblici che l’amministrazione aveva
bandito dal 2000, dato che i corrispondenti concorsi interni non sono stati mai
banditi. Sottolineammo, difatti, che questa sarebbe stata la prima applicazione
di progressione verticale dall’introduzione del nuovo Ordinamento Professionale
(CCNL 2000). Quindi, rimanendo nelle regole, avremmo avuto come risultato un
numero maggiore di posti interni rispetto
ai posti messi a concorso esterno.
I numeri sopra riportati sono esattamente i posti
dei “nuovi assunti” con concorso pubblico dal 2000 ad oggi e sono quelli che l’amministrazione inizialmente mette a
disposizione, al fine di avviare la discussione sul Regolamento interno per le
progressioni verticali. Non esclude, o comunque si riserva in seguito di
fornire disponibilità economiche per ulteriori posti, di cui il 50% dovrebbe
essere bandito all’esterno.
Come RSU-RdB riteniamo che con tale iniziale disponibilità l’amministrazione non ha fatto altro che mettersi in regola - anche con ritardo - con
le disposizioni normative e che ci dobbiamo attrezzare – come al solito – per
avere il massimo ampliamento dei posti, cioè avere quello che ci spetta veramente e che , negli ultimi
anni , non abbiamo avuto, per le note
cause di contingenza economica ma non
solo, crediamo…
Siamo convinti, anche, della necessità di non
rinviare le assunzioni esterne, anche se il CCNL lo consente, per dare una
risposta concreta al personale precario.
Rispetto al Regolamento per le progressioni
verticali che dovrà garantire trasparenza e correttezza nelle procedure, come
RSU-RdB abbiamo già inviato all’amministrazioni un nostro primo
parere, ma abbiamo invitato gli
altri RSU presenti a lavorare su una
proposta unitaria da presentare in amministrazione.
Il delegato del Rettore ha aggiornato la seduta a
dopo le festività per modificare gli incrementi dell’indennità di
professionalità e riprendere la discussione sulle progressioni verticali.
Roma, 10 gennaio 2006
RdB-CUB Università Tor Vergata