Assemblea del 19 febbraio ’04

 

 

Informo i colleghi che nell’assemblea che si è tenuta ieri è stata illustrata la situazione del personale tecnico amministrativo, dando informazioni sulle procedure di passaggio di categoria appena concluse (art.74 del CCNL) e sullo stato della discussione in trattativa decentrata, che si ritiene non rispondente alla pessima condizione in cui versa la categoria dal punta di vista salariale.

 

Ufficialmente non sono state ancora  avviate le  trattative per il  rinnovo del contratto nazionale, pur essendo scaduto da più di due anni; l’ateneo si sta espandendo mentre l’organico diminuisce sempre di più  a causa del  blocco delle assunzioni. Di conseguenza aumentano in modo esponenziale i carichi di lavoro per il personale di ruolo  e le assunzioni precarie ed atipiche, in  particolare presso le strutture decentrate.

 Il  salario accessorio, divenuto parte ormai fondamentale del reddito, è  bloccato  al 1997 e gli accordi sull’applicazione del contratto a regime (progressione orizzontale e verticale) non decollano, mentre ormai è acclarato che l’amministrazione finanzia  una parte del salario accessorio non con fondi suoi, ma utilizzando quelli già accantonati per il personale (Fondo Comune d’ateneo e di Dipartimento) che se fossero  distribuiti,  costituirebbero ulteriore elementi salariali.

Non è questa una situazione omogenea, poiché in alcune strutture il reddito di alcuni lavoratori (pochi) è incrementato con fondi  da entrate varie e con pagamenti di straordinari e indennità di posizione e responsabilità. Ma la situazione generale è quella descritta sopra.

 

Come RSU-RdB  si cercherà di spingere in contrattazione affinchè i fondi disponibili per il salario accessorio 2004 + quelli avanzati nel 2003, come primo obiettivo,  siano utilizzati per incrementare  il salario di tutto il  personale: o con l'aumento dell'ndennità di professionalità (quella fissa e ricorrente in tutti i mesi) o trovando una soluzione per il riconoscimento di un secondo

 livello economico anche per tutti quelli che non hanno fruito dell'art. 74. 

 

E’ stato riferito che negli altri atenei la situazione dal punto di vista dell’ordinamento professionale è

ben diversa: oltre l’applicazione dell’art. 74,  sono state effettuate le progressioni verticali a regime, doppi  passaggi economici, anche per chi  ha fruito di passaggi a seguito di corsi-concorsi o 63/bis,  grazie all’applicazione della 808/77 (ricostruzione di carriera), norma  che invece la nostra amministrazione  rifiuta di riconoscere, pur essendo prevista nel II biennio del CCNL. 

E si è a conoscenza che in alcuni atenei sono in corso trattattive per la programmazione di ulteriori passaggi (fino al 2005).

A cura della RdB,  è stato distribuito e commentato l’accordo appena sottoscritto dai confederali presso la Sapienza. che prevede per tutti incrementi delle indennità (professionalità, orarie, sportello, turnazioni etc.) e del ticket.

Nello stesso accordo si prevedono  passaggi orizzontali per tutte le categorie; passaggi  verticali (con l’individuazione dei  posti e quindi con selezione) con graduatorie aperte per 36 mesi (!!!)

 

 

Perchè questa diversità? La risposta è data dalla critica situazione finanziaria in cui versa il nostro ateneo?

Questa condizione  che, peraltro,  è  presente alla Sapienza ed è quasi  generalizzata nelle altre  università, non ha impedito alla nostra amministrazione di  effettuare assunzioni tra ricercatori e docenti.

A questo proposito è stata affrontata anche la questione della mobilitazione in corso presso gli atenei dei docenti e ricercatori contro il DDL, che prevede la modifica dello stato giuridico dei docenti, la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e  per il futuro assunzioni esclusivamente precarie.

 In merito è stato deciso che la RdB Tor Vergata assumerà una sua posizione.

 

Nella nostra università, rispetto alle pessime condizioni salariali esposte, è stata stigmatizzata la inadeguata risposta dei lavoratori, che rappresenta un punto di caduta nei rapporti di forza verso la controparte.

Tra le  cause individuate vi è la mancata coesione nell’iniziativa tra i sindacati confederali  e  RdB-RSU e l’assenza nella categoria del senso di “appartenenza” (al contrario molto forte tra i docenti) che si manifesta in  un diffuso disinteresse e mancata partecipazione dei lavoratori alle stesse questioni che li riguardano.  

Riguardo al primo punto è stato spiegato, ancora una volta, che i confederali  hanno deciso di non far funzionare le RSU ed hanno  estromesso le RSU della RdB dalle commissioni sindacali, facendosi forza del numero di maggioranza,  probabilmente  ritenendo in questo modo di togliere alla RdB ruolo ed iniziativa sindacale.  Tocca ai loro iscritti chiedere motivazione e verificare se questa loro decisone  ha portato (e porterà)  risultati  e effetti positivi sulle condizioni del personale.   

Riguardo invece alla difficoltà nel coinvolgere la generalità del personale,  si è concluso che  bisogna prendere atto di   una probabile difficoltà di “comunicazione” da parte del sindacato e che va ricercato un “nuovo metodo di lavoro”  per coinvolgere e stimolare la partecipazione dei i lavoratori..  

 Questo lavoro, ovviamente, comporta una maggiore collaborazione tra gli iscritti più disponibili e motivati alla partecipazione.

 

L’assemblea ha condiviso la proposta della RdB di farsi portavoce presso il Rettore ed in trattativa del malessere diffuso tra la categoria al fine di trovare una soluzione, comunque un cambio di rotta nell’atteggiamento penalizzante assunto dall’amministrazione verso i lavoratori.

 

Il giorno successivo all’assemblea è stata consegnata al Rettore una lettera con cui si chiede che egli si faccia portavoce presso gli organismi istituzionali delle questioni aperte della categoria, tra cui il rinnovo del CCNL.

La stessa lettera è stata consegnata il 19 febbraio ai Rettori delle università, dove la RdB è strutturata, in occasione di assemblee e presidi di lavoratori. 

Nel prossimo messaggio vi invierò il  comunicato nazionale sul percorso di  mobilitazione iniziato e  che per il 27 febbraio vedrà impegnate le strutture RdB Università e Ricerca in un presidio davanti il Ministero della Funzione Pubblica per chiedere il rinnovo del contratto nazionale 2002-2005.

Buon lavoro.

 

20.02. 04                                                                                                         RdB Università Tor Vergata