Cari colleghi, evidentemente con il Rettore non ci siamo capiti:

 

infatti l'amministrazione ci ha illustrato una serie di proposte che in alcuni punti disattendono la preintesa sottoscritta a dicembre e che conferma il criterio che ha caratterizzato la modalità di gestione di questa amministrazione: come prosaicamente suol dirsi  “mettere le toppe”, cioè senza una reale programmazione, ma il più delle volte improvvisando.

 

Si intende usare il contratto integrativo, questa volta chiedendo l’avvallo dei sindacati, con l’obiettivo principale di sanare una situazione esistente, nata a seguito di percorsi  ed iniziative  tutte decise dall’amministrazione.

Con il rischio di sanare grossi situazioni di forti discriminazioni nel trattamento del  personale e creandone addirittura di nuove.

 

In breve:

1) tutti i V passeranno in C1, solo a seguito di verifica del fascicolo personale;  (positivo)

2) per i VII ed VIII  si rimangiano quanto sottoscritto e propongono l'inquadramento soltanto per chi svolge ruoli di responsabilità, chiaramente tra i VII e VIII, indicati nei  decreti di riorganizzazione dell'amministrazione centrale.

Dove sta la situazione di discriminazione? Si riscontra tra il personale della stessa amministrazione centrale, e tra il personale di quest’ultima di pari livello e quello delle  sedi  decentrate (Dipar., centri, presid.), a cui non viena offerta la stessa possibilità.

All’interno dell’amministrazione centrale, poiché su 4 divisioni, soltanto 2 sono stata riorganizzate e quindi sono esclusi chi ricopre  ruoli di responsabilità di fatto all’interno delle due divisioni, dove i  ruoli non sono stato formalizzati con i  decreti di ristrutturazione.

Per le sedi decentrate, poiché non intende rispettare la preintesa di dicembre, escludendo i lavoratori dalle  procedure destinate a queste categorie (VII e VIII: verifica di incarico formale, conseguenti corsi di aggiornamento , di formazione con valutazione finale e passaggio successivo alla categoria superiore).

 

La possibilità di accedere all'inquadramento a tutti i VII ed VIII è stata sostituita allargando i posti di  vincitori anche agli idonei del corso concorso per il ruolo amministrativo. E i VII delle altre aree professionali per cui non sono stati mai banditi corsi concorsi?

Non dimentichiamoci inoltre che questi concorsi sono stati  banditi, nel mese di luglio ’99 solo per 1 posto per gli VIII,  tre per i VI e tre per i VII. Quindi quanti colleghi hanno rinunciato al concorso e si sono fermati al corso, disincentivati dal ridottissimo numero di posti disponibili?

3) anche per il passaggio agli  EP si fa riferimento alle posizioni di responsabilità assegnate con i decreti di cui sopra, con l’aggiunta straordinaria dei responsabili di Biblioteca.

 Sono disattese completamente le richieste dei Segretari Amministrativi, ai quali (bisogna ricordare) lo statuto dell’ateneo riconosce in solido le stesse responsabilità contabili ed amministrative dei direttori dei dipartimenti.

 A quest’ultimi da tempo è stata riconosciuta dal CdA una indennità di carica (per queste motivazioni con l’astensione della scrivente).

 

Teniamo presente che i responsabili di Biblioteca sono 5 o 6, giù di lì, mentre i segretari amministrativi sono circa 30. Quindi il criterio adottato non è il riconoscimento del ruolo svolto, ma è quello economico, cioè quello di risparmiare sul personale tecnico amministrativo (la supposizione è stata confermata dal delegato del Rettore)

 

Qualcuno dice che il contratto nazionale non prevede la ricollocazione in EP dei segretari amministrativi, ma allora non lo riconosce neanche per i responsabili delle biblioteche.

 Il contratto integrativo nei proponimenti della RdB dovrebbe superare gli aspetti fortemente negativi del contratto nazionale e sicuramente non a “costo zero”, così come impostato dal CCNL.

 La proposta RdB comprendeva tutti coloro che ricoprono particolari ruoli di responsabilità, compresa l’area tecnica, completamente ignorata nella proposta amministrativa.

 

Per i segretari amministrativi ,invece, l’Amministrazione prevede una  indennità di responsabilità.

 

Per tutti gli esclusi di cui sopra 1 passaggio di livello  economico, cioè dentro la categoria, con decorrenza 1.10.2001, mentre il contratto nazionale prevede che le procedure devono essere espletate entro il 31.12.2001 e con decorrenza economica 31.12.2000 per le progressioni verticali.

Le indennità di responsabilità per chi ha deciso il Direttore Amministrativo partiranno dal 9 agosto 2000, in questo caso come prevede il contratto.

 

 

4) In totale l’amministrazione ci ha informato che tra i vincitori ed idonei dei tre corsi concorsi si parla di un totale di 41 unità.

Poi ci è stato detto che a questi vanno assommati i circa 220 colleghi che fruiranno della  legge 63/bis.

Così con i fondi del contratto integrativo finanziano  la legge 63/bis o viceversa,  che  non modifica la sostanza: l'amministrazione ha risparmiato.

 

Quanto non ci è dato ancora sapere, poichè chi ci assicura che sarà solo una prova idoneativa o una specie di concorso? E comunque sappiate che parecchi colleghi risultati idonei rientrano nella della legge 63/bis, quindi sono meno di 41 unità.

Grossa presa in giro ed assolutamente scorretta.

 

 

 

Perché la legge 63/bis, i corsi concorsi, indetti prima della stipula del contratto nazionale, seguono percorsi assolutamente separati dal contratto integrativo d’ateneo e nel loro ambito è giusto che tutti possano veder soddisfatte  le aspettative, ma perché barattarle con il contratto integrativo.

In tre mesi di trattativa (ottobre/dicembre) mai si è parlato di un eventuale incrocio dei tre percorsi: si è partiti dal contratto applicato alla Sapienza.

Ma se l’accordo presentato dai confederali viene stravolto, non si capisce su che tipo di impianto, su che logica stiamo discutendo.

E se questo non era nell’intenzione della Amministrazione, perché non ci è stata esplicitata prima? Perché ci  ha fatto perdere tempo in tre mesi di discussione e cinque mesi di silenzio?  Evidentemente la scorsa assemblea  e l’incontro con il Rettore sono  serviti per far uscire allo scoperto l’amministrazione.

 Ed è pure evidente che la assenza di fondi è un pretesto per prendere tempo, per farci arrivare a quello che già l’amministrazione aveva deciso e che la RdB in verità da tempo aveva ipotizzato nei resoconti  inviati agli iscritti.

 

Nelle altre università un passaggio di livello economico dato a tutti è stato già riconosciuto, perché è stato deciso a tavolino dalla CRUI (Conferenza dei Rettori) e certo non può essere considerata una grossa concessione dell’amministrazione o viceversa una grossa conquista sindacale. 

 

Tutto questo detto a voce, senza una carta scritta. Io ho chiesto il documento di proposta e la dovrebbero inviare entro la prossima settimana.

La protesta della parte sindacale è stata generalizzata e compatta. E’ stata chiesta una anticipazione delle sedute di contrattazione rispetto alle date proposte  per il 28 maggio ed il 20 giugno.

Adesso la parola tocca ai lavoratori.

Per quanto ci riguarda noi continueremo a lavorare fino all’ultimo, insieme agli altri sindacati in trattativa per concludere su un contratto che dia una risposta a tutti i lavoratori, cioè evitando di  cadere nella trappola dell’amministrazione che vorrebbe usare l’avvallo dei sindacati per ratificare la sua gestione autoritaria.

 

Anche perché si capisce  chiaramente che, oltre questo, non si ha intenzione di fare, mentre nel contratto nazionale sono previste  le progressioni verticali ed orizzontali a regime, applicabili dopo l’ approvazione di un regolamento interno e  c’è tutta  la parte normativa da applicare.   

Durante il prosieguo delle trattative, la RdB terrà un’assemblea per gli iscritti per verificare con loro la posizione da tenere, mettendo sul piatto la possibilità di un eventuale ritiro della firma, se la situazione di fatto non dovesse modificarsi in modo sostanzioso.

 

Roma, 14 maggio 2001

                                                                 P/RdB Università Tor Vergata

                                                                         Anna Maria Surdo