Notizie dalle Assemblee Generali del Personale

(per i lavoratori che ritengono di dover delegare agli altri la propria sorte)

 

 

Dopo il colloquio dei sindacati con il Rettore, in rappresentanza dell’assemblea del personale tenuta l’8 maggio, pensavamo che nella successiva assemblea, già fissata per il 15 maggio nell’ambito dello stato d’agitazione indetto dai lavoratori, avremmo comunicato informazioni rassicuranti circa le iniziative concordate nella contrattazione dell’11.

 

 Evidentemente non avevamo fatto i conti con una dirigenza autoritaria che si arrocca fino all’estremo sulle proprie decisioni unilaterali e con un Rettore che, forse affaccendato in altre cose più importanti, non conosce i reali termini delle questioni in discussione, tanto da dare un “indirizzo politico” sul personale tecnico amministrativo che, evidentemente porta ad indirizzare l’azione gestionale su percorsi non coerenti o improvvisati.

 

 Ricapitoliamo. Per sbloccare la situazione determinatasi nella penultima contrattazione (nella quale il Dir. Amm. aveva dichiarato di non avere fondi per applicare la preintesa da lui proposta e già firmata) avevamo indetto, insieme con tutte le OO.SS.e RSU, un’Assemblea Generale al termine della quale si era deciso di parlare col Rettore.

 Egli ci aveva dato queste assicurazioni:

1.      i soldi sarebbero stati trovati e la preintesa sarebbe stata applicata;

2.       le procedure d’inquadramento sarebbero state completate prima dell’estate.

 Giova anche ricordare altre due cose: cioè che il contratto nazionale vincola la conclusione di questi temi al 31.12.2001 e che nelle altre Università del Lazio le procedure sono state già completate.
 

Nella contrattazione di venerdì 11 maggio il Direttore Amministrativo ha cambiato nuovamente le carte in tavola rispetto alla preintesa. In contrattazione, infatti, egli ha ribadito che tutti avranno il passaggio economico e che gli ex 5° livello andranno pressoché automaticamente in C1. Si è però riservata la facoltà di decidere lui quali ex 7° ed ex 8° sarebbero passati nella categoria superiore: solo i lavoratori che hanno funzioni di responsabilità formalizzate nei decreti di riorganizzazione dell’amministrazione centrale ed in più solo i Responsabili delle Biblioteche (compresi anche loro nei decreti di cui sopra).

Situazione odiosa di cocchi e di cocchetti e ben lontana da una buona gestione dell’Università

che si avvale di progetti e di professionalità vere,  il tutto barattato con la legge 63/bis e con l’apertura dei posti agli idonei dei corsi-concorsi che, secondo l’Amministrazione, dovrebbero compensare complessivamente la parziale disapplicazione del contratto integrativo.

 

La posizione amministrativa ha naturalmente determinato la protesta dei sindacati e dei dipendenti, perché è necessario stabilire il principio secondo il quale gli accordi sottoscritti vanno poi rispettati, principio ormai desueto a Tor Vergata, come recentemente accaduto per l’approvazione del nuovo Regolamento di Mobilità Interna. Dopo vari incontri che ha visto impegnati amministrazione e rappresentanti sindacali, in trattativa (a seguito di richiesta di una sigla sindacale) è stata rinviata l’approvazione del Regolamento, nonostante le vivaci (ed uniche) proteste degli eletti RdB. Nell’ultima trattativa a fronte delle ripetute richieste e solleciti della CGIL e della RdB, il Direttore Amministrativo ha risposto che risponderà per iscritto.(!!!) 

 

Anche l’assemblea del 15 maggio ha visto una nutrita partecipazione dei lavoratori che, una volta conosciute le posizioni dell’amministrazione, hanno deciso di ritornare dal Rettore.

Questi, evidentemente troppo impegnato, ha comunicato tramite la sua segreteria di non essere disponibile ad un incontro immediato, ma per appuntamento. A nulla sono valse le insistenze dei lavoratori, che alla fine sono stati incontrati dal Direttore Amministrativo.

 

 Il Dr. E. Nicolai, dopo essersi lamentato con i sindacati “di avergli portato su i lavoratori” (sic!!!), anche perché loro “hanno tante altre cose cui pensare”, ha fatto un passo indietro, comunicando che nella prossima trattativa del 28 maggio si discuterà dell’applicazione del contratto integrativo, pur ribadendo che nella nostra università non ci saranno progressioni automatiche, ma procedure di selezione per tutti, con toni che lasciavano prefigurare la “selezione” più come uno strumento di punizione che d’attestazione della preparazione a svolgere il lavoro della categoria superiore, come in moltissimi casi già accade.

D'altra parte la volontà di selezionare i livelli dal settimo in poi, diversamente da quanto accaduto alla Sapienza, era già stata chiaramente espressa dall'Amministrazione nel corso delle trattative, concluse con la sottoscrizione della preintesa. Oggi, per questi livelli però, si è passati da questa scelta implicita ad un’arrogante e chiara affermazione sulla decisione di stabilire chi possa accedere al livello superiore e chi no, che poco sembra avere a che fare con la necessaria verifica della professionalità acquisita, sul campo o a seguito di percorsi formativi o di aggiornamento (come appunto prevede la preintesa).

 

Quindi il 28 maggio in contrattazione dovremo (si spera ancora tutti uniti) sostenere le richieste che l’assemblea con determinazione ha comunicato al Direttore Amministrativo con l’obiettivo di concludere al più presto questa partita, che si sta trascinando ormai da troppo tempo, per passare ad argomenti non meno importanti:

Ø      la definizione di un Regolamento interno per l’applicazione a regime delle norme del contratto nazionale che prevede la progressione verticale ed orizzontale (anche agli ex 4 ed ex 6 livelli dovrà essere data la possibilità di accedere alla categoria superiore);

Ø      l’adeguamento del Fondo per il salario accessorio, per evitare di fare la fine dei colleghi di altre Università che, a conti fatti, si sono trovati con meno soldi in busta paga.

 

Assolutamente importantissima e da sottolineare la partecipazione numerosa dei dipendenti alle due Assemblee, che ha contribuito a sbloccare la situazione, a dare un mandato certo alle rappresentanze sindacali, e che dimostra soprattutto che, se si è compatti, ancora si può riuscire negli obiettivi.

 

 

 

                                                                              Il Coordinamento RdB Università Tor Vergata 

                                                                                                     Eletti RdB in RSU