Contratto
nazionale e trattativa integrativa:
professionalità
aggiunta, ma personale sottopagato
L’Università di Tor Vergata all’inizio del
mese ha ospitato il convegno nazionale dei funzionari responsabili d’ufficio e
dei Segretari di Dipartimento, i quali insieme ai sindacati invitati sono stati
spettatori nell’ultima giornata dell’incontro di un singolare, se
non paradossale, dibattito sul
Contratto Nazionale di comparto e trattativa integrativa.
Tutti i relatori presenti, tra i quali
spiccava la presenza dei Direttori Amministrativi
dell’Università di Verona e della Sapienza, nei loro interventi hanno confermato quanto la RdB Università ha da
sempre denunciato ai lavoratori del comparto, contestando il CCNL e definendolo in sintesi un “contratto indecente”:
Ø La profonda
discrasia o assenza di omogeneità tra la flessibilità normativa introdotta da
questo contratto con l’uso
discrezionale delle mansioni assegnate
al personale, favorito dall’assenza dei profili professionali, richiesta
di professionalità aggiunta, efficienza nelle prestazioni per un servizio di
qualità e dall’altro lato una assoluta inadeguatezza delle risorse economiche a
disposizione per una idonea incentivazione del personale: in poche parole un comparto sottopagato ;
Ø Questa discrasia è
stata messa in atto dalla CRUI (Conferenza
dei Rettori per chi non ha dimestichezza con le sigle) ed è stata approvata
dai Sindacati (Confederali ed autonomi
precisiamo noi) e per superare l’anomalia
ci vuole la volontà politica dei rettori
e dei direttori amministrativi;
Ø Il limite dei
fondi dello 0,3%…, il parere dei Revisori dei conti o del Consiglio di
Amministrazione sono tutti “paletti” strumentali, usati quando non vi è la
volontà di investire sul personale tecnico-amministrativo, ed è stato ricordato
che sui 150 miliardi a disposizione del comparto solo 40 sono stati spesi per
il personale contrattualizzato, gli altri 110 per i docenti (sicuramente a Tor Vergata lo sbilanciamento
è ancora più sfavorevole per i non docenti;)
Ø I sindacati
presenti infatti hanno precisato, e i direttori non hanno smentito, che il contratto prevede comunque una
scappatoia: è il famoso art.4 (più volte
e inutilmente richiamato nella lunga telenova delle nostre trattative
decentrate) che permette alle amministrazioni più illuminate di finanziare
con propri fondi nel Bilancio triennale gli avanzamenti professionali.
L’intervento di chiusura della Dott.ssa
Iolanda Semplici, Direttore della Sapienza, è stato applaudito dalla platea, in
particolar modo quando ha
sostenuto e rivendicato l’operazione di verticalizzazione operata nella
sua università. Ella ha ribadito che la selezione non va operata sugli aumenti
di centomila lire, ma sulle indennità di posizione e responsabilità, assegnate a chi lavora più degli altri.
Tutto
questo non l’abbiamo ridetto noi
della RdB, l’hanno detto loro:
non nella
stanza chiusa di una contrattazione, ma nella sala pubblica di una università i cui lavoratori ,
dopo due anni, ancora non hanno un contratto integrativo firmato, ma solo una proposta
di pochi numeri e davanti ad una
platea di segretari amministrativi, chiamati a partecipare ad un convegno per
responsabili d’ufficio, ma ai
quali poi nei fatti si nega il riconoscimento della stessa responsabilità e
professionalità …. forse perché non rientrano nei numeri stabiliti.
Noi della RdB
invitiamo i lavoratori a svegliarsi dalla letargia e capire a chi ricondurre la responsabilità dello stato delle
cose:
a chi
gestisce, ma anche a chi concerta
per farli dormire sempre di
più.
Roma,
16 ottobre 2001
Il Coordinamento RdB
Università Tor Vergata