Dopo l’abbandono della seduta di contrattazione

Il Direttore Amministrativo nega l’incontro

 richiesto dalle rappresentanze sindacali:

 

I delegati eletti RdB prendono le distanze dall’accordo integrativo

 

 

Il 18 ottobre ’01 si è assistito in contrattazione decentrata all’epilogo di una vicenda sindacale, durata più di un anno e mezzo, e che ha visto le parti in continua contrapposizione:

quella amministrativa per far avallare dalle rappresentanze sindacali  quanto già da lei determinato, quella sindacale per arrivare ad un accordo  equo e che riconoscesse, in prima applicazione, la professionalità a tutti i lavoratori penalizzati dal contratto nazionale.

 

Dopo il fallimento della precedente seduta (quella in cui furono dati i numeri da giocare al lotto) pareva che Il Direttore Amministrativo fosse motivato da buone intenzioni.

Dopo un preambolo in cui motivava sia l’assenza dei numeri, ma anche l’impossibilità a mettere nero su bianco la volontà per un maggiore incremento dei fondi a disposizione, chiedeva la disponibilità dei sindacati  ad un estremo atto di fiducia verso le “sottintese” intenzioni dell’amministrazione ad effettuare per i livelli più alti una selezione equa e non vincolata a irrisori finanziamenti.,

 

Dopo ore di discussione, di  “tira e molla” sulla quantificazione della percentuale per il riconoscimento dell’idoneità, sul valore ponderato dei titoli da presentare e sulle modalità delle prove idoneative, alcuni delegati sindacali (CGIL e CISL) proponevano  lo stralcio del  testo in discussione per l’approvazione finale.

 

Un testo che, ribattuto su dettatura del Direttore Amministrativo, mentre la delegata RdB  cercava di concordare  con il delegato del Rettore una maggiore valutazione del titolo di anzianità, soprattutto per gli ex V livelli, si presentava dal primo articolo non corrispondente a quanto già discusso e che si dava invece per acquisito.

Come ad esempio la possibilità di inquadramento per tutti gli ex  V nella categoria superiore; la possibilità di accettare le domande di  tutti gli ex VII ed VIII, con incarichi di particolare responsabilità, intendendo anche quelli conferiti dai direttori di dipartimento e non la dizione aggiunta di straforo: “direzione di struttura complessa”, che sembra penalizzare proprio i tecnici e gli amministrativi dei dipartimenti. 

Per non parlare dell’aggiunta unilaterale del 3° punto: l’inquadramento degli idonei ai corsi concorsi che non è stato mai portato in discussione in questa trattativa, poiché non è materia di contrattazione decentrata (il costo finanziario non è imputabile sui fondi del contratto), ma è di esclusiva (questa sė) determinazione dell’Amministrazione, come del resto è stata tutta la gestione dei corsi concorsi.

 

La delegazione di parte amministrativa, però,  ha sottoscritto unilateralmente l’accordo per poi abbandonare immediatamente la seduta, togliendo  ai sindacati la possibilità di risolvere i problemi ancora aperti.

Per un vero atto di responsabilità e di fiducia i delegati RSU della RdB hanno anch’essi  sottoscritto l’accordo, ma subordinandone la validità a due richieste (note a verbale n. 1 e 2) che avrebbero dovuto portare ad un chiarimento in un successivo incontro con il Direttore Amministrativo.

 

 

 

 

 

Il Direttore Amministrativo, sconfessando la sua stessa richiesta di “fiducia” da parte dei  sindacati, ha negato l’incontro affermando che lui andrà avanti  per la sua strada perchè ormai i tempi sono troppo stretti, come se questi  li avessimo imposti o determinati noi  sindacati!!.

 

E davanti ad una ulteriore richiesta di un segnale di apertura verso un futuro percorso di verticalizzazione per gli ex IV e VI ha risposto che questi potrebbero anche accontentarsi, dato che   hanno avuto il loro passaggio con la prima applicazione della legge 63, cioè ben  10 anni fa!!.

 

Il segnale vero che, invece, la RdB ha recepito è l’unico che abbiamo sempre conosciuto:

non c’è mai stato alcun reale interesse da parte dell’amministrazione ad  “ascoltare” le richieste sindacali, mentre - alla luce degli ultimi fatti - quei pochi criteri che siamo riusciti ad inserire nell’accordo potrebbero essere considerati come uno strumento flessibile da utilizzare per selezionare (o eliminare) secondo le convenienze del caso, anche perché a questo punto viene naturale considerare che i numeri non si leggono, ma ci potrebbero essere ancora….

 

E se l’Amministrazione, dopo due anni di trattativa, ha voluto concludere “a modo suo” vuol dire che qualcuno gli ha dato l’avvallo necessario e non è un  caso che il testo dell’accordo sia stato divulgato, mentre si aspettava una data per un incontro chiarificatore dei problemi insoluti… e che dire dell’ambiguità di altri che, mentre sottolineano le questioni irrisolte di un contratto integrativo, ne chiedono immediatamente l’applicazione?

 

Ormai sull’emergenza  si tende a giustificare tutto, ma come abbiamo visto è un’emergenza apparente, poiché già sono stati pubblicati i bandi sul  sito dell’Ateneo.

E non ci vengano a dire che il tutto è il risultato dell’ultima ora, perché allora dobbiamo pure capire perché i colleghi interessati alla legge 63/bis dopo 6 anni di attesa, ancora non riescono a ricevere il giudizio della Commissione di Congruità, che tra l’altro ha terminato i lavori a fine luglio.

 

Per un reale senso di responsabilità verso i lavoratori, che ricordiamo abbiamo chiamato alla partecipazione in due assemblee, noi prendiamo le distanze dall’applicazione di  un accordo integrativo, che abbiamo sempre perseguito e su cui ci siamo spesi con tutte le forze possibili ma che, alla luce delle considerazioni e dei fatti su esposti, è da considerarsi incompleto e quindi non rispondente a quanto discusso e a quanto sembrava fosse stato recepito, almeno nelle buone intenzioni.

 

Roma, lė 30 ottobre 2001

 

 

                                                                     Il Coordinamento RdB Pubblico Impiego

                                                                                               Università Tor Vergata