CONTRATTAZIONE
DECENTRATA: A CHE PUNTO SIAMO?
Firmato e pubblicato ad
agosto il contratto di lavoro nazionale (scaduto ormai da 29 mesi), finalmente
a “Tor Vergata” il 26 ottobre ed il 6 novembre si sono tenute due sedute di
contrattazione decentrata per discutere il contratto integrativo d’Ateneo.
L’articolato che si andrà a concordare, tra l’altro, definirà in prima
applicazione l’inquadramento del personale tecnico amministrativo nel nuovo
sistema, che prevede non più le qualifiche funzionali, ma le categorie (B, C, D
ed EP) composte ognuna da più livelli economici.
E’
ormai noto il giudizio negativo della RdB Università sul contratto nazionale
che:
¨
accentua la
situazione di sottosalario
che caratterizza la categoria (rispetto agli altri comparti del pubblico
impiego) e ampia le differenze tra le qualifiche medio-basse (l’85% del
personale) e le qualifiche alte;
¨
azzera anni di sottoinquadramento generalizzato
del personale nelle Università, riduce il salario per i nuovi assunti, esige
flessibilità di mansioni senza adeguamento stipendiale e vincola i
miglioramenti economici e quelli professionali al giudizio inappellabile della
baronia e della dirigenza, in barba alla Costituzione che sancisce la parità di
salario a parità di lavoro
¨
aumenta massicciamente il lavoro precario in competizione con il personale con “posto
fisso”: nei prossimi anni decine di migliaia di giovani entreranno nelle
Università solo con contratti di lavoro a termine, in affitto, di
formazione-lavoro, ecc., mentre aumentano attività e sedi universitarie e
vengono fatti mancare i fondi per sostituire il turn-over. ecc.
¨
elimina le tradizionali garanzie della
Contrattazione Nazionale per
un trattamento economico e normativo omogeneo su tutto il territorio nazionale
e consegna lavoratori e RSU,
legati e imbavagliati, all’arbitrio dei
“regolamenti” dell’autonomia baronale
La lista RdB in RSU ha presentato a Luglio una
proposta di contrattazione decentrata (come pure i confederali e i rispettivi
rappresentanti in RSU) e con la quale si prefigge di superare la ricollocazione
a “costo zero” del personale nei nuovi “livelli economici” e l’ingiustizia
macroscopica introdotta nell’ordinamento universitario: lo schiacciamento della
professionalità dei V (previsti insieme ai terzi e quarti) e dei VII livelli
(insieme ai VI) anziché la giusta
collocazione, come negli altri ordinamenti del Pubblico Impiego, rispettivamente nella categoria (C) dei
VI e categoria (D)degli VIII.
L’Aran ed i
sindacati “rappresentativi” hanno cercato in parte (per risparmiare parte
dei fondi nazionali, appena sufficienti a coprire l’intera manovra
contrattuale) di rimediare al mal tolto , stabilendo la
ricollocazione nel 1° livello della
categoria superiore dei soli V e
VII, ammessi in ruolo con concorsi
pubblici che prevedevano titoli di
studio superiori a quelli richiesti da questo contratto nella nuova categoria
di inserimento: diploma di scuola media superiore e diploma di laurea. Una
soluzione ritenuta da questa O.S. iniqua in quanto ancora di più produce
effetti discriminatori tra lavoratori
(tra i V e tra i VII), che continuano a svolgere lo stesso lavoro, ma sono
pagati diversamente.
I rappresentanti RdB nella lista RSU,
nell’interesse dei lavoratori e tenendo conto degli obiettivi perseguiti dai confederali
(anche se più contenuti), stanno
cercando di far fronte (sindacale)
comune rispetto alla controparte, notoriamente poco disponibile, lavorando su una intesa che ricalca quella concordata
alla “Sapienza”, a Cassino, alla III
Università ed in corso di trattativa a Viterbo..
Quindi oltre
agli automatismi previsti nel contratto e quindi dovuti (inserimento dei
III con 12 mesi di anzianità nel
livello economico superiore e parte dei
V e VII nel 1^ gradino della categoria superiore) nella vigenza
contrattuale si richiede:
§
inserimento (a domanda) di tutti i V, VII, con anzianità professionale di
cinque anni, nel primo livello
economico della categoria superiore, previo corso di aggiornamento (non
selettivo);
§
inserimento
degli VIII , con anzianità professionale di cinque anni, nel primo gradino
degli EP che, per le mansioni svolte,
debbono essere iscritti ad albi professionali, o che abbiano ricoperto
incarichi di responsabilità documentati o, in mancanza, a seguito di
corsi di formazione (selettivi);
§
passaggio
di un livello economico per tutti gli attuali IV e VI, con anzianità professionale di tre
anni e per tutti gli altri (compresi nei punti precedenti) che non hanno
ritenuto di far domanda o sono rimasti
esclusi nella formazione “selettiva”.
Questo è
quanto i rappresentanti sindacali sono riusciti a chiedere tra il primo
e il secondo incontro, ma gli argomenti da trattare sono ancora molti, ,
come ad esempio i passaggi di categoria ed economici a regime, le indennità di
responsabilità, i criteri per il conferimento degli incarichi, il “riconoscimento delle mansioni superiori
svolte”, ecc.
Fin qui sembra tutto chiaro, o almeno al termine
della prima seduta così sembrava: la delegazione
amministrativa aveva aggiornato
l’incontro al 6 di novembre con l’impegno di reperire dai fascicoli personali
la documentazione relativa agli incarichi di responsabilità per riaffrontare e
definire i criteri di selezione per gli VIII, sui quali in verità non c’era
molta convergenza di vedute.
L’’impressione generale della delegazione
sindacale è stata comunque di una discreta disponibilità della parte
amministrativa.
Invece la
volta successiva si è assistito ad un comportamento inqualificabile da parte
dell’Amministrazione che, durante la settimana trascorsa, si è dimenticata di
quanto richiesto, (ed infatti la verbalizzazione del precedente incontro è
lacunosa o mancante di alcuni interventi), riportando la discussione sui punti
già trattati.
A seguito
dei “vivaci” interventi di protesta dei sindacati la delegazione amministrativa
ha svelato le ragioni di questa “smemoratezza acuta”: il delegato del Rettore
ha confessato di non aver avuto modo e tempo di recepire la volontà politica
del Magnifico Rettore (causa i Suoi pressanti impegni) rispetto alle richieste
sindacali, che però si sottolinea sono quelle presentate a Luglio
(!!!!), ed il Direttore Amministrativo si è lasciato scappare la frase, già
sentita in altre sedi e che si sperava non dover mai sentire: “NON CREDIATE CHE QUI SI FA LA STESSA OPERAZIONE FATTA ALLA SAPIENZA”.
La seduta,
tra il malcontento generale dei rappresentati sindacali, si è aggiornata al 20
di novembre, (nonostante gli eletti RSU
in RdB avessero chiesto una data anticipata) per dare modo al Prof. Scalamandrè
di incontrarsi con il Rettore.
Cari colleghi,
dunque…
dopo dieci anni di attesa per il riconoscimento della professionalità
acquisita; dopo un aumento di sole L. 77.000 medie mensili rispetto al precedente contratto (1996) e con
l’inflazione che ha superato abbondantemente quella programmata; dopo che solo
per il contratto integrativo del personale tecnico amministrativo pare ci sia “la mannaia” della compatibilità
economica, verificata dai revisori dei conti, mentre i docenti hanno i “budget” di Facoltà non vincolati
alla “programmazione”; dopo che i passaggi di carriera avvengono per i soli
pochi noti, preferiti (con
concorsi vinti possibilmente in altre
Università) o nuovi accessi con casuale familiarità con alcuni esponenti
sindacali; dopo cinque anni di attesa per l’applicazione della legge 63/bis;
dopo un’organizzazione del lavoro “non organizzata”, “non programmata”, ma finalizzata al massimo controllo centralizzato;
dopo che i regolamenti interni sono discussi, concordati ed approvati … “per
non essere applicati”; dopo che si aspetta per anni un trasferimento e ci si
vede scalvare dall’ultimo che ha fatto
domanda, ma che
cosa pretendete? Dubitate che qualcuno
voglia mettere ancora alla prova la vostra pazienza?
La RdB in RSU, alla luce di
questi fatti, ritiene che debba essere rimessa alla preventiva consultazione dei lavoratori qualsiasi intesa che, anche per soli punti minimali,
vada al di sotto di quella concordata
nelle altre Università del Lazio ed auspica che i colleghi dopo i
“mugugni” (abbastanza diffusi) comincino a far sentire la loro voce.
Roma, lì 07 novembre ’00
LISTA
RdB in RSU