Cosa succede a Tor Vergata?

Si rende noto ai dipendenti lo stato delle relazioni sindacali a Tor Vergata.

A due anni dall’accordo sulle indennità del salario accessorio è avvenuta una svolta, resa esplicita dal Direttore Amministrativo in occasione della richiesta di discussione sui trasferimenti avvenuti d’autorità alle segreterie studenti. Le proteste della RSU e di alcune OOSS non sono riuscite a superare il rifiuto di qualsiasi illustrazione in sede contrattuale degli scopi e delle cause del provvedimento; alla richiesta di un atteggiamento più costruttivo e di una trasparenza nelle decisioni è stato affermato che il contratto nazionale nega ai rappresentanti dei dipendenti il diritto di conoscere i dettagli delle scelte fatte dall’Amministrazione: il che, chiaramente, è esattamente il contrario di un atteggiamento di collaborazione!

Da tempo si poteva notare un irrigidimento, esplicitato nella tesi che l’Amministrazione deve solo comunicare le proprie decisioni, e chi non è d’accordo "faccia quello che deve fare", cioè ricorra alla Magistratura.

Noi vogliamo ribadire che i criteri generali sono materia di discussione sindacale, e che non è questa l’indicazione di altri contratti nazionali già firmati. In questi ultimi sono previsti organismi di valutazione congiunta sindacati-amministrazione, e l’inoltro dei dissensi sindacali ad incaricati di valutazione superiore.

Ma soprattutto non sono questi gli accordi sottoscritti dal Rettore nel 1997, quando egli si impegnò a discutere con le parti qualunque punto fosse di interesse comune (punto 2.1 comma b)

Questa chiusura è stata tenuta sulla 63 bis (a quanto ci dicono i rappresentanti regionali unica Università del Lazio a non aver proceduto sulla linea del parere del Consiglio di Stato), sulla discussione sull’ambulanza interna (protocollo di intesa disatteso), sulla informatizzazione delle segreterie (protocollo di intesa disatteso) sul regolamento di contabilità (sul quale, dopo una apparente apertura, è stata negata la discussione in contrattazione) e su tutte quelle scelte che non riguardavano l’utilizzo delle cifre del bilancio stanziate specificamente per il personale tecnico amministrativo.

Questa è la situazione nonostante l’atteggiamento di moderazione di tutti coloro che avevano creduto negli impegni sottoscritti dal nostro Rettore due anni fa, in un momento indubbiamente positivo, sull’inizio di una stagione di collaborazione con le OOSS che ha finito per tramutarsi semplicemente in un calmiere delle richieste sindacali. Oggi ci si sente dire che troppo venne concesso in quell’accordo, sottoscritto per la forte protesta dei dipendenti che chiedevano pari condizioni con quelli della Sapienza!

Questa è soprattutto la sconfitta della strategia di alcuni che, con un atteggiamento spesso ipocrita, hanno creduto di dover difendere ad oltranza l’operato dell’Amministrazione in nome della concertazione. Un esempio paradigmatico per tutti: la candidatura di una persona di fiducia della Amministrazione (che gli ha affidato un servizio contrapposto a quello dei delegati sindacali per la sicurezza) nell’unico organo istituzionale nel quale ancora compaiono rappresentanti del personale tecnico amministrativo: il Senato Accademico.

Con queste strategie la progressiva diminuzione delle prerogative del personale tecnico amministrativo era scontata!

Beninteso come sindacato di base non possiamo non accettare la volontà espressa dai dipendenti attraverso il voto, tuttavia vogliamo sottolineare, in particolare a coloro che si sono limitati ad aderire alle proposte di una O.S., la realtà di quello che è accaduto!

Detto questo, ribadiamo che la nostra apertura nei confronti degli atti dell’Amministrazione rimane ampia: ma non a condizione di rendere vana la ragione stessa di esistenza del sindacato!

I risultati in contrattazione

premettiamo che alcuni risultati, seppure ancora non adeguatamente pubblicizzati, sono stati ottenuti. Per esempio sui servizi sociali ai dipendenti, in particolare i soggiorni estivi e l’asilo nido.

Per questa ultima struttura i giochi erano già pronti, si voleva appaltarla al Comune, cedendo la metà dei posti disponibili, già esigui, e oltretutto con costi molto alti. E questo dopo decenni di attesa e più delibere del CDA.

Siamo invece riusciti, nonostante l’opposizione di alcune forze sindacali, a far passare insieme alla Cisl una soluzione che rappresenta un segnale forte di non accettazione dei giochi infiniti sulle prerogative del personale: il rimborso di una parte delle spese a partire da gennaio 1999. Questa politica del recupero delle spese sostenute a prescindere dalla struttura erogatrice del servizio, rivendicata ed ottenuta anche sui soggiorni estivi (e che noi chiederemo di estendere a tutti gli altri servizi sociali che si deciderà di attivare) è l’unica in grado di mettere i dipendenti sullo stesso piano a prescindere dalla sede nella quale prestano servizio. Grazie ad essa abbiamo vincolato l’Amministrazione ad utilizzare i fondi stanziati per l’asilo nido nel bilancio 1999.

Sembrava avessimo anche ottenuto la possibilità di avere la disponibilità in sede di una ambulanza con primo soccorso interno (veramente sembrava più che possibile dato che generosamente la nostra Università ha donato due ambulanze per la popolazione del Kossovo!), di occuparci delle colonie per i figli dei dipendenti, di inaugurare corsi di formazione che svolgano realmente la loro funzione nel rispetto dei lavori svolti ma anche della volontà del singolo lavoratore che ha diritto alla mobilità verticale cioè alla carriera.

Ma questi ultimi (che hanno un onere ed il cui attestato rimane nel curriculum di colui che vi partecipa) sono stati fatti seguire, a volte, solo a dipendenti scelti dall’amministrazione con poco riguardo all’attinenza col lavoro svolto: ed è per individuare principi non arbitrari di partecipazione che ne abbiamo chiesto la sospensione temporanea, e la contemporanea apertura di quelli già attivati anche a coloro che per scelta di carriera volessero parteciparvi, rimandando la loro ripresa alla istituzione di una commissione di lavoro.

Ci è giunta voce che straordinari vengono a concessi a dipendenti di varie strutture senza che se ne abbia informazione: abbiamo allora chiesto di avere comunicazione sulle spese per indennità già elargite, compreso lo straordinario, prima di decidere come utilizzare i fondi della contrattazione. Un atto doveroso, per arginare ulteriori sperequazioni. Comprendiamo le esigenze dell’Amministrazione, ma anche noi abbiamo le nostre!

Possiamo chiudere questa informativa ricordando che a tutt’oggi le RSU non hanno né una stanza né una bacheca come prevede la legge. E che dirigenti sindacali, in particolare RDB, sono stati trasferiti d’ufficio nell’arco di 24 ore contravvenendo ancora alla legge ed ai regolamenti interni.

Che tutto ciò accada poco prima dell’elezione del Rettore ci meraviglia e ci preoccupa ulteriormente, perché dimostra che il peso del Personale tecnico-amministrativo a Tor Vergata è ormai divenuto ininfluente.

Ci auguriamo che i dipendenti, alla luce di quanto sopra, comprendano la nostra avversione alla politica della concertazione intesa come cogestione pura, non certo come rapporto continuo e costante con i vertici amministrativi che da parte nostra auspichiamo e continueremo a sollecitare.

In conclusione vogliamo comunicare alcuni degli argomenti che la RDB intende affrontare nel breve periodo:

·         63 bis – verranno date comunicazioni che crediamo definitive nella contrattazione del 24 giugno

·         corsi di formazione - progressione verticale è stato designato il componente RSU in commissione

·         regolamento di mobilità – per stabilire principi questa volta non differibili (per la commissione come sopra)

·         strutturati – richiesta di applicazione del contratto per la parte economica integrativa

·         carichi di lavoro - organizzazione degli uffici, pianta organica

·         regolamento di contabilità e modifiche di statuto – lavoreremo alla modifica di questi fondamenti

·         Affari sociali e sicurezza per i dipendenti

Nell’approssimarsi dell’elezione del Rettore il nostro giudizio sull’operato dell’Amministrazione, le nostre intenzioni e le nostre scelte saranno obiettivamente influenzate dalle risposte alle richieste su questi punti.

Roma, lì 8.06.99                                     

       Il Coordinamento RDB Università Tor Vergata