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RAPPRESENTANZE
SINDACALI DI BASE CONFEDERAZIONE
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Settore Università
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Equiparazioni personale AOU?
Applicazione dell’art. 28 del CCNL 2002-2005 con
avvertenza.
È ormai annosa la mancanza
di riconoscimento dei diritti del personale universitario che opera presso
strutture ospedaliere o assistenziali, a parte poche fortunate eccezioni a
livello nazionale.
Il DPR 761/79 recita
chiaramente:
“(…) Al personale
Universitario che presta servizio presso i policlinici, le cliniche e gli
istituti universitari di ricovero e cura convenzionati con le regioni e con le
unità sanitarie locali, anche se gestiti direttamente dalle università, è
corrisposta una indennità (….) nella misura occorrente per equiparare il
relativo trattamento economico complessivo a quello del personale delle unità
sanitarie locali di pari funzioni, mansioni e anzianità; (…).
Un testo che sembra davvero dirimente e risolutivo.
Invece…
…anche le cose semplici
diventano complicate nel momento in cui la volontà politica degli enti va nel
senso di risparmiare sulla pelle dei lavoratori, e questo è uno dei casi più
eclatanti.
Se da una parte, infatti,
non ci sono state ripercussioni “troppo” negative per i lavoratori impiegati in strutture o policlinici
direttamente gestiti dalle università, nella gran parte degli atenei risultano
invece intollerabili le condizioni di lavoro ed economiche dei colleghi
impiegati nelle strutture sanitarie a gestione mista. Oltre ad essere sottoposti
alla volontà di due “padroni” – Aziende Sanitarie e Università – si trovano
anche, almeno dal 1998, senza i riconoscimenti economici dovuti, appunto, in base
alla normativa nazionale.
I vari contratti nazionali
del settore Università, nel tempo, hanno tergiversato sull’argomento in attesa
di fatidiche tabelle di equiparazione difficilmente definibili, in quanto
l’operazione avrebbe comportato per le Regioni, enti pagatori
dell’equiparazione, e per gli enti e università, che sono tenuti ad
anticipare i fondi, un notevole esborso economico.
In un contesto di tagli generalizzati
al servizio sanitario nazionale, che ha messo in ginocchio tutta
Solo il CCNL 2002-2005, pur
tra mille ambiguità interpretative, ha finalmente previsto una tabella di equiparazione con la redazione dell’art. 28. Tutto
il personale universitario che lavora per l’assistenza sanitaria deve essere
”STRUTTURATO”in base alla 761/79, e a
tutto il personale strutturato deve essere applicato l’art. 28 del CCNL
2002-2005, con la garanzia
del mantenimento dei
trattamenti conseguiti prima dell’entrata in vigore dell’art. 28. Un
passo avanti è quindi avvenuto!
E’ indispensabile ora chiedere la giusta applicazione del contratto precisando però alcuni punti che ancora rimangono poco chiari e che, se interpretati in termini peggiorativi dagli atenei, possono provocare un inquadramento al ribasso ed una compressione di tutto il personale con notevoli risparmi per le amministrazioni a scapito dei lavoratori, e la vanificazione della tanto sospirata equiparazione. In particolare per alcune professionalità, tra cui gli EP che tra l’altro non sono previsti nella tabella dell’art. 28, è infatti necessario che continuino ad essere correttamente equiparati, in caso di parità di ,funzioni, mansioni e anzianità, al contratto della Dirigenza - area III - del settore Sanità, in modo tale che il personale con ruoli di coordinamento, che sia di area socio sanitaria o amministrativa, non rimanga compresso, ma venga equiparato giustamente nella categoria DS del contratto Sanità.
Solo a tale
condizione si riuscirà a recuperare davvero il principio, sancito da tempo,
della parità del trattamento economico tra il personale universitario e
ospedaliero.
Roma, 15.05.06 RdB/CUB Università