RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE

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Settore Università

 

Incontro tra ARAN e sindacati trattanti del 16 giugno: un’altra perdita di tempo.

 

Il 16 giugno Aran e sindacati trattanti si sono incontrati per la quarta volta dall’avvio della contrattazione nazionale.

 

Il comunicato unitario dei confederali racconta della discussione circa il problema dei lavoratori impiegati nelle strutture sanitarie. Parrebbe che l’ARAN abbia presentato una proposta di soluzione, ma subito aggiungono che la proposta è troppo indeterminata.     Cosa vuol dire…?

 

Sappiamo da altre fonti, che l’ARAN ha tirato in ballo su questa vicenda anche la Conferenza delle Regioni, anche se con scarsi risultati se poi la questione è rimandata a un chiarimento successivo.

La questione non è semplice ed indolore: le Regioni  stanno per acquisire piena titolarità sulla “Sanità (sempre meno) Pubblica” e dovrebbero  costituire il  soggetto-interlocutore delle Università in tema di organizzazione dei servizi sanitari, con annessa gestione del personale addetto (sia sanitario che universitario). Crediamo tuttavia che l’ARAN fosse più interessata a sondare il terreno in vista delle dismissioni delle competenze ministeriali e ...universitarie  riguardo gli  IRCCS  e Policlinici, che non a definire condizioni contrattuali tra le parti.

Ma di questo, temiamo, avremo modo di occuparci con più attenzione tra breve tempo…

 

Il comunicato unitario si dilunga poi nell’elencare in maniera tanto puntigliosa quanto generica i nodi da sciogliere nella trattativa e conclude preannunciando una prossima discussione sui recuperi salariali senza comunque definirne la data, né ribadire l’assoluta inadeguatezza dei fondi contrattuali.

E qui forse è la vera sostanza della questione: i sindacati trattanti avevano criticato in un primo tempo la direttiva della CRUI, sottolineando il mancato contributo da parte dei Rettori e del Ministero (che nei contratti c’era) per portare a soluzione i problemi annosi di sottosalario e sottoinquadramento del personale universitario.

Da questo comunicato la questione è definitivamente scomparsa.

I Rettori sono così legittimati a non metterci un centesimo di proprio, il Ministero anche, e ai lavoratori della categoria toccherà ingoiare un ulteriore arretramento sia sul terreno del salario nazionale, sia su quello del salario integrativo d’ateneo!

 

Inoltre, giusto per non far capire quali siano le categorie che stanno loro a cuore, resta sempre sul comunicato, e nei loro pensieri, la “priorità” degli EP!

e noi non riusciamo a limitarci alla semplice “presa d’atto”.

La questione è semplicemente scandalosa.

Sembra che le restanti categorie (il 92%...!) non meritino attenzione, né tanto meno “priorità”.

 

Infine, ultima ma non da meno, resta in evidenza l’assenza di ogni riferimento alla questione del precariato. Nessuna proposta, e nemmeno un “pannicello caldo” per alleviare la condizione di paria di questi lavoratori. Anche le prossime elezioni di RSU, previste per Novembre 2004, registreranno l’assenza di oltre il 40% attuale della forza lavoro degli atenei.

E questi sono i sindacati che ci stanno rappresentando….

 

Roma,  21.06.04                                                              RdB/CUB Pubblico Impiego - Università