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RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE Federazione del Pubblico Impiego, Servizi, Industria e
Settore Privato CONFEDERAZIONE
UNITARIA DI BASE RdB/CUB www.rdbcub.it
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Una Piattaforma per il CCNL Università 2003-2005
L’Università nel Pubblico Impiego: la bella Cenerentola.
Il processo in atto di smembramento e
smantellamento della Pubblica Amministrazione, intesa nella sua funzione di
Servizio Pubblico, è arrivato al suo momento apicale.
Il
governo Berlusconi, erede e beneficiario delle politiche liberiste dei
precedenti governi di centro sinistra, si appresta a menare le ultime stoccate
e ad instaurare in maniera irreversibile un suo Stato di Profitto. Le fondamenta sono già state piantate.
L’Università,
nella sua “missione” di Ricerca e Trasmissione del Sapere, è l’Istituzione
maggiormente esposta, insieme alla Sanità, ad una rapida trasformazione in
Fondazioni o SpA, e rappresenta la categoria più debole sul piano contrattuale.
Le
cause sono da ricercarsi nella sua precoce e sciagurata riforma autonomistica
(ancor prima degli Enti Locali, “autonomi” per ontologia!) in chiave
aziendalistica - introdotta da Ruberti nell’ormai lontano 1989 - e la
conseguente pratica “decentrata” di contrattazione integrativa.
L’ignavia,
legata all’incapacità o addirittura all’aperta complicità dei sindacati
confederali e finti “autonomi” del comparto, ha portato i lavoratori
dell’Università verso il primato tutto negativo del peggior contratto di
Pubblico Impiego.
Che fare? Cambiare si può. Cambiare urge!
Contrastare
questi processi è divenuta una stringente necessità sociale, oltre che
lavorativa.
Ciò
è però possibile soltanto con un drastico cambiamento di rotta da parte delle
rappresentanze sindacali. Occorre oggi più che mai una politica sindacale
capace di dare uno sbocco unitario alle mobilitazioni ed alle lotte dei
lavoratori pubblici non solo rispetto ai rinnovi contrattuali ma anche rispetto
alle drammatiche conseguenze dei processi di smantellamento della Pubblica
Amministrazione.
La
RdB/CUB Università, in previsione del rinnovo del Contratto Nazionale, chiama i
lavoratori universitari a far sentire direttamente la propria voce e a
mobilitarsi per i propri diritti.
Diciamo subito
NO alla concessione di caritatevoli "anticipazioni contrattuali" da
parte della Conferenza dei Rettori, che pregiudicherebbero la portata di vere
richieste salariali.
Pretendiamo il
pagamento dell'Indennità di Vacanza Contrattuale dovuta per il 2002!
NO all'attesa
di anni per l'avvio delle contrattazioni!
NO ad un
mandato in bianco per i sindacati trattanti di categoria (CGIL, CISL, UIL,
SNALS/Cisapuni e CISAL)!
Chiediamo con forza un
rapido avvio delle procedure contrattuali per l'apertura entro Dicembre delle
contrattazioni per il CCNL 2002-2005 da parte dell'ARAN e da parte sindacale.
Chiediamo subito
l'avvio delle consultazioni della categoria per la definizione della
piattaforma rivendicativa.
La
Piattaforma è il principale strumento di rivendicazione dei lavoratori. Sono
essi a dover discutere e stabilire democraticamente ciò che si deve richiedere.
Le
parti sindacali devono impegnarsi a rappresentare fedelmente le indicazioni dei
lavoratori in assemblee e consultazioni da indire fin da subito, al fine di
tracciare le linee della Piattaforma.
Riflessioni e proposte di RdB Università.
Il
CCNL 1998-2001 non ha risolto il problema del sottosalario (che tra ritardi
contrattuali e impennate del carovita si è ulteriormente aggravato), né quello
del sottoinquadramento; di converso ha fornito gli strumenti alle autonomie per
dimezzare il salario di produttività, ha imposto maggiori competenze e carichi
di lavoro, ha avviato alla precarizzazione legale il 20% “ufficiale” dei posti
di lavoro. Non si contano, poiché spesso sfuggono ai dati “centrali” delle
stesse Amministrazioni, il numero dei contratti Co.Co.Co - stipulabili anche da
singoli Dipartimenti - per non parlare dell’uso selvaggio di “lavoro grigio”
richiesto ad Obiettori di Coscienza o Studenti con contratti di 150 ore, questi
ultimi spacciati come “sostegno allo studio”!
Lo
sblocco delle carriere, vantato come grande conquista di quel contratto,
rischia di essere vanificato dal blocco delle assunzioni e dai provvedimenti
governativi tesi a rimettere in discussione posti di lavoro e livelli
occupazionali negli atenei!
Perciò
la definizione della piattaforma per il contratto 2002-2005 non può essere un
problema interno alle categorie né una questione "privata" dei
burocrati sindacali trattanti della categoria:
il rinnovo 2002-2005 deve essere un passaggio verso la
costruzione dell'unità dei lavoratori pubblici e di riconoscimento del diritto
dei lavoratori a definire piattaforma e scelte dei sindacati trattanti!
Bisogna sancire una volta per tutte il principio democratico che la definizione
delle richieste e degli obiettivi dei lavoratori deve prevedere la loro
consultazione assembleare, la loro diretta partecipazione, ed il loro voto
finale!
Basta con la pratica autoreferenziale ed incontrollata dei
sindacati concertativi che rifiutano il confronto con i lavoratori!
Una Piattaforma scritta dalla base.
Crediamo che le istanze dei lavoratori, le più
urgenti e sentite senza dubbio, non possano prescindere da questi punti minimi
che qui elenchiamo.
Per
la RdB Università le questioni prioritarie da portare sul tavolo del contratto
2002-2005 sono:
* Superamento della Politica dei Redditi
del 1993. Aumenti salariali veri, in paga-
base e per tutti, a partire da parametri europei. La richiesta di
aumento di 260 Euro per tutti avrebbe l’effetto di avvicinarci alle medie
stipendiali europee, non di raggiungerle. Quindi questo è il minimo che si
possa richiedere.
* Tutele contrattuali nazionali, e
rafforzamento dei poteri della contrattazione sindacale decentrata in capo ai
soggetti sindacali trattanti.
* Revisione
dell’ordinamento professionale.
* Mansionario
nazionale e regole nazionali per le progressioni di carriera.
* Difesa dei livelli occupazionali e
definizione degli organici in relazione all’aumentato e più complesso carico del lavoro conseguente alla Riforma
degli Ordinamenti Didattici.
* Sbocco lavorativo per i lavoratori
precari o “atipici” tramite assunzione a tempo indeterminato.
Salario.
Difesa
del potere d'acquisto dei salari, redistribuzione della ricchezza prodotta
(PIL), adeguamento ai salari medi europei:
-
260 euro mensili di aumento per tutti, in paga base;
-
mensilizzazione dell’indennità d’Ateneo e trasferimento nel salario
tabellare;
-
consolidamento di parte del salario accessorio come 14a mensilità;
-
consolidamento del salario di produttività d'ateneo anche per i
lavoratori delle categorie B, C e D (come già riconosciuto dal CCNL 1998-2001
alla cat. EP con i 3000 euro di indennità di posizione minima).
Garanzie e tutele nazionali.
-
garanzia di mantenimento del rapporto di lavoro subordinato con
l’ateneo.
-
NO all’esternalizzazione di servizi o costituzione di Fondazioni;
-
i sevizi nati con personale impiegato con contratti di lavoro a tempo
determinato o “atipico” devono provvedere, entro un anno dalla stipula del
CCNL, alla stabilizzazione del rapporto di lavoro tramite il riassorbimento in
organico;
-
i servizi appaltati all’esterno (esternalizzazione o outsourcing)
dovranno essere riassorbiti e gestiti direttamente dagli atenei, con l’obbligo di
assunzione del personale addetto da inserirsi nell’organico di ateneo, al
superamento del terzo anno di attività,
-
diritto dei lavoratori a 20 ore annue pro capite di assemblea
retribuita;
-
tavoli di contrattazione decentrata partecipati da tutti i sindacati
rappresentativi a livello regionale o di ateneo;
-
diritto dei lavoratori a tempo determinato e/o con contratti “atipici” a
costituire una loro rappresentanza con diritto di partecipazione ai tavoli di
contrattazione decentrata
Ordinamento Professionale.
L’attuale
suddivisione dei lavoratori universitari poggia su quattro categorie scandite
da 19 livelli stipendiali. Se ne richiede la sua revisione in:
-
collocazione dei lavoratori su 15 posizioni stipendiali, e tre macro
livelli professionali: livello Progettuale, livello Gestionale e livello
Esecutivo;
-
definizione di un mansionario nazionale;
-
scorrimento orizzontale biennale da una posizione economica a quella
superiore;
- scorrimento tra le categorie dopo aver maturato cinque anni di servizio.
Stabilizzazione dei lavoratori precari.
Nell'ambito
dei progetti di riorganizzazione, riqualificazione, potenziamento, sviluppo dei
servizi e definizione di organico:
-
assunzione di lavoratori a tempo indeterminato a carico dei fondi propri
dell'ateneo e riassorbimento dei lavoratori attualmente impiegati con contratti
di lavoro a tempo determinato o "atipici". A questi lavoratori si
applicherà il CCNL Università.
Contrattazione d'ateneo.
La contrattazione decentrata, divenendo la
principale fonte di integrazione di salario universitario, deve prevedere la
costituzione di un salario accessorio d’ateneo sulla base di:
-
incrementi
provenienti dal CCNL;
-
investimenti
propri d’ateneo nei processi di riorganizzazione, riqualificazione,
potenziamento e attivazione servizi;
-
il 20%
degli utili derivanti dalle attività economiche d’ateneo (comunque denominate
ed escluse le contribuzioni studentesche)
e la sua contrattazione in base ai seguenti
principi:
-
consolidamento
quota produttività collettiva;
-
redistribuzione incrementi annuali di
produttività collettiva.