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RAPPRESENTANZE
SINDACALI DI BASE CONFEDERAZIONE
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Settore Università
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Riflessioni
canicolari per il prossimo autunno.
Appello ad una nuova stagione RSU. Di
lotta.
L’assenza di ogni segno di vita del
“fronte contrattuale” nazionale della categoria universitaria ci induce a
qualche riflessione “estiva”, prima che il solleone tolga a tutti le residue
voglie di ragionamento.
L’attualità
Blocco dei salari, blocco delle
assunzioni, blocco delle progressioni di carriera, aumento selvaggio della
precarietà, riduzione dell’integrazione salariale di ateneo.
Sono le continue “emergenze” che ormai da anni si aggiungono ad una
tradizionale condizione di sottosalario e sottoinquadramento del personale T.A. universitario.
Una situazione gravissima che prospetta
ulteriori (sic!) peggioramenti a causa dei tagli dei finanziamenti pubblici
all’Università e che prepara massicce esternalizzazioni
dei servizi e l’avvio di Fondazioni di diritto privato in luogo dei poteri pubblici.
Una situazione, insomma, davvero
esplosiva e che spingerebbe, fisiologicamente, a reagire con una forte
mobilitazione sindacale negli atenei ed a livello nazionale…
Invece nulla! Scandalosamente nulla!
I
“poteri” sindacali.
Le RSU pagano pegno alle loro
maggioranze sindacali ed in totale subordinazione, impedite anche nelle più
elementari funzioni di rappresentanza DIRETTA dei lavoratori che le hanno
elette, si sciolgono come neve al sole.
I sindacati confederali, con il loro
codazzo “autonomo”, si dedicano alla coltivazione dei propri orticelli, quali
le promozioni o il piazzamento ai vertici dirigenziali dei propri pupilli.
La loro “politica” di più alto livello
sull’Università nel suo complesso si limita poi alla strenua difesa delle
prerogative e dei privilegi delle “autonomie baronali”.
Le iniziative confederali di categoria. A vantaggio di chi?
Nel corso di quest’anno abbiamo visto
addirittura l’indizione dell’unico sciopero confederale di categoria per la
difesa dello “stato giuridico” della docenza!
Battaglia di per sé anche giusta e
condivisibile (per lo meno nella parte dedicata a combattere il precariato dei
ricercatori), ma connotata UNICAMENTE dalle ragioni della docenza e con le
emergenze del personale tecnico amministrativo usate
unicamente come alibi per poterlo chiamare alla mobilitazione.
E pensare che in
oltre 5 (cinque!) anni di un contratto nazionale a perdere ed un rinnovo
contrattuale ancora nelle nebbie, di ragioni per chiamare i lavoratori
universitari alla mobilitazione ce ne sarebbero state…!
Il flop dello
sciopero del 23 Aprile registrato tra i colleghi T.A.
è stata la giusta e conseguente reazione allo strapotere ed alle scelte
politiche sindacali degli stessi confederali in categoria e negli atenei. Chi
semina vento…
Frutti di un
recente passato.
Chi si era illuso che negli atenei il
sorpasso della CGIL sulla CISL, registrato nelle elezioni RSU del 2001,
preludesse ad una ripresa dell’iniziativa sindacale – forse finanche più
conflittuale – si è dovuto presto ricredere.
Sono in tanti, ed aumentano senza sosta, coloro che,
iscritti ed eletti nelle liste RSU confederali, hanno abbandonato il sindacato
confederale (poco male, questo…) e sempre più spesso la stessa attività
sindacale.
Peccato, dunque, che al benefico effetto di vaccinazione che solo la frequentazione “da vicino” degli apparati confederali riesce a produrre, non sempre abbia corrisposto un rinnovato impegno nell’interesse alla tutela ed alla rivendicazione dei diritti dei lavoratori.
Una identità differente.
Il contesto muta decisamente in
quei singoli atenei laddove esistono strutture organizzate del sindacato di
base dell’Università: le RdB Università.
Qui la mobilitazione non si è mai
fermata, nonostante il mancato rinnovo del contratto nazionale impedisca di
porre un serio rimedio a molte ingiustizie e discriminazioni che il vecchio
contratto (quello tuttora vigente…) ha generato negli atenei.
Aumentano ogni giorno le realtà in cui,
grazie alla rivendicazione della sola RdB, si è
riuscito ad ottenere il pagamento dell’IVC, nonostante sia tuttora avversato
dalla CRUI.
Alcune richieste di equità
sono state difese ed anche rilanciate con maggior vigore, come la formazione
per tutti, l’aumento del valore dei buoni pasto, etc…
Conquiste salariali di
ateneo, come la distribuzione a tutti del salario di produttività, che
il CCNL 1998-2001 imponeva di smantellare con le umilianti “pagelline”,
sono state difese.
Si è ricreata, in poche parole, una
forza partecipata che contrasta con i fatti i peggioramenti dell’azione
sindacale confederale e che si dimostra vieppiù capace di identificare
obiettivi comuni e condivisi dai lavoratori su cui la RdB
Università, ma anche le RSU, possono validamente
sviluppare una seria iniziativa sindacale nei prossimi mesi.
Le
nostre ultime iniziative nazionali.
A livello nazionale l’iniziativa RdB, prima presidiando l’assemblea nazionale della CRUI,
poi il Ministero della Funzione Pubblica, ha saputo sbloccare una trattativa
per il rinnovo del Contratto 2002-2005 che i Rettori cercavano di rinviare e
che i confederali non reclamavano.
Abbiamo così servito su un piatto
d’argento un avvio delle trattative in piena campagna elettorale, consentendo,
di fatto, un alto potere contrattuale ai soggetti trattanti (CGIL/CISL/UIL, più
i reggicoda “autonomi” SNALS e CISAL), e con la
consapevolezza della nostra assenza dal tavolo di trattativa nazionale!
Neppure questa occasione
è stata colta!
E’ chiaro che questi sindacati non
rappresentano più le esigenze comuni dei lavoratori della categoria, e che non
gliene potrebbe ormai importare di meno.
E’ perciò necessario per i lavoratori
universitari cercare gli strumenti adatti per uscire da questo
incubo e dare una svolta all’iniziativa ed alle scelte sindacali della
categoria.
Un’occasione da non
perdere.
L’occasione non può che essere il
rinnovo delle RSU del prossimo novembre.
RdB/CUB Università
si appella a tutti i lavoratori: la categoria ha bisogno di un sindacato
nazionale e di rappresentanti sindacali d’ateneo determinati a spendersi per
restituire dignità, diritti e salario ai lavoratori
della categoria.
Invitiamo dunque i lavoratori più
coscienti a candidarsi per rinnovare e rafforzare le RSU d’ateneo: la RdB Università offre loro la possibilità di candidarsi
anche come indipendenti nelle proprie liste.
Novembre è subito dopo l’estate.
Non lasciamo cadere questa
occasione !
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Roma, 12.07.04 RdB/CUB Università