<<Dunque risorse, beni, conoscenze e professionalità (lavoratori) verrannosottratte alle Università pubbliche per regalarle alla "competitività>>

 

Lo scenario illustrato da Orazio e' peggiore del peggiore scenario offerto dai peggiori Baroni pre '68 ... molto amaro (almeno per me) constatare che cio' avviene anche "grazie" a baroni rossi e a un governo simil rosso.

 

Il danno culturale e morale e' ormai enorme e saranno necessarie intere generazioni per rimediare al danno fatto.

 

Ormai da quasi 30 anni conosco e frequento (come tanti di noi, credo) docenti, ricercatori e aspiranti tali (a 0 o "due" lire/mese) che non corrispondono assolutamente al profilo escritto. Di questo tipo -per fortuna- ne esistono ancora e credo non siano pochi di numero, anche se pochi come forza d'urto coordinata (vd. quel che accade x UniPer!) ... altrimenti la baracca avrebbe fatto flop da tempo.

Vi assicuro che di ore alla didattica ed alla ricerca ne dedicano tante, saltando anche pasti, festivita' e ferie.

 

 <<I lavoratori sappiano che non ci si potrà tutelare contando con la propria "anzianità",  "professionalità", ecc. ecc. L'unica vera tutela possibile è quella sindacale: le rappresentanze sindacali debbono mettersi in grado di affrontare questi problemi, i lavoratori debbono unirsi e riorganizzarsi  sindacalmente.>>

 

diciamo meglio che i lavoratori devono riorganizzare i sindacati e rifilare pedate nel sedere a non pochi colleghi-baroni!

Non fatemi parlare!!

 

<< E' più che mai necessario che i lavoratori pretendano spiegazioni, chiarimenti ed elementi per capire cosa sta succedendo.>>

 

E' piu' che mai necessario che i lavoratori si decidano a controllare se hanno ancora un proprio cervello, da usare senza attendere che altri preparino brodini caldi (magari al cianuro) e li servano delicatamente con il cucchiaio SVEGLIA!!!

 

ciao

Antonello

 

Firenze, 11 gennaio 2001