RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE

Federazione del  Pubblico Impiego,  Servizi,  Industria  e  Settore Privato

 
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE RdB/CUB   www.rdbcub.it

- RdB/CUB Università -

 

Bologna, 11.03.04

 

Comunicato stampa

 

Nasce Almamedicina. Muore la Facoltà di Medicina?

 

La scrivente O.S. giudica gravissimo e disapprova decisamente quanto avvenuto nel Consiglio di Amministrazione dell’Università di Bologna del 2 Marzo u.s., riguardo l’istituzione della Fondazione Almamedicina.

Avevamo già lanciato le prime grida d’allarme. Adesso la Regione, avvalendosi della loro “quinta colonna” in ateneo, ha sfondato le ultime resistenze. Nonostante le forti opposizioni emerse in Facoltà e negli Organi Accademici, la Preside di Medicina ha caparbiamente fatto approvare lo statuto che istituisce la nuova Fondazione sulle ceneri della poco fortunata e inutile Fondazione Almagen.

Il Rettore, sub-mandante dell’operazione, approva e sostiene.

Dalla lettura del resoconto inviata dal Consigliere Pilò si evince la definitiva traslazione della Facoltà di Medicina dell’ateneo in una Fondazione di diritto privato. Questa struttura, rispondente a meri calcoli politici, si inserisce pienamente nel disegno complessivo della Regione Emilia Romagna che, con l’azione dell’assessore Bissoni, tende a ridurre il peso del Pubblico nel settore della Sanità per trasferire risorse e competenze alle strutture sanitarie private, con aggravio di costi sui cittadini ed una forte riduzione di servizi e posti letto nelle strutture pubbliche.

Oggi è il Policlinico S. Orsola, insieme alla Facoltà di Medicina, a subire i colpi dell’imperante ideologia liberista che identifica la Salute come una merce.

Prendiamo amaramente atto che nessuna differenza, rispetto ai “Governatori” di Centro Destra di altre Regioni, si rintraccia nelle istituzioni emiliane.

Anche per loro, e per i loro scherani, la Sanità Pubblica deve essere smantellata.

Il Rettore Calzolari  paga così il suo debito “politico” verso i suoi “grandi elettori” di Viale Aldo Moro. La Preside di Medicina esegue supinamente le direttive, senza troppo preoccuparsi delle implicazioni dei suoi gesti e nemmeno della regolarità - meriterebbe l’attenzione della Magistratura - degli stessi atti amministrativi.

I cittadini, gli studenti, il personale sanitario dell’Ateneo e del Policlinico ne pagano fin da subito il prezzo maggiore.       A breve potrebbero estendersi le nefaste conseguenze sul personale tecnico amministrativo.                        Senza nessuna contropartita.

E’ sufficiente un’Amministrazione, per quanto sciagurata, a far crollare il più antico Ateneo d’Europa?   Noi speriamo di no.

Ma è sicuramente necessario cambiarne la gestione.

Ad iniziare dalla Presidenza di Medicina.

 

 

(In allegato l’intervento scritto del Consigliere Pilò)

 

RdB/CUB Università di Bologna