RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE

 

Federazione del Pubblico Impiego, Servizi, Industria e Settore Privato

 

CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE RdB/CUB www.rdbcub.it

 

 

 

A Campobasso inizia la dismissione dell’Università Pubblica.

(…come volevasi dimostrare…)

 

Non è passato neanche un mese dall’assemblea da noi tenuta in Ateneo in cui denunciavamo i piani dichiarati di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi dell’Ateneo che, ahinoi, le nostre fosche previsioni si sono purtroppo già avverate.

 

Centro di Calcolo? Addio!

 

Nella seduta di Consiglio di Amministrazione del 13 Febbraio è stata votata all’UNANIMITA’ l’esternalizzazione dei servizi informatici di ateneo. Tradotto in poche parole, se mai ce ne fosse bisogno, vuol dire il LICENZIAMENTO del servizio con annessi e connessi!

Inutile aggiungere CHI sono gli annessi e connessi. I lavoratori del Centro di Calcolo hanno  infatti già avuto il “consiglio” di reinventarsi un altro mestiere: la didattica a distanza, in vesti di “tutor” (sic!).            L’alternativa secca è il LICENZIAMENTO!!!

Questo consiglio è il frutto della risposta imbelle che i due rappresentanti del personale tecnico amministrativo in CdA sono riusciti a formulare prima di accettare passivamente la mazzata, adeguandosi e votando anch’essi favorevolmente alla dismissione del servizio pubblico.

Crediamo che ben altro atteggiamento avrebbero potuto e dovuto assumere in quella sede…! L’unico atteggiamento realmente responsabile, verso chi li ha eletti, sarebbe stato dire un chiaro e secco NO!     Non si può avallare il licenziamento di colleghi così supinamente!

 

Quale futuro dell’Università Pubblica?

 

Adesso i lavoratori dell’Università del Molise sanno che lo smantellamento del loro ateneo è ufficialmente iniziato.      Ed è iniziato dal settore strategico per eccellenza in tutti gli atenei.

Il Centro di Calcolo è appunto il “cuore” del sistema in un’organizzazione complessa come quella dell’università.   Vari dubbi ci attraversano in questo momento la mente al riguardo di questa “esternalizzazione”.     E’ un fatto pressocchè ovunque accettato che certi servizi strategici, come appunto il Centro di Calcolo, convenga mantenerli alle dirette dipendenze dell’Amministrazione, anziché affidarsi a qualche privato. Conviene sul piano economico, poiché il privato costa di più; e conviene sul piano della pronta e piena efficienza del servizio, poiché consente di intervenire presto, bene e dappertutto con una tempestività e capillarità che nessun privato sarà mai in grado di garantire, se non  a fronte di costi elevatissimi.  Dunque la prima domanda che, maliziosa, ci sovviene è: CUI PRODEST?

Forse c’è qualche azienda “amica” che qualche barone ha intenzione di foraggiare?

Forse che, sotto sotto, in forma magari coperta da qualche “cappuccio” (come quello massonico….), si nasconda qualche favore altrimenti inconfessabile? 

 

Rilanciamo anche a chi ci legge il dubbio.

 

La seconda, ancor più insistente ed inquietante, domanda è: se si è licenziato con tanta rapidità ed accondiscendenza un settore strategico come il Centro di Calcolo, quale sarà il destino dei settori considerati ancor meno strategici?

 

Mentre sullo sfondo incombe l’ombra della prossima apertura dell’Università Privata (la Cattolica?), capace di modificare l’attuale assetto dell’offerta formativa sul territorio, crediamo che la riflessione su questi due semplici interrogativi debba stimolare un’unica risposta da parte dei colleghi dell’Ateneo:

 

è il momento della lotta!

 

Diciamo NO alla dismissione del servizio pubblico!

 

NO all’esternalizzazione dei servizi informatici!

 

NO alla privatizzazione dell’Università!

 

Non illudiamoci sulla volontà di resistenza dei sindacati confederali: essi sono parte attiva di questi accordi. Non illudiamoci nemmeno sulla volontà o capacità dei nostri rappresentanti in Consiglio di Amministrazione. Hanno ampiamente dimostrato tutta la pusillanimità votando a favore di un atto che si può considerare il più grave in assoluto nel lavoro: il licenziamento!

 

Invitiamo piuttosto i lavoratori dell’Università del Molise ad organizzarsi intorno a chi la lotta è intenzionato a farla davvero:

 

Iscrivetevi, organizzatevi e sostenete le RdB,

l’unico sindacato fuori dal coro!

 

 

Bologna,  06.03.02                              Coordinamento Nazionale RdB Università