RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE

CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE RdB/CUB  www.rdbcub.it

 

Elzeviro sindacale                                                                                                        Bologna,  16.03.01

FONDAZIONI E DINTORNI

 

Torniamo, e torneremo, ancora una volta a parlare di FONDAZIONI e del loro ruolo, soprattutto nell'immediato futuro, all'interno dell'Università.

Sappiamo ormai che l'Università in quanto Istituzione è destinata a divenire il luogo di riproduzione scientifica e tecnologica del profitto e del suo comando.

La fine del mito dell'Università di massa, aperta anche alle classi popolari e subalterne, svela con brutalità la sostanza reale della sua funzione: la formazione e riproduzione della classe dominante della cosiddetta "Società Globale".

Più che di classe intesa nei termini sociologici classici, si può parlare di una Superclasse o, più propriamente, della nuova Casta: l'Aristocrazia Borghese.

Gli strumenti di gestione e controllo del Capitale, così come sono apparsi negli ultimi due secoli, lasciano il passo a nuovi e più sofisticati mezzi di dominio.

Abbiamo assistito - e stiamo tuttora assistendo - al tramonto e alla distruzione di vecchi Stati nazionali ed alla creazione (troppo spesso indotta e creata da guerre "umanitarie"…) di nuove forme statali.  Abbiamo assistito, parimenti, alla trasformazione "funzionale", ancor prima che ideologica, delle forme di aggregazione sociale e politica con il tramonto ed il "riciclo" di antichi e gloriosi partiti. Dal crollo del Muro di Berlino, passando per Tangentopoli, alle guerre di "liberazione" etniche, nulla è rimasto come dieci anni fa. La "globalizzazione" del capitale, dopo aver agito nella profondità delle trasformazioni strutturali dell' economia, impone un nuovo modello di comando: uno Stato Flessibile, Leggero, poco Sociale, molto Profittevole, e capace di garantire il mantenimento della "Pace Sociale" con le buone o le cattive maniere…

La sovrastruttura dell'Economia Borghese, insomma, ha bisogno di giustificare e legittimare la più grande concentrazione di capitali che mai si sia vista nella storia del Capitalismo.

Lo Stato deve quindi adattarsi alla Competizione Globale.

GLOBALIZZAZIONE è la sua parola d'ordine…

Non addentriamoci  dunque oltre nell'analisi macro economica… proviamo piuttosto a tracciare le linee prospettiche di come questo processo di riorganizzazione sovrastrutturale del Capitale investe l'Università.

I Poteri di controllo ed indirizzo.

Sono un mix di istituzioni locali e di poteri economici e finanziari.

Le Regioni hanno acquisito, nell'ambito della riforma federalista dello Stato, poteri sempre più ampi in settori crescenti di intervento, che in precedenza erano di esclusiva pertinenza dello Stato Centrale.  Si parla, molto più correttamente, di veri e propri Governatorati, senza troppo nascondere le simpatie per il modello federale statunitense.

Esse hanno come compito principale lo sviluppo e la promozione dell'economia e della valorizzazione del suo Capitale territoriale, in un'ottica di competizione mondiale, in una mera accezione di Impresa.

I Poteri Forti, costituiti da cordate di banche, società finanziarie, assicurative, e industrie, sono il soggetto promotore e BENEFICIARIO di questo processo.

La loro rappresentanza, finora espressa attraverso i vecchi partiti politici, trova oggi nuova forma nelle FONDAZIONI.

Esse sono il modello più avanzato dei cosiddetti "Comitati di Affari" della borghesia, proveniente (manco a dirlo…) dagli Stati Uniti.

Permettono, infatti, l'assoluta mancanza di trasparenza nell'impiego e nella provenienza dei capitali in esse riposti.                                          Il modello ideale per i famosi "Poteri Occulti"…

Ad esse ci si aggrega per "affinità" - affatto "elettive" - economiche, sulla base di consolidate radici "di classe".

I partiti presentavano lo svantaggio di non poter giustificare la provenienza dei fondi "illeciti" elargiti loro da industriali o banchieri o altri soggetti economici, questi ultimi più o meno legali.. Capitava, infatti, che ogni tanto si creasse una "Tangentopoli" troppo imbarazzante e, soprattutto, destabilizzante per gli equilibri economici.   D'altronde anche i "Sindacati della Borghesia", o i suoi "Salotti Buoni" (come MedioBanca di Enrico Cuccia, per esempio…) erano soggetti, tutto sommato, ad un bilancio VERIFICABILE da appositi organi di controllo.

Troppi legacci per il maturo Capitalismo Mondiale.

Le FONDAZIONI risolvono e superano questi problemi.

Avendo individuato il nuovo "asset" dei poteri politici nelle Istituzioni Locali, le Fondazioni svolgono il ruolo di principali, se non unici, interlocutori economici territoriali.

Le frontiere dei nuovi profitti d'altronde sono note: la "New Economy", che racchiude le telecomunicazioni, la telematica, l'agroalimentare di nuova concezione (organismi geneticamente modificati, con corollario di mucche pazze e dintorni…), e biotecnologie (con appendici di clonazioni e schifezze varie…), allargandosi in settori sociali come Istruzione, Sanità e Previdenza.

In questo scenario l'Università è un soggetto CRUCIALE!

Essa rappresenta infatti il principale crocevia della Ricerca e del patrimonio tecnico, scientifico e politico presente sul territorio, in quanto fornisce, e sempre più fornirà, mezzi e uomini per le guerre economiche della Sacra Impresa!

Il salto di qualità.

Abbiamo già detto come sia in atto la metamorfosi dal vecchio potente Barone al nuovo Giovane Leone….. Non più un semplice esercizio di potere del professore ordinario, "tranquillamente" inserito in una logica di riperpetuazione autoreferenziale di un sistema.  Adesso è la capacità imprenditoriale e capace di attrarre e produrre profitto - economico come politico - che si richiede al docente.

I Giovani Leoni al servizio dei Vecchi Squali.

Accade così, e sarà sempre più REGOLA, che l'ex Barone sia presente in qualche Consiglio di Facoltà, di Amministrazione, Senato Accademico, Giunta di Ateneo o altra istituzione strategica per gli indirizzi universitari, e sia contemporaneamente presente in qualche società privata di produzione o consulenza scientifica che partecipi ai piani di qualche FONDAZIONE…

E' fin troppo semplice intravedere la facilità con cui si indirizzeranno i vari finanziamenti a favore di certi progetti, collaborazioni, consulenze e partenariati…..

In certe regioni italiane, certi sistemi di indirizzo e controllo delle spese hanno sempre avuto un immediato termine d'identificazione                                 :           MAFIA!

Oggi tutto ciò si svolge alla luce del sole ed in piena legittimità, ma il fatto di aver legalizzato l'illecito non modifica la natura ed il contenuto dello scambio.

Prime applicazioni.

Assistiamo dunque ora al primo grande processo di trasferimento di funzioni dell'Università ad enti privati: un vero e proprio smembramento dell'Università Pubblica che verrà ridotta a mero diplomificio (con le lauree brevi…) ed allo svolgimento di quelle ricerche che servono unicamente a giustificare la carriera accademica della docenza, mentre la didattica "alta" e la ricerca si svolgerà sotto il diretto controllo delle FONDAZIONI, e quindi fuori da ogni possibilità di controllo pubblico.

Ma si tratta anche del primo tentativo di smobilitazione dei posti di lavoro della pianta organica dei "non docenti" degli atenei. Già oggi molte università non assumono più su posti stabili, ed è prevedibile che le FONDAZIONI porteranno ad un ulteriore ridimensionamento delle piante organiche "strutturate" del personale con un conseguente massiccio ricorso a LAVORO PRECARIO e senza diritti - come già anticipato da quel 20% (!) di lavoratori in affitto e a tempo determinato regalati dai confederali con la firma del CCNL alla baronia, in aggiunta a tutto il lavoro nero e grigio che già caratterizza il lavoro negli atenei-.

Che fare?

Noi crediamo che ci si debba impegnare per riaprire un dibattito sul ruolo dell'Università Pubblica, della Cultura e della Scienza, ma anche dei lavoratori, a partire dagli "ultimi", ovvero i cosiddetti "non docenti": bidelli, operai, impiegati, bibliotecari, e tecnici che sono l'unico strumento per la riqualificazione dei servizi e dei supporti alla Didattica ed alla Ricerca Scientifica!

Utilizziamo a fondo le armi della critica e della mobilitazione dei lavoratori

per disarticolare i piani di privatizzazione dell'Università!

 RdB Università – Coordinamento Nazionale -