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RAPPRESENTANZE
SINDACALI DI BASE CONFEDERAZIONE
UNITARIA DI BASE RdB/CUB
www.rdbcub.it RdB-CUB PUBBLICO IMPIEGO
Settore Università
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NO allo spezzatino dell’Università pubblica di Reggio
Calabria!
Sono
passati poco più di tre mesi da quando il Prof.
Alessandro Bianchi, Rettore dell’Università di Reggio Calabria, si
dimetteva per protesta contro la sponsorizzazione da parte del Governo
dell’Università privata “Ranieri” di Villa S. Giovanni, “fondata” da un grosso
industriale della zona. Ricevette allora la piena solidarietà dello SNUR-CGIL
che scriveva: “Esprimiamo piena solidarietà al Rettore dell’Università degli
Studi di Reggio Calabria, prof. Alessandro Bianchi, che con le sue dimissioni
ha voluto denunciare con dignità e coerenza un autentico scandalo. Invitiamo la
CRUI a convocare un’assemblea straordinaria, in forma aperta, perché contro un
atto di questa gravità occorre che tutti i soggetti responsabili siamo chiamati
a condividere posizioni di condanna e di denuncia.”....
A
distanza di tre mesi apprendiamo che lo stesso Rettore, dopo aver ritirato le
dimissioni, si appresta a privatizzare tutta una serie di attività e servizi
dell'ateneo pubblico reggino costituendo una Fondazione di diritto privato a
cui l'Università pubblica cederà patrimonio, attività, servizi ....e personale
(?).
Il
Rettore Bianchi lo annuncia con una lettera del 18 luglio presentando la bozza
di Statuto della futura Fondazione di diritto privato. Statuto in cui si
ritrovano tutti gli elementi del processo di smantellamento dell’Università
pubblica: la svendita dei “gioielli di famiglia” (trasferimento tecnologico,
servizi integrativi, progettazione, realizzazione e gestione delle strutture
edilizie, acquisizione beni e servizi sul mercato, stipulazione contratti, convenzioni, ecc), il
trasferimento al mercato di parte
dell’attività didattica (master,
stage, formazione post-laurea, ecc.),
orientamento studenti, ecc., la rinuncia
a svolgere i proprio compiti istituzionali in proprio (promuovere il
coinvolgimento di soggetti, pubblici o privati, locali, nazionali, comunitari,
esteri o internazionali nel perseguimento degli scopi istituzionali
dell'Università).... insomma lo “spezzatino” che ha già distrutto la
funzionalità di tanti altri servizi pubblici (Ferrovie, Poste, ecc.)
E’
chiaro a questo punto che la protesta del Rettore in aprile contro l'università
privata era diretta più a garantire le proprie posizioni di potere, facendo a
pezzi l'ateneo reggino, contro un
concorrente sponsorizzato (non casualmente) dal Governo - notoriamente di diversa
parte politica - che a tutelare il carattere pubblico, la qualità e il
personale dell'Università Pubblica di Reggio Calabria!
Cosa
diranno adesso le voci solidali di ieri…? Assisteranno inerti allo sfascio, o,
magari in un sussulto di dignità, avranno il coraggio di opporsi…? Per noi il dilemma non si pone: siamo
nettamente CONTRARI!!!
Per
il personale viene chiarito subito che la Fondazione intende avvalersi non solo di personale proprio – ma
solo con rapporti di “collaborazione “ .. cioè di precari – ma anche del
contributo “volontario” del personale dell'ateneo che sarà regolato da
convenzioni. Non è chiaro se si tratti della famigerata “opzione” con cui si
tentava – inutilmente – di convincere i
lavoratori di altri atenei a uscire dal Contratto Università per mettersi -
senza tutele contrattuali nazionali – al servizio delle Fondazioni
universitarie, ma una cosa è chiara: il trasferimento di tanti servizi e
attività alla Fondazione comporta l'emergere di “personale in esubero” anche
nell'ateneo con tutte le conseguenze del caso, ovvero mobilità forzata,....e
alla fine dei due anni, il licenziamento !
La
RdB Università chiama i lavoratori e rappresentanti sindacali e rappresentanti del personale in CdA e Senato
Accademico da loro eletti, a battersi da subito uniti e determinati a impedire
lo smembramento dell'Università di Reggio Calabria per consentire la
costituzione della Fondazione!
Contro
lo smantellamento dei nostri atenei non basta inviare un blando documento di
critica e di richiesta di emendamento al decreto Moratti, così come ha fatto
recentemente la CRUI.
Bisogna battersi quotidianamente anche lì
dove le scelte avvengono tutti i giorni.
Battersi contro la Fondazione a Reggio Calabria allora vorrà dire non solo battersi per la difesa del posto di lavoro e dei diritti più elementari dei lavoratori, ma anche difendere la qualità delle attività didattiche, di ricerca e dei servizi che solo una Università pubblica, integra e unitaria, contro la dequalificazione che la rottura dell'unità dell'ateneo (lo “spezzatino”) prepara!
Roma, 22 Luglio 2005 Direzione Nazionale RdB/CUB Università