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RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE CONFEDERAZIONE
UNITARIA DI BASE RdB/CUB
www.rdbcub.it RdB/CUB PUBBLICO
IMPIEGO
Settore
Università
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NO alla
svendita della sanità pubblica e
dei
lavoratori pubblici
La RdB esprime solidarietà ai lavoratori del Policlinico Tor Vergata che
si oppongono alla decisione dell’Università di trasformare l’Azienda in
Fondazione. Una
sorta di società costituita da Università, Regione, cooperative sociali no
profit, fondazioni bancarie e, dulcis in fundo, da fondi pensionistici
integrativi di categoria.
Anche se parte dei soggetti e le finalità sono di natura pubblica, il
contesto giuridico di riferimento è di tipo privatistico.
La RdB-CUB ha sempre
contrastato il progetto delle Fondazioni Universitarie. Già nel 2000 denunciò il tentativo, portato avanti in Senato
Accademico, di trasformare l’ Università in Fondazione. Programma ricondotto poi
al solo PTV (obiettivo cardine del progetto), a causa dell’opposizione di parte
del’Accademia e di alcuni sindacati aziendali (http://www.rdb.uniroma2.it LE
FONDAZIONI).
L’ ’Università Tor Vergata e
L’Università, o meglio la
Facoltà, manterrà un ruolo preminente nel controllo gestionale del Policlinico (evitando
la trasformazione in Azienda Mista, come
previsto dal Ddl Mussi-Turco), liberandosi dei debiti che verranno acquisiti dalla
Fondazione: quelli accumulati in questi
primi anni di funzionamento e il mutuo ventennale.
La
Regione parteciperà anche con le “sue”
società no profit (la grande ammucchiata di cooperative bianche e rosse,
vedi “Gli Appaltati” di Report-RAI). Ci chiediamo se la compartecipazione
dei fondi pensionistici integrativi - quelli costituiti dal TFR dei lavoratori
con il silenzio assenso - possa dare un ruolo anche al sindacato
confederale che notoriamente gestisce i fondi di categoria e che è stato
chiamato in Regione a concertare l’avvio della Fondazione.
Nel dibattito in corso presso
Si discute delle sorti future dell’ Azienda e dei
lavoratori in particolare, senza tener conto che il destino del PTV, sin dal
suo avvio, è stato strettamente collegato, con una sorta di convergenza parallela, al
progetto “Fondazione”. Uno strumento finanziario con finalità pubbliche, ma con
un contesto giuridico di riferimento di tipo privatistico che offre maggiore
possibilità di ricevere finanziamenti da privati e funzionale a politiche
sanitarie che perseguono come obiettivo il contenimento della spesa sanitaria,
attraverso la privatizzazione della sanità.
L’attuale assetto gestionale
universitaria/aziendale del policlinico, pur essendo (ancora) pubblico, dunque
precorre il modello “fondazione”.
Sin dal suo avvio,
Registriamo negli ultimi anni l’avvio
di un percorso di stabilizzazione dei rapporti di lavoro da cui, però, è ancora escluso una parte del personale, tra
cui i lavoratori cosiddetti “co.co.co.” Una figura che nel quotidiano è sovrapponibile a quella del
dipendente per quanto riguarda i doveri, ma estremamente deficitaria dal punto
di vista dei diritti.
Precari e stabilizzati svolgono
le stesse attività per gli stessi servizi, in una situazione di convivenza che
fa emergere ancora di più le disparità e le irregolarità nei rapporti di lavoro,
gli uni influenzando e indebolendo la condizione degli altri. Anche lo stabilizzato, tra carichi di lavoro
e incentivazione quasi nulla, non può considerarsi un privilegiato.
Noi crediamo che i lavoratori precari in attesa della stabilizzazione
promessa, e di cui chiediamo l’immediato avvio, abbiano diritto a reclamare
condizioni di lavoro migliori. E’ un processo di modifica culturale che rimette
in discussione la concezione di “normalità” dei rapporti di lavoro (precari, flessibili e senza
diritti) come finora vissuti e che pone
al centro il ruolo e la dignità del lavoratore.
La RdB intende anche
sottolineare che nella prospettiva di un assetto gestionale subordinato agli
interessi del “mercato” (e dei poteri forti), come è la Fondazione, crediamo
fortemente che saranno definitivamente compromessi la garanzia del servizio
sanitario pubblico e i diritti di tutti i lavoratori, anche di chi oggi sembra
garantito.
La RdB-CUB continua ad affermare che la salute non è una merce
e la sanità non è un mercato; che i diritti degli operatori vanno
tutelati; che la difesa della salute
richiede la prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro e l’intervento pubblico
in sanità non è negoziabile.
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Roma, 29 febbraio 2008
RdB-CUB
PI Settore Università