IL COMITATO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DEGLI ENTI DI RICERCA INVITA TUTTI A DISCUTERE I TEMI DELL’APPELLO

MERCOLEDI’ 12 GIUGNO ORE 10.00

AULA I FACOLTA’ LETTERE E FILOSOFIA – UNIVERSITA’ “LA SAPIENZA”

 

 

 

In difesa dell’Università e della Ricerca Pubblica

 

Il Governo ha espresso la chiara intenzione di procedere alla privatizzazione dell’Università e degli Enti di Ricerca. A partire dalla scuola e dalla formazione sono ormai sempre più evidenti i segnali di una volontà di completa destrutturazione del sistema pubblico di formazione e ricerca.

La riduzione complessiva dei finanziamenti, il rifiuto della scienza, della storia, della filosofia, della storia dell’arte  come pensiero critico, il privilegiare formazione e ricerca suggerita direttamente dal mondo della produzione, stanno diventando elementi pericolosi non solo perché cancellano le funzioni sociali della ricerca pubblica applicata alle tematiche strettamente connesse allo sviluppo della cosiddetta “società civile” come la tutela della salute, la tutela dell’ambiente, le conoscenze socio-economiche, ecc., ma possono essere un tentativo di distruggere le radici stesse dei nostri ordinamenti democratici.

Strumento legislativo per procedere a tale trasformazione e’ la fondazione (prevista nell’art. 28 della legge finanziaria).

Si tratta di un grave attacco alle Istituzioni universitarie e agli enti pubblici di ricerca; tale attacco e’ gravemente lesivo dei principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica italiana:

·           autonomia delle istituzioni di alta cultura

·           libertà di insegnamento e di ricerca

·           diritto allo studio

e costituisce un grave attacco ai diritti delle cittadine e dei cittadini.

 

Di fatto questo attacco ha l’obiettivo di

·          dequalificare l’università pubblica a vantaggio di pochi centri privati di “eccellenza” attraverso una energica riduzione del personale e quindi dell’offerta formativa e delle competenze:

·          subordinare ogni forma di creatività culturale e scientifica a logiche di contabilità aziendale;

·          relegare in ristretti comparti i cosiddetti e scomodi “saperi critici”;

·          minare alla base la capacità del Paese di fare la ricerca sociale che non ha spazio negli interessi privati;

·          indebolire ancora di più l’impegno nella ricerca “non strumentale” allontanandoci ulteriormente dai paesi più avanzati del mondo;

·          mettere sotto il controllo politico del governo lo sviluppo e i risultati della ricerca;

·          estendere il rapporto di lavoro nelle forme di esternalizzazione, precarietà, flessibilità a tutto il personale tecnico-amministrativo e docente coerentemente alla volontà espressa dal governo di modificare l’art. 18 (con il conseguente snaturamento, per il personale docente, dell’inscindibilità di docenza e ricerca);

·          trasferire direttamente alle famiglie il prezzo della formazione superiore universitaria.

 

La qualità  dell'insegnamento e della ricerca, nonché il rispetto dei principi costituzionali di libertà di ricerca e di insegnamento e diritto allo studio, possano essere solo garantiti da una Università e da Enti di  Ricerca pubblici.

La tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori  non può essere cancellata con un colpo di spugna.

 

Pertanto esprimiamo la nostra netta opposizione

 

-          alla privatizzazione dell'Università e degli Enti di ricerca attraverso la trasformazione in fondazione di diritto privato (art. 28 legge finanziaria 2002)

-          al trasferimento a fondazioni di diritto privato di aspetti essenziali dell'attività dell'Università (art. 59 legge finanziaria 2001)

-          ad un riordino degli Enti di Ricerca che preveda lo smembramento di strutture, competenze o che ne disponga la trasformazione in società per azioni o la soppressione e messa in liquidazione (art. 28 legge finanziaria 2002).

 

Invitiamo tutte le componenti degli Atenei Italiani e degli Enti di Ricerca a sottoscrivere tale appello e  ad impegnarsi nella difesa della formazione e della ricerca pubblica.

 

Sul sito del Comitato (http://comitatounirice.supereva.it/) potete trovare le oltre 500 adesioni già raccolte

 

 

E’ PREVISTA LA PARTECIPAZIONE DI ALCUNI PARLAMENTARI