RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE

CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE RdB/CUB www.rdbcub.it

 

Bologna,  28.09.01

Almagem:  assalto al S. Orsola !

 

Non c’era che da aspettarselo. Una volta approvato dal Governo, pochi mesi fa,  il decreto attuativo per la costituzione delle Fondazioni, il nostro Rettore non ha perso tempo e in men che non si dica, e - senza alcuna discussione preventiva con forze sindacali ed RSU, come invece da noi più volte sollecitata - nella seduta di CdA del 25.09.01 ha proposto con urgenza la costituzione di Almagem! 

Nei fatti è più corretto dire che si è trattato di una comunicazione, poiché, come si legge dal verbale di seduta, la presentazione di Almagem era stata già decisa per il 3 Ottobre…

Cosa è Almagem? E’ la Fondazione Medicina per la Genetica. Vi direte: allora è una istituzione benefica che lavora per la nostra salute ed il nostro interesse.                  Fosse vero…!

Invece, non è altro che una scatola vuota che, formalmente, non produce profitto essendo senza scopo di lucro, ma nei fatti serve a coprire e garantire l’accesso di soggetti privati (denominati fondatori e partecipanti) che lo scopo di lucro lo hanno, eccome…!

La composizione iniziale di Almagem vede la partecipazione, oltre che del nostro Ateneo, anche della John Hopkins University (quella della classe dirigente statunitense…) e della European Genetic Foundation.

Non apriamo qui una discussione sull’etica sottesa a tali ricerche, quando esse sono gestite ed indirizzate da soggetti privati a fini di profitto, poiché il discorso, ancorché di stringente e vitale interesse, ci porterebbe troppo oltre la stesura di un semplice volantino.

Ci basti qui dire che la cosa ci preoccupa molto!

In queste righe ci limitiamo più modestamente a tracciare alcuni effetti nefasti che molto presto saranno avvertibili dall’”utenza” (chissà perché non li vogliono più chiamare malati o pazienti…) del Policlinico S. Orsola e dai lavoratori dello stesso.

 

A prima vista non si capisce quale possa essere il beneficio che deriva all’Università dalla sottrazione di funzioni ed attività di ricerca che sono istituzionalmente proprie dell’Università e della Facoltà di Medicina. In realtà, salta subito agli occhi come “la diffusione e l’utilizzo delle nuove conoscenze derivanti dallo studio del genoma umano, dalla genetica e dalla ricerca post-genomica in generale, quale scopo della Fondazione” (cosė come recita testualmente l’Art. 3 dello statuto della Fondazione Almagem), non sia affatto privo di conseguenze immediatamente economiche.

Questo è, infatti, uno dei più redditizi settori di investimento della cosiddetta “new economy”.

Basti pensare a quanto arrivano le quotazioni borsistiche delle aziende che commerciano sulla brevettazione genetica, e quali e quanti interessi (anche sordidi) vi ruotino attorno.

La Fondazione Almagem, insomma, si propone di creare, all’interno del Policlinico S. Orsola o nelle sue immediate vicinanze, un Centro Ricerche Biomediche Avanzate…..con l’intendimento di catalizzare iniziative industriali nel campo della genetica e gnomica (il neretto è nostro nel testo del verbale).

L’Ateneo si impegna nella costituzione dell’Almagem con una spesa di 100 milioni.

E’ evidente che con una cifra cosė modesta non si costruisce proprio nulla. Serve giusto per le spese notarili funzionali a costruire la “scatola vuota”, dove le imprese private possono investire i loro capitali e trarne il loro profitto. Chi dovrà portare i capitali d’investimento saranno proprio i privati.

……E c’è da scommettere che lo faranno con piacere, poiché sono garantiti i più alti profitti.

Ad essi, tramite l’inserimento in questa “scatola vuota”, potranno essere REGALATI beni mobili ed immobili, attività strumentali, accessorie e connesse dall’Università.

In pratica: interessi forti facilmente individuabili (aziende farmaceutiche o dedite al biotech e similari) potranno trarre alti profitti privati dal loro lavoro istituzionale, e/o potranno favorire l’ingresso di altri soggetti economici (come banche, finanziarie o imprese private), senza dover DARE NESSUN CONTO all’Università.

Se prima potevano intervenire intoppi giudiziari nel giustificare l’”uso improprio” delle attrezzature e degli spazi PUBBLICI dell’Università per propri fini privati (come nel caso Tecnobios…), e dove il massimo della copertura poteva essere – ed è stato – il silente distacco del Rettore che non si costituiva parte lesa, oggi questo viene allegramente superato da un impianto istituzionale che garantisce alti profitti privati a pochi potentati economici, senza alcuna ricaduta benefica nei confronti dell’Ateneo e dei suoi lavoratori.

Il tutto nella più totale assenza di indirizzo e controllo pubblici!

La composizione degli organi di gestione della Fondazione evidenzia, infatti, il massimo dell’autoreferenzialità.

I Fondatori possono aggiungere Partecipanti Istituzionali e Partecipanti Individuali all’Almagem.

Negli organi della Fondazione non è presente alcun rappresentante – né eletto, né nominato – del personale Tecnico Amministrativo.

Tutti gli affari che riguardano la Fondazione sono al riparo di “indebite e fastidiose intrusioni”.

Il business è garantito dalla totale mancanza di trasparenza.

I lavoratori, in primis quelli del S. Orsola, rientrano nel novero dei beni mobili ed immobili, attività strumentali, accessorie e connesse dell’Università.

Essi possono essere “trasferiti” dall’Università ai soggetti privati che subentreranno nella gestione delle attività, con tutte le conseguenze di un passaggio a Contratto Privato dal Pubblico impiego.

 

Nessuna garanzia di mantenimento di status economico e giuridico!

Nessuna garanzia di continuità di occupazione!

Nessuna garanzia sul piano sanitario-assistenziale per i cittadini!

 

Ciò spiega ancora più efficacemente il palese disinteresse del Rettore nei confronti dei dipendenti universitari del Policlinico circa i loro problemi con l’Azienda Sanitaria.

 

A Lui e ai nostri dirigenti, ovviamente, non passa nemmeno per la testa di illustrare certi progetti ai lavoratori o ai loro rappresentanti sindacali. Nemmeno quando sono perfettamente consapevoli delle ricadute in termini di occupazione che si prospettano.

Purtroppo per loro sono però tenuti a presentarli in CdA, dove almeno siedono quattro rappresentanti del personale Tecnico Amministrativo. In verità solo due di essi mostrano la coscienza e la sensibilità necessarie per sollevare il problema.

Nessun’altro ha mostrato interesse o posto domande, o dubbi o semplici perplessità.

Semplice distrazione …?

Il risultato della seduta ha visto l’approvazione quasi unanime della costituzione di Almagem.

Uniche eccezioni, appunto, Chirico e Salvi.

Davvero non interessa ad altri il futuro del più importante ospedale dell’Emilia Romagna…?

Alle RdB importa.

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