Gli enti no profit che “cureranno” gli ospedali

La lunga marcia delle Fondazioni

La Finanziaria del centro destra prevede un’ulteriore accelerazione delle privatizzazioni del patrimonio e dei servizi pubblici. Sirchia è infatti intenzionato a far gestire dalle Fondazioni i quindici Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) di diritto pubblico. Non è che l’inizio, perché a seguire le Fondazioni potranno “curare” anche gli ospedali pubblici. L’obiettivo finale è quello che abbiamo sempre denunciato: mercato dei servizi sanitari, oltre che di quelli assistenziali, ai quali si potrà accedere con le assicurazioni private; un obiettivo che viene da lontano: «Non è un caso che la nascita delle Fondazioni bancarie in Italia coincida con il venire a maturazione, alla fine degli anni 80, del dibattito sulla crisi dello Stato sociale» (Censis, ’99). Se, però, oggi Berlusconi può affidare alle Fondazioni gli Irccs lo dobbiamo in larga misura alle scelte fatte dal centro sinistra per smantellare il Welfare, sostituendo all’intervento pubblico quello privato, non profit in primo luogo, categoria di cui le Fondazioni fanno parte. Nella precedente legislatura sono state infatti varate importanti misure, prima fra tutte il Decreto Visco sulle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) del ’97, che introduce importanti benefici fiscali per quegli enti noprofit che prevedono nel loro statuto di svolgere, o svolgano, attività nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, dell’assistenza sanitaria e della ricerca scientifica. In questo modo si è reso maggiormente competitivo il terzo settore Ð quindi anche le Fondazioni Ð nei confronti del servizio pubblico, perché ai benefici fiscali introdotti vanno affiancati i bassi salari e la flessibilità degli operatori e delle operatrici del noprofit e l’apporto di lavoro non retribuito dei volontari. Questo decreto è stato il primo tassello per introdurre il principio della sussidiarietà orizzontale, in cui lo stato non è più il garante della soddisfazione dei diritti dei cittadini ma al contrario interviene solo là dove non sia già intervenuto il privato. Questo principio è stato poi successivamente applicato su larga scala dalla riforma dell’assistenza approvata dal centrosinistra nel 2000 (con l’astensione di Forza Italia e con la nostra netta opposizione). Tra queste due misure legislative, va inserita la “disciplina fiscale delle operazioni di ristrutturazione bancaria" (’98), che riguarda le Fondazioni. Secondo quest’ultima, le Fondazioni possono operare sia come erogatrici di finanziamenti, sia come gestore diretto delle iniziative. Il centro destra sembra perciò intenzionato ad accelerare un processo già in atto, senza neppure provare ad introdurre, per temperarne gli effetti, un pacchetto minimo di ammortizzatori sociali come era nelle intenzione del centro sinistra. Il problema è ora costruire nel pese un’efficace opposizione politica e sociale per contrastare questa ulteriore fase di smantellamento del Welfare.