Anche la CISL dell’Università di Firenze

rinnega la sottoscrizione al “Patto per l’Italia”

 

A cura della RdB Università Tor Vergata

si rende noto il documento firmato all’unanimità dal Consiglio CISL dell’Università di Firenze, che testimonia il dissenso della “base” dalle burocrazie sindacali che, a nome di tutti i lavoratori, hanno sottoscritto “Il Patto per la LORO Italia”.  La RdB auspica che questa “voce” indipendente, che rivendica l’autonomia del Sindacato dalle logiche ed interessi propri della controparte in difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori, sia da esempio per qualcun altro a Tor Vergata, affinché prenda le distanze da chi si è prestato a far da manovalanza per isolare ed azzittire la scomoda RdB, contribuendo al degrado del dibattito politico sindacale, così come sottolinea la Cisl di Firenze.

Davanti a metodi che  dai livelli nazionali si ripetono in quelli più locali,  con l’attacco alla CGIL (oggi simbolo del sindacato conflittuale)  passando per la crimininalizzazione del “dissenso” per arrivare alla cancellazione dei diritti dei lavoratori,  mirando al degrado totale della democrazia partecipata per una gestione personale della cosa pubblica, la RdB Tor Vergata - che da sempre ha praticato il dissenso e il conflitto a tutela degli interessi dei lavoratori  - auspica l’unità tra le forze sindacali conflittuali affinché i lavoratori partecipino in massa agli  appuntamenti  di mobilitazione previsti in autunno e si abbandoni la pratica della subordinazione a tutti i costi rispetto alle scelte delle amministrazioni nei posti di lavoro.

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            “Il Consiglio della CISL Università di Firenze nella seduta odierna giudica negativamente il  Patto per l'Italia sottoscritto dal Segretario Generale Pezzotta, sia per la disponibilità a trattare "materie non disponibili" quali sono i diritti che per la modestia dei risultati raggiunti con l'accordo.
            Alla lesione innegabile provocata della modifica, sia pur sperimentale, dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, con i supposti benefici per i lavoratori su mercato del lavoro, mezzogiorno, fisco e ammortizzatori sociali "si porta a casa"  ben poco: non basta unirsi al coro demagogico di chi parla di "grande svolta riformista" per dare "qualità" ad un accordo che ne è vistosamente carente.
            E' poca cosa il 60% del salario per 6 mesi più altre briciole per i disoccupati come nuovo modello di ammortizzatore sociale (di estendere lo Statuto dei Lavoratori ai lavoratori atipici, per contrastare il vortice di una precarizzazione senza fine, non se ne parla proprio) e settecento milioni di euro per finanziare i "nuovi ammortizzatori sociali" non sono "un grande risultato riformista", così come non lo sarà il beneficio della decontribuzione per le imprese senza che sia prevista la messa in carico alla fiscalità generale (è l'avvisaglia del prossimo attacco alle pensioni?).
            Non è accettabile condividere con il Governo l'euforia per le misure sul Fisco, i cui contenuti di equità e riformismo (il soccorso ai ceti deboli) sono vistosamente assenti.
            Né condivide l'euforia per la riconferma della Politica dei Redditi sancita (assieme a CGIL e UIL) negli accordi del '92-'93: il Consiglio ha espresso da sempre la propria contrarietà alla politica della concertazione, paventando il rischio che essa da metodo di confronto si traducesse in linea di politica sindacale, sancendo la permanente subordinazione  del Sindacato alle scelte del Governo (con la rinuncia alla contrapposizione e la lesione dell'autonomia come logica conseguenza).
            E' questa concezione poco trasparente del ruolo del Sindacato che costringe la CISL prima a chiamare i lavoratori alla lotta, allo sciopero generale ("perché l'articolo 18 non si tocca") per poi sedersi al Tavolo della Trattativa in omaggio ad una concezione partecipativa del Sindacato.
            Il Negoziato come inevitabile pilastro della Concertazione svela i limiti che conducono ad una concezione subordinata del Sindacalismo, non alla sua Autonomia.
            Il Consiglio esprime solidarietà a Sergio Cofferati, oggetto di attacchi ingiuriosi in relazione all'omicidio di Marco Biagi che denotano un preoccupante degrado della dimensione del "politico" in questo paese.
Approvato all'unanimità

 

11 luglio ’02                                                                                          CISL- UNIVERSITA’ FIRENZE

 

 


                        Rappresentanze Sindacali di Base – Università di “Tor  Vergata”