|
RAPPRESENTANZE
SINDACALI DI BASE CONFEDERAZIONE
UNITARIA DI BASE RdB/CUB
www.rdbcub.it RdB/CUB PUBBLICO IMPIEGO
Settore Università
|
|
Tra la Finanziaria 2006 e l’Autonomia
Universitaria…
…gode
il barone, soffre il lavoratore.
Con
Nel CCNL Università, sottoscritto il 10 gennaio, l’aggiornamento del salario
accessorio parte dal ..... 2006 ma, secondo
Un
bel regalo agli atenei che, dovendo pagare sempre per la Finanziaria 2006 sul
“proprio” bilancio gli aumenti al personale, hanno tirato un sospiro di
sollievo!
Questa volta i rettori non hanno gridato all’attacco
alle “autonomie universitarie”, e ancor meno si sono fatti sentire confederali
e reggicoda “autonomi”.
Ma non è
forse anche questo un taglio ai finanziamenti degli atenei?
Non è anche
questo un attacco alle autonomie universitarie ?
In
realtà dietro questo silenzio c’è tutto lo spirito classista della baronia che
non vede nel peggioramento delle condizioni dei lavoratori universitari ragione
di protesta, ma anche quello più pratico delle dirigenze e dei baroni rampanti
che potranno usare questi risparmi a favore della docenza! Come è noto la
Ministra Moratti ha ritenuto di chiudere il suo mandato con un “cadeau” alla
baronia: fino a giugno potranno continuare ad assumere e mettere a posto i loro
portaborse, clienti, amanti, ecc…
Assisteremo,
dunque, ad un’infornata di ”nuovi docenti” che, immaginiamo, sarà gestita dai
rettori soprattutto con scorrimenti di fascia – la “carriera” dei docenti… -
per garantirsi ulteriore “fidelizzazione” tra i baroni stessi, e destinando
solo lo stretto necessario per poche assunzioni di ricercatori tra le migliaia
ancora precari!
Quale
miglior lasciapassare presso la baronia per un Ministro che si candida al
governo di una metropoli come quella milanese? Le attese della Moratti non sono state deluse: la baronia milanese ha
prontamente mostrato di gradire e, dimenticando le “battaglie” in difesa
dell’Autonomia Universitaria, si è
acconciata ad avanzare gentili e ruffiane richieste!
In questo quadro desolante di scambi infami e
reciproci favori tra governo, baroni e sindacati confederali, i lavoratori
negli atenei stanno faticosamente prendendo coscienza che il rinnovo del
contratto integrativo d’ateneo, sulla base del CCNL 2002-2005, non porterà
miglioramenti del salario d’ateneo, ma per la prima volta veri e propri
tagli al salario già goduto negli anni precedenti!
La
presa di coscienza è tuttavia contrastata dal comportamento dei confederali che,
tacendo sul patto infame a “difesa dell’autonomia
universitaria” che lega baroni e governo, fingono di ignorare la gravità della
situazione in cui hanno cacciato lavoratori e pur volenterosi RSU di ateneo, che
vanno allo sbaraglio nel tentare l’impossibile compito di “migliorare” (sic!) i
contratti integrativi di ateneo.
Che fare ?
Innanzitutto
è necessario continuare a chiarire a tutti come stanno effettivamente le cose,
affinché si prenda atto che la “concertazione” è definitivamente fallita.
Da
qui occorre ripartire per rivendicare i nostri diritti e la nostra dignità di
lavoratori.
Contestualmente, è necessario organizzare e preparare la mobilitazione
affinché padroni, rettori, Governo e confederali non possano concludere un
nuovo “patto concertativo” sulla pelle dei lavoratori a partire dalla lotta
alle iniquità baronali e allo smascheramento delle complicità confederali; battendosi per la stabilizzazione del salario
per tutti e in tutti gli atenei, rivendicando lo scongelamento del salario
integrativo e una profonda revisione dell’attuale impianto del contratto
nazionale e del contratto integrativo per un nuovo sistema che garantisca il recupero
reale del costo della vita.
Ma tutto questo non basta se non sarà vissuto e gestito in una
prospettiva più generale di riconoscimento della dignità, dei diritti e del
salario dei lavoratori, di tutti i lavoratori, pubblici e privati.
Bisogna
farlo alzando lo sguardo!
Le
rivendicazioni e la mobilitazione dei lavoratori universitari sono sentieri
sempre più strettamente intrecciati ai grandi temi che attraversano TUTTI i
lavoratori, del Pubblico Impiego, dei settori privati, dei lavoratori precari
ed anche dei pensionati.
Soltanto
la capacità – e la volontà - di
partecipazione dei lavoratori universitari a questi grandi temi potrà garantire
la riuscita di una nuova contrattazione specifica e vincente del proprio
settore. Il ripiego degli interessi dei
lavoratori universitari nel proprio esclusivo “particulare”, viceversa, è fin
da subito certezza di sconfitta.
Parliamo di salari, carovita, diritti
e dignità.
Una
nuova stagione di lotte si apre quindi con l’adesione ed il sostegno concreto
alla campagna per una nuova scala mobile, contro lo scippo del TFR, per la
stabilizzazione dei lavoratori precari e per la democrazia nei luoghi di lavoro
che la RdB/CUB ha già avviato.
Mentre
infuria una campagna elettorale cruenta, in cui di tutto si parla meno che dei
problemi reali dei lavoratori e dei cittadini, la RdB/CUB, insieme a tutto il
sindacalismo di base ed autorganizzato, ha depositato in Cassazione la proposta
di Legge Popolare per una Nuova Scala Mobile, e nei prossimi giorni attiverà i
banchetti per la raccolta di firme necessarie alla presentazione in Parlamento.
Già
i partiti e le correnti della “sinistra del centro-sinistra” hanno formato il
comitato di sostegno ai soggetti promotori della Legge, inaugurando così una
positiva prospettiva di discussione su un tema concreto, in un eventuale
Parlamento modificato dal voto delle future elezioni del 9 Aprile.
Attendiamo
e ci auguriamo, naturalmente, che questo primo contingente partitico sappia
“contaminare” anche tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento.
A
noi interessa, tuttavia, la partecipazione dei lavoratori.
Soltanto
la loro presenza è capace di dare “corpo ed anima” ad ogni progetto, anche il
più bello.
Roma,
20.02.06
RdB/CUB Università