Contratti Pubblico Impiego
Nella giornata di ieri si è svolta
una nuova pantomima sul rinnovo dei contratti di pubblico impiego. Infatti dopo
le voci starnazzanti di un possibile sciopero generale nel pubblico impiego è
stato presentato l’emendamento governativo che consentirebbe l’esigibilità
delle risorse contrattuali nel biennio 2006-2007.
Un fatto scontato - i contratti
sono ancora biennali!!! - e che invece oggi si rivende come una conquista
strappata al Governo.
Dal punto di vista formale la
norma consentirà la stipula dei contratti nel 2007, dal punto di vista
sostanziale nelle tasche dei lavoratori non arriverà un euro in più dei 90 medi
lordi stanziati.
Rimangono invariate le decorrenze
che per il 2006 - pagamento della indennità di vacanza contrattuale - sono pari
ad uno 0,51% a partire da aprile e lo 0,80% da giugno. Per il
2007 si mantiene un incremento del 2% e, grazie all’emendamento, a partire dal
31 dicembre 2007 i lavoratori avranno gli aumenti a regime di 90 euro medi
lordi.
Per meglio comprendere l’oggetto
del contenzioso tra Governo e Cgil, Cisl e Uil pubblichiamo il testo
dell’emendamento e la relazione di accompagnamento:
All'articolo
58, dopo il comma 1 aggiungere i seguenti:
«1-bis. In sede di definizione delle linee generali di indirizzo per la
contrattazione collettiva del biennio 2006-2007, ai sensi dell'articolo 41 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in applicazione delle disposizioni
di cui al comma precedente, è reso esigibile interamente, per il medesimo
biennio, il complesso delle risorse di cui al comma 1». 1-ter. All'articolo 47
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il comma 7 è così sostituito:
«In ogni caso la procedura di certificazione dei contratti collettivi deve
concludersi entro quaranta giorni dall'ipotesi di accordo, decorsi i quali i
contratti sono efficaci. I termini di cui al presente comma non possono in
alcun caso essere interrotti o sospesi».
Infatti nella relazioni si sostiene che:
“…le risorse stanziate
per il rinnovo del contratti collettivi del pubblico impiego sono esigibili
esclusivamente per il biennio economico 2006-2007, consentendo al tempo stesso,
dal punto di vista strettamente formale, di sottoscrivere nell'ambito delle
risorse stanziate dallo stesso primo comma, i contratti collettivi nazionali di
lavoro dei settori pubblici dall'entrata in vigore della Legge Finanziaria.
Il comma 1-ter introduce una modifica al comma 7 dell'articolo 47 del
decreto legislativo 165/2001, stabilendo che l'attuale termine ordinatorio di
quaranta giorni previsto dal citato comma 7, diventi termine perentorio decorso
il quale i contratti sono efficaci…”.”… Occorre rilevare inoltre che
nell'ambito della procedura di approvazione dei contratti, di cui al citato
articolo 47, è già previsto al comma 5 un termine tassativo per la
deliberazione della Corte dei conti sulla certificazione dei costi
contrattuali, che dove avvenire entro 15 giorni. Tale temine è stato sempre
rispettato dall'organo di controllo. In ogni caso nei termini previsti
dall'emendamento proposto rimangono efficaci tutti gli attuali controlli sui
contratti collettivi..”.
L'emendamento non comporta onori aggiuntivi al bilancio dello Stato.
Il
Governo.
Questo pessimo risultato è uno dei
frutti amari che la concertazione riserva ai lavoratori. Dobbiamo aggiungere il
durissimo attacco portato alla P.A. attraverso lo smantellamento e la chiusura
di uffici provinciali dei ministeri, l’avvio di nuovi processi di
esternalizzazioni e privatizzazioni, soppressione di enti, sostanziale blocco
del turn-over e la vergognosa mancata
stabilizzazione dei precari.
Su questi temi Cgil, Cisl e Uil
mantengono un silenzio di tomba.
Il 17 NOVEMBRE SCIOPERO
GENERALE per l’INTERA GIORNATA
con MANIFESTAZIONI
REGIONALI