6 giugno:
con un maxi decreto
il
Governo approva la legge delega sul lavoro.
§
Slai
Cobas
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Viene cancellato definitivamente il collocamento pubblico. Chiunque
potrà mettere su un'agenzia privata di collocamento. E cercherà rapporti clientelari
coi padroni imponendo a chi cerca lavoro di sottostare
alle loro pretese. Sarà il rifiorire di caporali, di ricatti e di truffe.
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Nelle cessioni di ramo d’azienda viene
spazzata via l’ultima possibilità di difesa che l’art. 2112 c.c oggi ci
concede: quella di poter dimostrare (davanti al giudice) che il ramo ceduto non
ha una reale autonomia funzionale. Singoli uffici o reparti, persino singoli
macchinari, naturalmente con i lavoratori annessi, potranno essere
esternalizzati senza più alcuna possibilità di opporsi
alla cessione. Potranno così nascere, all'interno dello stesso perimetro
aziendale, tante singole imprese: anche sotto i quindici dipendenti. Distruggendo il potere contrattuale collettivo dei lavoratori e la
tutela dei loro diritti.
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La legge vieta l’interposizione di manodopera. Viene abolita e si introduce il lavoro in affitto anche a
tempo indeterminato ( "staff leasing"). Il termine
interposizione viene sostituito con somministrazione.
Tutti i lavoratori di un'azienda potranno essere dipendenti non più dell’ azienda in cui lavorano ma dell’agenzia che ad essa li
“somministra”. Il lavoratore viene quindi formalmente codificato come
una merce liberamente commerciabile. Organizzare il
conflitto con l’azienda in cui si lavora non sarà più regolare. Ciascuno dovrà
vedersela con i gestori dell’agenzia da cui dipende. Chi ha voluto e sempre più
liberalizzato i contratti a termine ha preparato
questo drammatico evento finale: anche i contratti a tempo indeterminato sono
precarizzati.
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Parte il lavoro "lavoro a progetto" come
soluzione finale dei co.co.co. Un lavoro suboor
dinato, spacciato per “autonomo”, che deve avere un inizio e un termine. Alla
scadenza il padrone può rinnovarlo all’infinito semplicemente assegnando un
nuovo “progetto” per salvare le apparenze. Per tutelarsi il padrone porterà il
lavoratore davanti a una speciale commissione mista
per fargli pubblicamente giurare, se vuole essere assunto, che il lavoro che
gli dà è proprio autonomo.
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Parte il “lavoro a chiamata” (Job on call). Stai sempre a
disposizione del padrone e metti piede in azienda solo quando
ti chiama a lavorare a ore, senza preavviso. Sarai un lavoratore discontinuo e
intermittente: come lo sarà anche la tua vita.
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Parte il “lavoro ripartito” (Job sharing) con il quale due
lavoratori subordinati si obbligano in solido nei confronti del padrone ad
eseguire un’ unica prestazione lavorativa. E’ la
degenerazione del part-time : i due lavoratori
dovranno farsi carico di coprire le eventuali assenze (per malattia) l’uno
dell’altro. Sacrificandosi loro e tranquillizzando i padroni.
§ Ai soci lavoratori delle cooperative verrà garantita solo l'applicazione dei minimi contrattuali. Saranno invece privati di ogni altra tutela prevista dai contratti e dallo Statuto dei lavoratori. Le cooperative potranno definire tutti i dipendenti “soci”: così il loro licenziamento verrà camuffato come “espulsione dalla società”. E sarà oggetto di semplice contenzioso davanti al tribunale civile e non del lavoro.
Il
15 e 16 giugno vota SI ai referendum
per dire No a
Questa schiavitu’ che loro chiamano
modernita’