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Rappresentanze
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Il 25
settembre i Rettori delle Università italiane presenteranno
in conferenza pubblica, nell'ambito dell'iniziativa L'Università parla
al Paese, la "PRIMA RELAZIONE SULLO STATO DELL'UNIVERSITÀ".
Un documento a cui non sono stati a chiamare a
collaborare proprio le due componenti che non hanno tratto alcun beneficio
dalle "riforme" aziendalistiche e privatistiche dell'università e che di fonte
all'accelerazione impressa dal governo ai processi di smantellamento dei
servizi e delle funzioni dell'Università pubblica sono le uniche vittime
designate della "crisi" finanziaria degli atenei: gli studenti e i
lavoratori.
Gli
studenti hanno
pagato le "riforme" universitarie con l'abolizione del diritto allo
studio, la dequalificazione degli studi e dei titoli
di studio, l'aumento continuo delle tasse.
I
lavoratori con il rinvio sistematico dei rinnovi contrattuali, l'immiserimento
salariale, la frantumazione del Contratto Nazionale e la riduzione dei salari
di produttività degli atenei, il blocco delle assunzioni stabili e
l'introduzione del lavoro "flessibile", mentre i baroni consolidavano
poteri e privilegi e si creava una nuova dirigenza d'ateneo col sostegno
confederale e corposi trattamenti stipendiali.
Dunque
una "crisi" che finora ha viaggiato a due velocità ma che oggi i
Rettori temono possa abbattersi anche su di loro. Questo è secondo noi il senso
ultimo del confronto che oppone i Rettori alle proposte accentratrici del min.
Tremonti.
E'
indubbio che questo primo rapporto sarà l'occasione per levare alte le grida
contro "l'attacco all'autonomia" portata avanti dal min. Tremonti
(con tagli ai bilanci e accentramento delle spese del personale genericamente
detto), ma è altrettanto indubbio che su una cosa sembrano convergere Rettori e
Tremonti: il taglio, l'ennesimo, alle spese del personale
tecnico-amministrativo e alle condizioni dei lavoratori universitari.
Lo
dimostra il veto posto dai Rettori, col tacito assenso del governo,
all'apertura delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale scaduto
nel dicembre 2001, il mancato pagamento dell'Indennità di Vacanza Contrattuale
da parte del governo, nel silenzio dei Rettori, e l'assenza di
ogni iniziativa concreta per lo sblocco delle assunzioni a tempo
indeterminato di personale tecnico-amministrativo.
Rimandiamo
al sito della RdB Università Tor Vergata la riflessione su questo confronto (www.uniroma2.it/rdb) e su quello nazionale (www.universita.rdbcub.it).
Vogliamo informare i Rettore dei nostri Atenei che i lavoratori attendono
ancora il promesso pagamento dell'Indennità di Vacanza Contrattuale per gli
anni 2002 e 2003 e rivendicano l'apertura delle trattative per il rinnovo del
Contratto Nazionale scaduto il 31 dicembre 2001 e, infine, il diritto a
intervenire sulle questioni che riguardano il futuro del proprio posto di
lavoro, l'Università pubblica.
Roma 19
settembre 2003
RdB/CUB
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