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15
ottobre 2007
Il primo ad
accorgersene è stato il signor Ugo Cortesi, dotato
certamente di un occhio molto attento e di certosina pazienza. Poi, la notizia
è rimbalzata, grazie a Giulietto Chiesa, sul sito megachip. Si tratta di un
vero e proprio tentativo di scasso "a mano finanziata". O meglio, si
tratta della cosiddetta finanziaria (ovvero del Decreto legge 1 ottobre 2007, n.159 che è il collegato) emessa dal governo che formalmente
si chiama ancora di centro sinistra.
Al quarto comma
dell'art. 16 si affrontano le "Disposizioni in materia di sistema digitale
terrestre". Mentre il signor Cortesi racconta ed
enumera, si comincia a sentire puzza di bruciato.
Un normale
cittadino, che legga le righe seguenti, non ci capirebbe niente. Sono scritte
apposta perchè nessuno, o quasi, ci capisca niente. Cosė si può farla franca,
e, in genere, la fanno franca. Ed ecco le righe in questione:
All'articolo 2
-bis , comma 5, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n.
5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, come
modificato dall'articolo 19, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n.
273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, le
parole: "entro l'anno 2008" sono sostituite dalle seguenti:
"entro l'anno 2012".
A occhio e croce
chi riesce a superare i "decreti", le "conversioni"", le successive "modificazioni" e a
mettere in ordine le date, capisce che una certa cosa, che doveva avvenire
"entro l'anno 2008", avverrà adesso "entro l'anno 2012".
E che cos'è
questa cosa che slitta? Nientepopodimeno che il
passaggio della Terza Rete della Rai e della Rete
Quattro di Mediaset sul satellitare.
Adesso tutto è
chiaro. Il governo di centro sinistra, alla
chetichella, sta regalando a Berlusconi altri quattro
anni di sontuosa pubblicità, per svariate centinaia di milioni di euro.
Naturalmente per fare questo disattende tutti i suoi impegni con gli elettori e
contribuisce a eludere le sentenze della Corte Costituzionale. Cioè il governo,
di nascosto, raggira la legge. Nessun giornale, nessuna tv sembra essersi
accorta della nube fumogena che è stata inserita nel decreto. Forse distratti,
forse complici, forse entrambe le cose, a turno.
E poi ci vengono a dire che, se cade il governo Prodi,
c'è il rischio che venga Berlusconi. E, nel frattempo,
loro si mettono d'accordo con Berlusconi alle nostre
spalle.
Un trucchetto molto simile a quello della precedente
finanziaria, quando, sempre alla chetichella, qualcuno introdusse un comma che
avrebbe eliminato i reati di corruzione nel pubblico impiego.
In quel caso,
come in questo (ancora grazie signor Cortesi!) qualcuno se ne accorse e scoppiò
lo scandalo.
Adesso lo
scandalo non è ancora scoppiato e vorremmo che i parlamentari della sinistra (e
quelli onesti che ancora siedono, non importa dove, negli scanni del
Parlamento) lo facessero scoppiare.
E poi
bisognerebbe sapere anche chi ha scritto quelle righe e per ordine di chi.
Cosa ha dato in
cambio Berlusconi? Sarebbe interessante saperlo. Quanti altri mesi di tregua?
C.R.