REBUS PER LA LEGGE 63/bis:

TUTTI GLI ESCLUSI IN ATTESA DEL RICORSO O DEL CORSO-CONCORSO?

 

Sembrerebbe certa la notizia che la Commissione Amministrativa istruttoria abbia terminato i lavori e che solo per una ventina circa di dipendenti siano state accolte le domande, che tra breve verranno esaminate dalla Commissione di Congruità.

A tutti gli altri (circa 400) invece verrà comunicato, dopo due anni di attesa, i motivi della esclusione, secondo quei criteri che, a detta dell’amministrazione, erano già scritti nel testo della legge: bastava saperli leggere.

Per l’amministrazione è tutto ovvio o scontato; ed invece per i corridoi di Tor Vergata si sta assistendo ancora una volta alle sceneggiata del "gioco delle parti": c’è chi mormora che forse qualche altra decina di domande potevano essere accolte, ma che le risorse di bilancio non permettevano questa scelta; dall’altra parte c’è chi invece va affermando che la legge è stata interpretata troppo rigidamente (non si parla più di applicazione ma di interpretazione) e ci si prepara ad organizzare ricorsi contro l’Amministrazione. Per cui tra breve assisteremo, come già successo recentemente per alcune questioni dei docenti, a richieste di adesioni a ricorsi offerti al maggior ribasso.

 

Il punto della questione non è se presentare o meno ricorso, che comunque vale la pena fare - del resto anche lo studio legale della RdB è stato investito del problema - ma è capire come sia stato possibile che i sindacati confederali che "concertano e governano" con l’amministrazione, cioè coloro che soli hanno titolo a rappresentare tutto il personale intorno al tavolo delle trattative, non abbiano concertato con l’Amm.ne la "giusta interpretazione" della legge 63/bis.

Ci chiediamo: perché con la stessa forza e costanza con cui sono stati richiesti ed ottenuti 46 posti in più nella dotazione organica dell’Ateneo per l’assunzione dei "lavoratori socialmente utili", non si cerca una soluzione per tutti quei dipendenti che dal ‘90 ad oggi reclamano una collocazione corrispondente alle mansioni svolte o giustamente chiedono di esercitare il diritto alla progressione di carriera? Inoltre perché non si chiedono informazioni sulla modifica definitiva della pianta organica della Università, che potrebbe portare spiacevoli sorprese come un grande ritardo nella progressione di carriera dei dipendenti in servizio, nonostante il contratto nazionale?

 

L’assunzione di questi lavoratori è stata richiesta anche dalla RdB di "Tor Vergata", coerentemente con la linea sindacale nazionale, e noi abbiamo difeso questa posizione anche in Consiglio di Amministrazione; inoltre la RdB Nazionale nei primi giorni di luglio ha presentato in Parlamento una proposta di legge nazionale per l’assunzione in ruolo di questa categoria di lavoratori in tutti i posti di lavoro. Quello che hanno ottenuto i lavoratori socialmente utili a Tor Vergata rappresenta pertanto un risultato politico senza precedenti.

 

Ma di certo la RdB non ritiene che questo risultato possa essere barattato con le attese dei lavoratori di risanamento del sottoinquadramento, di premiazione dell’esperienza lavorativa, di sblocco dei passaggi di qualifica.

 

./.

 

La RdB ha elaborato una proposta che, coerentemente con le norme vigenti che escludono automatismi per i passaggi di carriera, prevede l’avvio di una indagine sulla qualità delle prestazioni fornite dalle strutture e la qualità delle mansioni richieste e fornite dal personale in servizio. I lavoratori che da questa indagine e da opportune verifiche risulteranno sottoinquadrati accederanno alla qualifica superiore con effetto immediato e senza limitazioni di posto (questo è il punto cruciale), attraverso l’avvio alla frequenza ed il superamento di corsi di qualificazione e corsi-concorso.

Quando nei piani alti della Romanina si è accennato all’argomento, è stato risposto "di non preoccuparsi, poiché l’amm.ne sa già quello che deve fare".

Tale risposta anziché rassicurarci, ci ha ulteriormente preoccupato.

Difatti nel Regolamento per l’assunzione del personale in ruolo, in particolare nella parte riguardante i criteri di accesso ai corsi-concorso, ritroviamo la fotografia della situazione attuale: leggendo i requisiti già si riesce ad individuare quali e quanti colleghi ne beneficeranno, verranno premiate soltanto le alte qualifiche e non tutte.

Contemporaneamente da tempo l’amm.ne sta lavorando per costruire dei percorsi privilegiati per pochi eletti, che già fanno parte dell’entourage destinato ad attuare l’indirizzo politico che questa amm.ne si è dato.

Non si spiega altrimenti, ad esempio, l’invito con connessa autorizzazione a partecipare a corsi per segretarie di direzione inviato solamente ad alcune segretarie di presidenza.

Un altro esempio di percorso dal risultato immediato potrebbe essere quello di far vincere ad un dipendente un concorso per 8^ livello in un’altra università, per ritornare dopo pochi giorni a "Tor Vergata" per occupare un posto di capufficio, giustamente adeguato al livello di appartenenza.

Un altro singolare fenomeno che si sta verificando è la trasmigrazione di colleghi dalle sedi periferiche all’amministrazione per "fare carriera".!?

Nel frattempo, purtroppo, ad una buona parte degli esclusi dalla Legge 63/bis viene consigliato di rassegnarsi ad attendere per anni l’esito del ricorso di cui sopra, ed aggrapparsi a questa esile speranza!

 

Mentre probabilmente tra poco gli altri dipendenti non potranno fare più nemmeno questo: infatti è in corso l’accordo tra i confederali ed il governo per il nuovo ordinamento universitario, che prevede l’inquadramento del personale a "costo zero", cioè senza aumenti retributivi, con l’obbligo però di svolgere mansioni superiori od inferiori senza poter nulla pretendere. Verrà cancellato sulla carta il fenomeno del mansionismo, addio quindi alle rivendicazioni. Altro che progressione interna di carriera!

 

Ma insomma contrattazione nazionale e/o contrattazione decentrata: i sindacati "maggiormente rappresentativi" cosa fanno?.

 

PASSA DALLA TUA PARTE, RAFFORZA LA RdB