C’E’ CHI LAVORA E C’E’ CHI
CHIACCHIERA
È COSI’ O SIAMO DI FRONTE ALLO SMANTELLAMENTO DELLA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ?
Siamo di fronte ad un campagna diffamatoria e
criminalizzante contro i pubblici dipendenti, presentandoli come fannulloni e
parassiti, in realtà il vero obiettivo è la pubblica amministrazione da colpire
nella sua funzione sociale di garanzia dello stato sociale e dei rapporti tra
stato e società per introdurre un nuovo modello. Un modello subordinato alle
esigenze di competitività delle aziende e alle scelte politiche del governo,
non più garante di uno stato sociale affidato al mercato. Così si recuperano le
risorse erogate alla pubblica amministrazione e si trasformano in profitto
diritti e garanzie sociali, un vero affare che trova facilmente catoni che si scagliano contro l’infame
dipendente pubblico. La scelta dell’inefficienza della pubblica amministrazione
per garantire i privati viene così pagata dal dipendente pubblico che si trova
ad essere criminalizzato e rischia persino il proprio posto di lavoro, la
colpa, aver creduto di lavorare al servizio dello stato.
ALCUNE
IDEE PER DIFENDERE
·
È NECESSARIO
INDIVIDUARE UNA NUOVA FUNZIONE PER
La necessità di una nuova dimensione sociale della
P.A. è senz’altro indispensabile ma :
o
un conto è razionalizzarla
per renderla più vicina al cittadino e consentirgli di esercitare diritti e
utilizzare servizi sociali quali realizzazione di diritti universali derivanti
da un patto sociale
o
un conto è trasformarla in
uno dei tanti servizi di un modello sociale funzionale al profitto e al
sostegno di una competitività che è la forma moderna del vecchio
assistenzialismo all’industria paesana. Un nuovo modello di P.A. è quella di
renderla a misura di cittadino
·
È COLPA DEGLI OPERATORI FANNULLONI SE
O dello stato di abbandono in cui è volutamente tenuta l’amministrazione pubblica, gestita come luogo di clientele per il sottobosco politico e la circolazione di capitali di non sempre percorso trasparente come dimostrano gli innumerevoli scandali di cui siamo spettatori e vittime.
·
La P.A. ha tutti gli strumenti
di gestione e controllo, dall’impianto
disciplinare alla possibilità di licenziamento per giusta causa, alla mobilità
volontaria e di ufficio, alla cassa integrazione a cui corrisponde la messa in
disponibilità. Evidentemente quello che si vuole è un controllo senza regole
degli operatori e dei servizi da essi erogati, allora si sollecitano misure
eccezionali che non servono, basta applicare quelle che ci sono.
·
GLI OPERATORI DELLA P.A. SONO TROPPI, E IL PRECARIATO?
Gli organici attuali sono sottostimati e sono stati
formati dal blocco delle assunzioni che si protrae da anni, quindi non in
maniera analitica e mirata. La carenza di organico è diffusa in tutti i
comparti e diventa scandalosa in situazioni coma
·
LE RELAZIONI SINDACALI NELLA P.A.
Sono assolutamente inadeguate, indirizzate unicamente verso organizzazioni come CGIL CISL UIL, completamente istituzionalizzate e ormai in via di trasformazione definitiva con la gestione dei fondi pensione. Dei veri e propri broker che con i soldi dei lavoratori giocheranno a fare gli imprenditori. Le RSU sono paralizzate dai lacco a laccioli inventati con i regolamenti interni rendendo i singoli delegati mere comparse. La libertà sindacale è in pericolo, si impedisce la vita di organizzazioni sindacali alternative istituendo l’obbligo della firma dei contratti e degli accordi per poter esercitare la propria attività. Perché si ha paura di un confronto vero con i lavoratori e i propri rappresentanti che gli stessi si scelgono liberamente.
·
È una scelta liberista di smantellamento della
macchina statale quale garante dei rapporti sociali, della redistribuzione
della ricchezza attraverso l’erogazione di servizi e prestazioni di carattere
universale e gratuito. Le liberalizzazioni affidano al mercato la definizione
del nuovo patto sociale all’interno del quale sj ha diritti se sei un
consumatore e non più se sei un lavoratore. E sì che per consumare si ha
bisogno di un reddito che però non deriva più dal lavoro stabile ma dalla
propria disponibilità ad adeguarsi alle esigenze del mercato, senza diritti e
senza garanzie. La misura della produttività della P.A. è funzionale solo alla
logica imprenditoriale, la semplificazione amministrativa è solo un alibi per
consentire una riduzione di servizi e
organici.
·
IL MEMORAMDUM
Devasta l’impianto normativo della P.A.
distruggendone i meccanismi di autonomia e si assume come modello quello
dell’impresa, con una dirigenza decisionale e decisionista che scardina le
garanzie normative e introduce il rapporto fiduciario individuale. Più che una
riforma della P.A. è un vero e proprio colpo di mano che viene consentito
dall’assenso di CGIL CISL UIL con l’introduzione rapida dei fondi pensione e
del TFR nel pubblico impiego. Ogni cosa ha il suo prezzo.
·
L’AUTHORITY PER
È l’organismo esterno che realizza il progetto
contemplato nel memorandum, definitivamente esautorata la dirigenza della P.A.
questo ente assume caratteristiche maccartiste per una nuova caccia alle
streghe. Una nuova condizione che non lascia ombra sulla reale volontà de
governo.
·
Ha una sua responsabilità storica, quella di aver sempre prestato ascolto alle logiche dei partiti politici e non agli utenti e ai lavoratori, scelta con meccanismi di garanzia politica di cui l’attuale spole system è la versione più raffinata, ora rischia una resa dei conti perché non più funzionale ai processi di trasformazione. Tra una dirigenza prodotta dall’interno in maniera clientelare e una imposta dall’esterno, ci deve pur essere una via di mezzo che garantisca professionalità, conoscenza, affidabilità, imparzialità e correttezza.
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TFS
La trasformazione della liquidazione in capitale di
rischio ipoteca anche la vecchiaia di questi operatori, fannulloni sì ma il
loro denaro accantonato fa gola per costruire la famosa competitività del
sistema paese.
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CONTRATTI
I contratti di lavoro non hanno più alcuna scadenza
fisiologica, vengono rinnovati con proroga utilizzando poi il versamento degli
arretrati come incremento assurdo del costo del lavoro. Senza contare la
miriade di forme contrattuali inventate con frammentazione degli operatori,
caduta delle garanzie, salario ridotto, diritti negati. E per rinnovarli fuori
tempo e in ritardo è necessario ricorrere a forme di lotta che poi vengono
annoverate come eccesso di conflittualità del settore che non ne consente
l’efficienza e
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UTENZA STRUTTURATA E UTENZA SOCIALE
L’utenza viene utilizzata come scudo per portare avanti i processi di destrutturazione della P.A., ricordiamo l’ultima denominazione in clienti. L’utenza strutturata è l’insieme delle associazioni, opportunamente finanziate, che rappresentano istituzionalmente le istanze dell’utenza sociale. Costruite sul modello americano, la loro indipendenza dalle forze politiche è del tutto immaginaria. Il loro compito adeguarsi ai progetti governativi, surrogare l’impegno diretto dei settori sociali, creare le condizioni nell’opinione pubblica per costruire consenso alee scelte politiche. Quasi sempre contro i lavoratori pubblici dipinti come coloro che negano servizi e diritti. L’utenza sociale che per problemi di reddito dipende unicamente dalla funzionalità della P.A. viene tenuta in secondo piano, costretta a richiamare l’attenzione con esplosioni di rabbia che naturalmente vengono censurate. L’utenza di sportello è quella che condivide ogni giorno i problemi dei lavoratori pubblici ed è sensibile alle loro battaglie per l’efficienza della P.A..
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I LUOGHI E GLI AMBITI DEL CONFRONTO
Il confronto sindacale sulle trasformazioni è
praticamente inesistente. La nuova concertazione come scelta di confronto, in
realtà è un processo di ridimensionamento della presenza sindacale nel paese trasformandone
funzione e natura. I fondi pensione sono l’elemento di svolta di questa
trasformazione, il confronto sindacale si fa selezionando coloro che sono
interni al progetto e discriminando coloro che non lo condividono. I tavoli
tecnici sono ininfluenti e si presentano come una semplice rappresentazione del
confronto, le decisioni vengono prese altrove e il consenso diventa obbligato.
Come si può confrontarsi se o si può influire sulle decisioni, ma solo
ratificarle.
Dati della Ragioneria dello Stato rielaborati in
riferimento agli anni 2001 –2005.
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TABELLA 1
Si presentano i dati relativi alle assunzioni e alle cessazioni negli anni 2001/2005 con le variazioni riferite al, 2005.
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TABELLA 3
I dati
fanno riferimento ai lavoratori con contratti a tempo indeterminato e con
contratti precari nei rispettivi comparti nell’anno 2005 e verificano la
distribuzione del personale e del costo del lavoro nei rispettivi comparti.
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TABELLA 4