Non stiamo parlando di Bagdad o di Gaza ma di Torino e i giovani in questione sono operai dell' acciaieria di Corso Regina Margherita, proprietà della
casa tedesca Thyssen Krupp.
La cronaca richiede poche parole: un incendio si è sviluppato per il contatto tra l'olio
utilizzato per il raffreddamento dell'acciaio e una fiammella creatasi nel
reparto. L'esplosione che ne è seguita ha travolto gli operai presenti e
nessuno è potuto intervenire a salvarli perché i mezzi di sicurezza erano
assenti o fallati.
Ora tutti piangono su morti e feriti, ma di chi sono le responsabilità?
Dall’inchiesta
appena avviata e dalle testimonianze dei lavoratori emerge che la linea dove
lavoravano gli operai coinvolti non era dotata di estintori e di adeguati mezzi
di sicurezza e che addirittura il telefono di emergenza era staccato!
D’altra parte era noto che la Thyssen era intenzionata a dismettere
lo stabilimento nel giro di un anno e, quindi, si è comportata come se la linea
non esistesse più. Così gli operai sono stati mandati alla morte senza che la
dirigenza si ponesse alcun problema.
Ancora una volta dirigenti ed amministratori
dell’azienda hanno deciso di
risparmiare sulla pelle dei lavoratori. Il comportamento di questi signori è
quello di criminali assolutamente disinteressati alla sorte dei loro
dipendenti!
Inoltre la reazione dei lavoratori allo svilupparsi dell'incendio è
stata ritardata dalle condizioni in cui operavano: dopo l'ultima crisi aziendale che ha quasi portato
alla chiusura dello stabilimento la flessibilità e gli orari si sono dilatati
allo spasimo, ormai i turni di dodici ore stanno diventando la norma. Lavoratori
stanchi, piegati da turni spaventosi, dalla paura di una chiusura annunciata e
dalla disoccupazione, questi sono i morti del sei dicembre: martiri immolati
sull’altare del profitto!
Questo incidente non è un caso ma la
logica conseguenza di un'organizzazione del lavoro che ha cancellato ogni
diritto dei lavoratori e considera la loro morte come uno “spiacevole danno
collaterale” e nulla più.
I lavoratori assassinati dalla Thyssen Krupp non
devono diventare dei santini, la loro vicenda deve essere un motivo in più per
combattere ogni giorno con sempre più vigore per imporre sui posti di lavoro
condizioni accettabili.
La
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti-CUB di
fronte all'ennesima prova del disprezzo padronale per la vita
di lavoratori e lavoratrici indice uno sciopero dei lavoratori metalmeccanici dell'intera giornata lavorativa per lunedì 10 novembre con
manifestazione fino alla Prefettura.
Roma,
8 dicembre 2007
RdB-CUB Università