Tasse studentesche: basta con gli aumenti

 

 

In Senato Accademico la rappresentante del personale tecnico-amministrativo, eletta con il sostegno della RdB, insieme agli studenti  ha votato No contro l’aumento delle tasse studentesche.

 

Non ha  ritenuto oltremodo ammissibile che per la  scarsità di fondi destinati all’Università e Ricerca, un settore centrale per lo sviluppo del Paese,  gli studenti siano ulteriormente penalizzati con  l’aumento delle tasse. Il maggiore gettito, peraltro, non sempre trova riscontro nell’offerta di maggiori o migliori servizi.

 

Nell’analisi delle fasce di tassazione, inoltre, è apparso alquanto singolare che nel 2006 il 35,8% degli studenti risulta  iscritto alla prima fascia (con reddito inferiore a euro14.462,00).

Solo con una lettera di invito agli studenti per il “ravvedimento”, l’università ha ricevuto più di 1200 richieste, recuperando in parte la contribuzione  inevasa. E’ un primo risultato, ma non basta.

Con l’attivazione di un sistema efficace di verifica  a campione delle dichiarazioni all’atto delle iscrizioni,  peraltro un obbligo per le Amministrazioni pubbliche in tema di autocertificazione dei redditi, si eviterebbe il ricorso all’incremento delle tasse studentesche, che penalizza tutti, in particolare gli stessi studenti meno abbienti.

 

Il   problema del recupero di risorse collettive è parte di un  sistema consolidato che  come cittadini conosciamo bene in tema di evasione fiscale e contributiva: si sceglie di non contrastarla e   si  preferisce il ricorso  ai tagli al welfare:

 

PAGHIAMO TUTTI, PAGHIAMO MENO

 

 

Roma, 18 giugno 2007                                                      RdB-CUB  Università Tor Vergata