FATTE LE REGOLE, TROVATO L’INGANNO

                   

Finalmente e’ arrivata la risposta ai chiarimenti che la RdB aveva posto all’Amministrazione circa la notizia di emolumenti (pare piuttosto consistenti) corrisposti ad alcuni funzionari, in occasione della ricorrenza natalizia.

Qual è la risposta? E’ tutto legale, è tutto giusto, anzi si ricorda alle “smemorate” O.S. d’Ateneo che nel novembre 1997 insieme alla delegazione amministrativa in trattativa decentrata si era discusso (si leggano i verbali, invita l’amministrazione!) di varie indennità, tra cui quella di posizione, e sottoscritto i criteri per individuare gli aventi diritto. L’amministrazione si è dichiarata disponibile a scambiare ancora “quattro chiacchiere” con i Sindacati (a cose fatte, però).

Evidentemente il fenomeno della “distrazione ” ha colpito anche l’Amministrazione; la RdB, difatti invita i vertici amministrativi a rileggersi con attenzione i vari accordi firmati in quel periodo, entrati a far parte integrante del contratto decentrato d’Ateneo, ancora in vigore. (vedi lettera di risposta inviata all’Amministrazione).

Qual è il particolare – essenziale – che l’Amministrazione ha dimenticato o che le è sfuggito?

L’accordo decentrato, che legalmente integra e/o sostituisce il CCNL, prevede non solo i criteri, ma anche le somme da corrispondere: l50.000 e 110.000, secondo il livello di responsabilità, documentata da provvedimenti formali e vincola l’Amministrazione alla ridistribuzione di eventuali fondi residuali o di nuove risorse da trovare - nell’eventualità che s’individui altri criteri e quindi altri destinatari – al vaglio preventivo delle Organizzazioni Sindacali, per la sottoscrizione di un preventivo accordo decentrato.

 

Nell’ultimo anno, come già sottolineato, la RdB in varie occasioni ha sollecitato la ridiscussione di questo particolare istituto, poiché molte erano le istanze pervenute da chi riteneva inadeguate le somme corrisposte e da chi, pur avendo i requisiti prescritti, non ha mai ricevuto alcun emolumento: vi era la necessità di mettere ordine nella questione.

 

 Questa O.S. aveva pensato, inoltre, che fosse necessario ragionare anche in prospettiva del nuovo contratto nazionale (non ancora firmato) che pone tra gli obiettivi principali il riconoscimento delle alte professionalità, ma il tutto previsto a “costo zero”: le risorse necessarie dovranno essere prelevate dal Fondo del Salario Accessorio attualmente costituito negli atenei. La RdB ha sempre sostenuto (ed ha posto la questione in una riunione tra le altre OO.SS. e le RSU) che si dovesse rafforzare il Fondo già nel 1999, puntando innanzi tutto su questo istituto e su altri, previsti dal contratto decentrato ma non ancora finanziati, come per esempio l’indennità di reperibilità. Invece l’Amministrazione, in dispregio delle relazioni sindacali, ha disposto arbitrariamente di fondi destinati ai lavoratori, senza il rispetto delle regole pattuite, come invece si chiede a noi lavoratori.

 

La questione di fondo non è conoscere i nomi, ma è capire la gravità e contestare il metodo seguito, che ribadiamo innanzi tutto non va a favore della dignità dei colleghi beneficiari.

Questa O.S. ritiene, infatti, che la meritocrazia senza criteri certi, diventa clientelismo, o così appare.

 

Se il Sindacato avallasse questo sistema, non farebbe altro che abdicare al proprio ruolo di rappresentanza dei diritti dei lavoratori: ecco cosa succede quando a decidere è solo la controparte.

La RdB invita, pertanto, le altre OO.SS. d’Ateneo, firmatarie dello stesso accordo, a richiedere unitariamente il rispetto di quanto sottoscritto, per dare l’avvio a diverse relazioni sindacali, senza rivendicazioni di “primogenitura”.

 

Roma, lì 16 febbraio 2000                                                 per  /Il Coordinamento RdB Tor Vergata