CORSI CONCORSI:

SEMPRE A LUGLIO LE FREGATURE PER I LAVORATORI

 

In pieno luglio per conto dei lavoratori, distratti dai progetti per le vacanze e meno attenti alla difesa dei loro diritti, si stipulano i contratti di lavoro ed accordi sindacali nazionali. Ricordiamo i famosi accordi del luglio ’92, ’93 e ’97 con i quali è stata abolita la “scala mobile, sono state deregolamentate le modalità di contrattazione sindacale, avviata la politica della concertazione e dei “redditi” che porta profitti alti alle imprese e salari bassi ai lavoratori.

 

Anche a “Tor Vergata”, nel luglio del ’99,  si bandiscono i primi “corsi-concorsi” riservati al personale interno per il VI, VII ed VIII amministrativi, i cui posti erano stati approvati in CdA quasi un anno prima. Puntualmente dopo un anno ed esattamente per il mese di luglio 2000 si stabilisce l’inizio delle prove concorsuali per l’accesso ai posti di VI livello, probabilmente seguiranno le prove per i VII e VIII livello.

La fase formativa ha impegnato per più di quattro mesi oltre duecento dipendenti che hanno dovuto conciliare le ore di lezione con le esigenze di lavoro, spesso anche con conseguente aggravio di lavoro per gli altri colleghi delle strutture d’appartenenza. Sempre nel rispetto delle regole di organizzazione di lavoro gli stessi dipendenti entro il 31 maggio sono stati costretti a chiedere l’autorizzazione per il loro periodo di ferie (e quindi organizzare le vacanze familiari). Periodo che per molti coinciderà con le date delle prove concorsuali.

 

A questo punto ci chiediamo:

§        ma con 12 mesi a disposizione, che urgenza ha l’amministrazione di fissare le prove proprio a luglio (e forse Agosto) e non a settembre/ottobre, periodo in cui sicuramente il dipendente può affrontare più serenamente le prove?

§        a chi giova mettere i dipendenti nella condizione di dover scegliere tra l’andare in ferie o il partecipare alle prove?

§        ma quanto sta costando all’Amministrazione l’organizzazione di questi corsi-concorsi per complessivi 7 posti, per non favorire poi le condizioni affinché tutti i dipendenti possano portarli a termine? Ma soprattutto se lo stanno chiedendo gli organi di controllo interno? 

 

Sarebbe il caso che i lavoratori interessati facciano sentire la loro voce

per le “loro giuste aspettative”!

 

Roma, 7 giugno 2000                    

                                                                                    Il Coordinamento RdB Università “Tor Vergata”